top-olo navigation menu


<--
scarica il programma in .pdf ita | slo | eng
 
venerdì 28 agosto
alle sei della sera, in piazza grande Apertura
della XXVII edizione
a seguire Ecouter le monde (Ascoltare il mondo)
un progetto di Monica Fantini_Radio France International
alla vecchia scuola inaugurazione di Isolamani
80 giorni | 80 parole | 80 disegni
di Elena Rucli e Paolo Giangiulio
a seguire Voci dalla Sala d’Aspetto | Glasovi iz čakalnice
incontro con Klarisa Jovanović e Amalia Stulin

con il buio L'heure bleu
installazione di Jan van der Ploeg
a cura dell’Ambasciata d’Olanda di Topolò
in luoghi chiusi, in loop
fino al 1 settembre
Mihacova klet
Osamitev
tre video di Tomaž Grom

vecchia scuola
Lockdown
due cortometraggi di Marco Mucig
fino al 13 settembre Ambasciata di Norvegia
Ecouter le monde
cartoline sonore di Monica Fantini_ Radio France International

posta di Topolò
ToBe Continued 2020
suoni per il World TB Day

La biblioteca del cuore Valentino Gariup
letture ad alta voce, a cura di Robida

casa Juljova hiša
PUT Pinacoteca Universale di Topolò
nuove acquisizioni
sabato 29 agosto
al remoto cimitero ebraico Concerto per voce e contrabbasso
con Irena Tomažin Zagoričnik e Tomaž Grom
verso sera, in piazzetta Voci dalla Sala d’Aspetto | Glasovi iz cakalnice
La balena e le foglie
incontro con il poeta Michele Obit
con il buio, al cinema Coronavirus diary
The life before
, anteprima
due cortometraggi di Marco Mucig, incontro con il regista
a seguire Isolation, per contrabbasso e voce
di Matteo Mosolo
domenica 30 agosto
in tarda mattinata, oltre la chiesa Trespass | processing an emerging choreography
di Marta Olivieri con Vera Borghini e Loredana Canditone
a cura dell’Associazione Robida
a seguire Voci dalla Sala d’Aspetto | Glasovi iz čakalnice
incontro con la fotografa Ulderica Da Pozzo
all'imbrunire Celante
concerto / presentazione dell'album
di Patrizia Oliva
martedì 1 settembre  
verso le otto della sera Quintetto Abimà
musica colta e tradizionale ebraica per clarinetto e archi
in collaborazione con il festival Viktor Ullmann
venerdì 4 settembre  
in una casa del paese, fino al 13 settembre Isolamenti
video di Elena Rucli
in paese, tutto il giorno Gestazione
un progetto di arte relazionale di Giulia Iacolutti
verso le cinque della sera Voci dalla Sala d’Aspetto | Glasovi iz čakalnice
La teoria dei paesi vuoti
incontro con lo scrittore Mauro Daltin
a seguire Ecouter le Monde
un progetto di Monica Fantini_RFI
all’imbrunire Belledonne
per erbe, piante, suoni e immagini
progetto in residenza di Patrizia Oliva e Beba Fink
sabato 5 settembre  
alle 11 alla vecchia scuola, fino al 13 settembre per due persone alla volta
Percezioni arcaiche di un corpo cantante
nei territori magici e profani di Topolò

con Isabelle Duthoit
durante il giorno Gestazione
un progetto di arte relazionale di Giulia Iacolutti
verso le quattro del pomeriggio Dotik
Fades_Costellazioni sonore sulle serie armoniche di 3_5_7_11_13
di Antonio Della Marina
a seguire La memoria del suono e dello spazio
progetto sonoro per Topolò
di Zahra Mani
verso sera Dotik
incontro con il regista Stefano Giacomuzzi
alle 19.30, a Liessa V nebu luna plava / La luna nuota nel cielo
incontri letterari organizzati dal KD Rečan
dalle 21.00, al cinema Sotto le stelle fredde
documentario di Stefano Giacomuzzi
a cura dell’Istituto di Topologia
domenica 6 settembre  
alle dieci del mattino, passeggiata a Javorca Patriarcato_Serenissima
Sergio Zilli, storico, racconta il nostro confine
nel primo pomeriggio I-Stanze
gioco/video/opera su piattaforma per conferenze online
di Enrico Gabrielli/19'40"/Effetto Larsen
dal pomeriggio, alla Stella di Zorio Il tempo del fiume
Erica Benfatto, voce; Silvia Morandi, danza
verso le cinque Un progetto di architettura per nuovi modi d’abitare Topolò | Topolove
una tesi di laurea, Premio Prešeren UL 2019
di Janja Šušnjar
a seguire, nel boscho Percezioni arcaiche di un corpo cantante …
di Isabelle Duthoit
con il buio Notturno
Sandro Carta, tromba ed elettronica
dall'8 al 13 settembre Pleasure Rocks, topolove
installazione performativa /intra-azioni di corpi (e) minerali
residenza di Titta C. Raccagni, Barbara Stimoli e Alessia Bernardini
venerdì 11 settembre  
da oggi a domenica 13 settembre Gestazione. Esiti del progetto
di Giulia Iacolutti
verso le sei della sera Voci dalla Sala d’Aspetto | Glasovi iz čakalnice
Di sangue e di ferro
incontro con lo scrittore Luca Quarin e l’editore Fabio Mendolicchio
a seguire, Ambasciata di Norvegia Pleasure Rocks, 1
installazione del progetto
di Titta C. Raccagni, Barbara Stimoli e Alessia Bernandini
con il buio, al cinema incontro con il regista Gregor Božič e la produttrice Marina Gumzi sul film
Storie dai boschi di castagne
sabato 12 settembre  
oggi e domani, Mihacova klet Il cerchio del suono armonico
un video di Björk Viggósdóttir
verso le undici, alla Stella di Zorio Mini Piano Tour Experience. Topolò
Alessandra Celletti, piano toy
verso le due del pomeriggio, al mulino Pleasure Rocks, 2
installazione performativa di corpi
di Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli
a seguire Ljudbänken - Extended: Cure for humanity
installazione di CoH per una panchina del suono
In collaborazione con Spazioersetti e il festival Il Suono in Mostra 2020
verso le cinque della sera, in piazzeta Il 1420
raccontato dallo scrittore e storico Angelo Floramo
a seguire, al cinema Metamorfosi
di Giovanni Maier, contrabbasso e Flavio Zanuttini, tromba
con il buio, al cinema Tarkovskij. Il cinema come preghiera una testimonianza di Andreij Andreevich Tarkovskij
con Gianfilippo Pedote
domenica 13 settembre  
alle undici, allo Stamorčak Pleasure Rocks, 3
di Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli
alle due, alla Stella di Zorio Percezioni arcaiche di un corpo cantante …
di Isabelle Duthoit
a seguire, al Stamorčak Dov'è la poesia?
un poemetto di Gianfilippo Pedote
verso sera Rational Music
serialismo ritmico
Sebastiano De Gennaro in concerto
con il buio, in piazza grande Les Tambours de Topolò
(Il ritmo della) Sala prove. Concerto intimo per distanziamento e bidoni

La partecipazione a tutti gli eventi e ai cantieri è gratuita.
Programma aggiornato su: www.stazioneditopolo.it
è obbligatorio l'uso della mascherina












Stazione di Topolò · Postaja Topolove
è realizzata da
Associazione Topolò - Topoluove

con il patrocinio e la collaborazione
Comune di Grimacco (Udine)

con il contributo
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia | Assessorato alla cultura
Fondazione Friuli

e il sostegno di
Urad Vlade RS za Slovence v zamejstvu in po svetu
SKGZ, Myndlistarsjóður - Icelandic Visual Arts Fund

in collaborazione con
Radio France International, Film festival Kino/Otok Isola Cinema,
Festival Viktor Ullmann, Cerneaz Pianoforti, ProLoco Nediške Doline, Zavod Sploh,
Entract, Unikum-Klagenfurt, Ass. Continuo, PS Projectspace
Parrocchia di Liessa-Topolò, KD Rečan

direzione artistica Moreno Miorelli, Donatella Ruttar
direttore tecnico Valerio Bergnach
Voci dalla sala d’aspetto | Glasovi iz čakalnice Antonella Bukovaz

info: morenomior@gmail.com · donatellaruttar@gmail.com
+39 335 5643017 | +39 338 8764776


Irena Tomažin Zagoričnik e Tomaž Grom

in collaborazione con Istituto Sploh di Ljubljana

Irena Tomažin ha completato la sua laurea in filosofia presso la Facoltà di Arti di Lubiana. È attiva nel campo della musica sperimentale improvvisata e del teatro di movimento. Gestisce seminari di canto e movimento chiamati “mossi dalla voce” a livello nazionale e all'estero. Ha pubblicato tre album: Crying Game, Taste of Silence e Lump in the Throat. La sua musica, più specificamente la sua sperimentazione sonora, è un'esplorazione dei paesaggi della voce che includono parole, frammenti di testi, canti melodici (tradizionali) e altre tecniche vocali, inclusi ronzii, clic e altri suoni prodotti con la bocca che non appartengono (solo) alla voce ma anche al corpo. Irena si esibisce da sola e con una varietà di ensemble e musicisti. Negli ultimi anni ha tenuto seminari regolari in Slovenia e Berlino e insegnato in Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Austria, Polonia, Belgio, Italia, Francia, Germania, USA, Giappone (nel 2009 a Kyoto e Tokyo) e Libano. Dal 2014 insegna nell'ambito del programma di formazione The World Is Sound (http://www.the-world-is-sound.com/twis-world1) in stretta collaborazione con Alessi Castellacci. Nel 2008/09 ha insegnato tecnica di danza contemporanea e nel 2007/08 corsi individuali presso la Pre-School Education and Grammar School di Lubiana. Occasionalmente tiene anche laboratori di voce e movimento agli studenti dell'Accademia di teatro, radio, film e televisione di Lubiana.

Il contrabbassista Tomaž Grom si è esibito in festival in Europa e nel Nord America e ha composto musica per spettacoli di teatro, danza contemporanea, burattini e film. Come musicista, lavora principalmente nel campo della musica improvvisata. È fondatore e direttore artistico dell'istituto Sploh (Sound, Performing, Listening, Observing, Hearing), un'associazione dedicata alla produzione di musica e arti performative nonché all'educazione e all'editoria nel settore, con sede a Lubiana. Cura il festival musicale Sound Disobedience, varie serie di concerti e si occupa di concettualizzare e condurre workshop nel campo dell'improvvisazione e della musica elettroacustica. È autore di varie performance, installazioni sonore e un progetto a lungo termine iMstrument che consiste in sequenze sonore e video registrate eseguite da musicisti diversi che sviluppano il loro linguaggio musicale individuale e fanno parte di un'ampia scena musicale improvvisata.

Percezioni arcaiche di un corpo cantante nei territori magici e profani di Topolò

Isabelle Duthoit

Quali percezioni avvertiamo quando ascoltiamo una voce, un corpo, cantare?
Percezioni sonore ovviamente, ma non solo. Altre percezioni si uniscono, le modificano e le trasformano.

Le percezioni sono regolate, sentite, in relazione a:
1 / lo spazio sonoro
2 / la luce
3 / lo spazio luogo
4 / l'altro
5 / lo spazio tempo
Il mio progetto consiste nell'offrire la possibilità di sperimentare le relazioni esistenti tra la mia voce, il mio corpo cantante, le mie improvvisazioni e le diverse situazioni di ascolto per scoprire, sperimentare, percezioni conosciute e sconosciute.

Isabelle Duthoit termina i suoi studi di clarinetto al CNSM di Lione nella classe di Jacques Di Donato. Si è rapidamente rivolta alla musica di oggi, lavorando con molti compositori (G. Aperghis, G. Amy, D. D’Adamo, K. Huber …). Ha quindi trovato il suo universo preferito nell'improvvisazione libera. Suona e collabora con molti artisti della scena internazionale: Dieb13, Angelica Castello, Martin Tetreault, Franz Hautzinger, Hamid Drake, Michael Zerang, Phil Minton, Luc Ex, Thomas Lehn, Lê Quan Ninh, Jacques Di Donato, Xavier Charles , Sophie Agnel. È membro di diversi gruppi come Hiatus, Système Friche, Where is the sun, Uruk, Iki, NYX e suona in numerosi festival in Australia, Nuova Zelanda, Canada, Stati Uniti, Zimbabwe, Russia, Europa….Sempre interessata alla voce, da quasi 20 anni sviluppa una tecnica vocale unica e personale. Una lingua prima della lingua, una voce dall'origine. Un canto che affonda le sue radici tanto nel respiro quanto nel pianto ... "Ascoltare Isabelle Duthoit è provare una voce che non dice nulla ma che aggiorna le sensazioni primarie legate al suono, all'intimità del suono e che percepiamo molto più dalla nostra pelle che dalle nostre orecchie", ha scritto Lê Quan Ninh. Lavora regolarmente con la danza e il teatro Cie Li (luo e Revue Eclair. Ha ottenuto nel 2008 una residenza a Villa Kujoyama a Kyoto, in Giappone, per studiare canto Noh, recitazione Bunraku e iaido. Con Jacques Di Donato ha diretto per 10 anni il festival Fruits de Mhère. Dal 2014 dirige workshop vocali al Théâtre des Quinconces, l'Espal, al National Stage di Le Mans ed è curatrice del festival Paysages d´écoute in questo stesso teatro.

Rational Music

Sebastiano De Gennaro, Lecco
a cura dell'Istituto di Topologia di Topolò

Si potrebbe definire Rational Music o Math Music o, in italiano, Serialismo Ritmico. La musica che ci propone il percussionista Sebastiano De Gennaro di 19’40” è generata dalle serie numeriche. In virtù della natura logica e non estetica di questa musica, consigliamo, a coloro che faranno ingresso in questo ‘calcolatore sonico’, di sospendere ogni criterio pre formato sui concetti di bello e brutto, di seguire gli eventi sonori come fossero meteore in un cielo d’estate, senza sapere da dove vengono e dove vanno.

Sebastiano De Gennaro, multi-percussionista, rumorista, e compositore italiano. Si è diplomato in percussioni al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano col maestro Maurizio Ben Omar. Ha approfondito gli studi con i percussionisti olandesi del Royal Concertgebouw al conservatorio di Amsterdam. Il suo percorso trasversale lo ha portato negli anni a lavorare al fianco di importanti artisti del panorama nazionale ed internazionale. In vent’anni di carriera ha suonato in più di sessanta dischi, ha in oltre all’attivo sei dischi solisti e sei con l’ensemble Esecutori di Metallo su Carta da lui fondato assieme ad Enrico Gabrielli. E’ attivissimo nella diffusione ed esecuzione del repertorio contemporaneo in ambienti non accademici.

In ambito contemporaneo collabora ed ha collaborato con Simone Beneventi, Zaum Percussion, Francesco Dillon, Terry Riley, Azio Corghi, Der Maurer, Dario Buccino, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Naqqara Ensemble. E’ cofondatore con E. Gabrielli e F. Fusaro della collana discografica di anti-classici 19’40” LTD.
Come batterista e percussionista collabora stabilmente con Daniele Silvestri e Baustelle. Ha in oltre suonato nei dischi e nelle tournée di moltissimi artisti tra i quali: Vinicio Capossela, Calibro 35, Pacifico, Edda, Le Luci Della Centrale Elettrica e molti altri.

L'heure bleu

Jan Van der Ploeg, Amsterdam
a cura dell'Ambasciata d'Olanda di Topolò

L'intensità del cielo e della terra si incontrano due volte al giorno al crepuscolo nel passaggio dall'albeggiamento all'aurora prima del sorgere del sole e poco dopo il tramonto a chiudere lo splendore del giorno. È una breve lotta tra cielo e terra, tra aria e temperatura, tra luce e colore. Il loro contrasto addensa tutto e il cielo è ovunque. È il trionfo del blu più incantatore. È l'heure bleue. Un viaggio luminoso nel blu immenso e intenso che apre una dimensione onirica e la richiude dopo pochi minuti come si confà ad ogni meraviglia.

Ispirato dalla filosofia neo-plastica e dal movimento De Stijl, capitanato dal suo collega olandese Piet Mondrian, Jan van der Ploeg è noto per i suoi dipinti astratti su tela e muri. Spogliando la pittura fino ad arrivare alla sua essenza di colore e forma, Van der Ploeg lavora con il nero, bianco, ed un arcobaleno di colori, e con un vocabolario di motivi e forme audaci e geometriche. Con queste forme ricopre tele, creando composizioni che sembrano muoversi. Ha iniziato a lavorare sui muri nella metà degli anni ‘90, e da allora ha dipinto centinaia di murales in tutto il mondo. Nonostante Van der Ploeg lavori nei parametri imposti da se stesso, trova libertà nell'organizzazione e lascia che sia l’intuizione a guidare la scelta dei colori. “Sembrerebbe una restrizione, ma… tutto è possibile”, una frase supportata dall’infinita varietà dei suoi lavori. Nel 1997 ha aperto l'Ambasciata di Olanda a Topolò; da quell'anno, è un prezioso collaboratore della Stazione. L'Heure bleu è una installazione luminosa che conferma l'attrazione di Jan verso un edificio abbandonato di Topolò, denominato, appunto, la Casa Blu.

www.janvanderploeg.com

La memoria del Suono e dello Spazio

Zahra Mani, Wien - Kanfanar

Il mio pezzo per Topolò è cresciuto, gradualmente, espandendo radici acustiche immaginarie, come le reti fungose sotto il terriccio di una foresta, da quando abbiamo visitato Topolò nel febbraio 2020. Questo è stato il nostro ultimo viaggio pre-Covid19, attraversando un paesaggio che, fino a quel momento, abbiamo sempre dato per scontato. Circolando la rotta Alpe-Adriatica attraverso l’Austria, I’Italia, la Slovenia e le regioni nord-occidentali della Croazia durante gli ultimi 20 anni senza considerare confini o restrizioni, il lockdown ci ha ricordato della sudata pace che l’Europa dovrebbe proteggere; del duraturo significato delle tracce delle terribili battaglie sulle colline tra Italia e Slovenia, le quali vengono gradualmente consumate dalla natura ma che non dovrebbero mai essere tenute nascoste, o almeno non fino a quando gli esseri umani esistono e sono in grado di dimenticare. Ma questo pezzo per la Stazione di Topolò, la memoria di suono e spazio, è più astratto e allo stesso tempo più dettagliato, zoomato sulle registrazioni dei microcosmi di parole udibili delle foreste e dei prati alpini, ruscelli e rivoli, venti e piante ed animali. Rifletterò elementi di queste registrazioni nella risonanza del mio basso, traducendo animi e frequenze o semplicemente interagendo con o reagendo al suono trovato in una performance live, oppure attraverso un’installazione sonora. Qualsiasi cosa succeda, la performance e l’atmosfera acustica si comporranno a vicenda, il momento di ascolto condiviso si creerà seduta stante, in un paese che si presta all’ascolto, il tempo viene sospeso in uno spazio limitato.

Zahra Mani - field recorder, bassista, elettronica.
www.zahramani.com

Zahra Mani (UK/PK) è nata a Londra, vive in Austria e passa il suo tempo in Istria, Croazia, Inghilterra e Pakistan. Zahra è un’artista sonora e radiofonica, crea installazioni, è improvvisatrice, compositrice e produttrice, suona molteplici strumenti tra cui il pianoforte, il contrabbasso, il basso e strumenti elettronici creati da Stephen Moore (www.oddnoise.com). Il suo suono è caratterizzato da un promettente archivio di registrazioni, brani strumentali e suoni trovati che poi edita, ripete, trasforma e ricompone, rendendoli elementi centrali della sua musica, esplorando lo spazio, dove voci, strumenti, macchine, il mare, vento, pioggia, animali ed il paesaggio producono la base acustica per parole uditive. Collaborazioni includono lavori con Mia Zabelka, tra cui il progetto ancora in corso “One.Night.Band” ed il trio con Lydia Lunch, Medusa’s Bed.

Gestazione

Giulia Iacolutti, Rive d’arcano

Negli ultimi anni il paese di Topolò è protagonista di un leggero incremento demografico. Se con il lavoro di ricamo del 2018, Paesaggio Sociale // Paesaggio Visibile, l’autrice evidenziava l’avvenuto spopolamento, quest’anno propone Gestazione, un lavoro di arte relazionale che, al contrario, desidera essere di buon auspicio per il borgo. In concomitanza con l’ultimo mese della sua gravidanza, chiederà alle persone presenti durante la Stazione, di rilasciare un augurio per l’avvento. Grazie al dialogo con la direttrice artistica Donatella Ruttar, si è pensato di timbrare le frasi, senza interruzioni, lungo un unico nastro, risignificando così il comune fiocco di annunciazione.

Giulia Iacolutti, fotografa documentarista, si dedica principalmente a progetti personali tra Italia e Messico. Dedita alla ricerca narrativa, oltre alla fotografia, utilizza differenti linguaggi e supporti per esplorare temi di natura politico-socio-culturale relazionati alle lotte di resistenza identitaria.

Isolamani

Elena Rucli e Paolo Giangiulio

Le regole sono poche: una parola al giorno, la stessa a Topolò e a Trento. E la parola inventa il disegno. Uno sfogo e una liberazione. 21 centimetri di altezza e 14,8 di base, precisi-precisi per Elena, sempre qualche millimetro in più o in meno per Paolo.

Un nuovo spazio in cui riflettere, divertirsi, riposarsi e sperimentare.
Un spazio nuovo in cui passare le giornate del nostro isolamento.
Ignari che i disegni si sarebbero ritrovati alla Stazione, luogo di incontri per eccellenza.

Il tempo del fiume

Erica Benfatto, Monfalcone
Silvia Morandi, Bolzano/Bozen

Il fiume reca un canto che parla del tempo. Lo scorrere degli anni ci porta lontano, in diverse direzioni, ma non ci separa dalla fonte originaria del nostro essere. In ascolto della partitura sempre mutabile degli elementi - immerse nel paesaggio che circonda le rive rocciose - la cantante Erica Benfatto e la performer Silvia Morandi restituiscono risonanze della natura e della memoria. Evocazioni antiche e presenti suggerite dal torrente e dall'evanescenza di ricordi personali si liberano nella voce, nel gesto, nella dinamica dei corpi, custodi e testimoni di tracce vive di memoria.

Erica Benfatto
Dopo studi di canto lirico ha deciso di dedicarsi allo studio della vocalità contemporanea con particolare attenzione al metodo improvvisativo. Numerosi i progetti nati in collaborazione con poeti e artisti contemporanei. Nel 2019 è stata invitata all'interno un importante progetto artistico, assieme alla performer Silvia Morandi, nel museo d'arte contemporanea Macro di Roma. Vive a Monfalcone.

Silvia Morandi
Attrice, performer e danzaterapeuta di Bolzano. Formatasi presso lo Studio Dominique de Fazio, erede dell’insegnamento di Lee Strasberg presso l’Actors Studio di New York (Program Professional Actor), integra il proprio percorso con lo studio della Danza Contemporanea e del Body Mind Centering con diversi maestri internazionali, tra cui Alice Condodina, Yumiko Yoshioka, Matan Levkowich, Amy Matthews, Thomas Greil. Consegue il Diploma di Danzaterapia presso Art Therapy di Bologna. Nell’ambito di progetti site-specific, il luogo costituisce l’origine della sua ricerca. Investigando la relazione del corpo con l’ambiente in cui interviene, si dispone ad un ascolto che amplifica la dimensione sensoriale della presenza. Collabora costantemente con gallerie d’arte e spazi espositivi, istituzionali ed indipendenti. Ha all’attivo partecipazioni a festival nazionali e internazionali.

Silvia per la performance indossa un abito appositamente creato da Michael Klammsteine.
Formatosi presso ESMOD a Berlino, International University for Fashion, ha approfondito la propria formazione a Lisbona e Londra. Ritornato in Alto Adige, ha creato una linea sartoriale con tessuti naturali (lino, seta, cotone, bamboo) trattati con colorazioni naturali e spesso stampati con stampi di legno il cui disegno si basa su antichi affreschi.

www.micle.it
www.silviamorandi.com

Sotto le stelle fredde

un documentario di Stefano Giacomuzzi
(It; 62’; 2019)

Ambientato nella Carnia, può sembrare un’osservazione della vita in montagna, ma il microcosmo su cui si focalizza il film è il riflesso di una realtà piú ampia e un espediente per parlare della vita dell’uomo, del suo suo rapporto con gli animali, la natura e soprattutto con il tempo. Come ne ha scritto Franco Piavoli, si tratta di "un film che essenzialmente si affida alle immagini e al suono, ove appunto anche le parole sono suoni e musica della vita e del tempo che scorre ininterrottamente".

Laureato alla Bournemouth Film School in documentario e cinematografia, a diciannove anni inizia la produzione del suo primo lungometraggio, Sotto le stelle fredde. Trascorre un anno presso il centro di ricerca internazionale Fabrica dove collabora a diversi progetti per Benetton e inizia a lavorare al documentario on the road Pozzis, Samarcanda.

Ecouter le monde. La resistenza alla Stazione di Topolò

Monica Fantini_Radio France International, Paris (F)

Ecouter le monde è un progetto internazionale artistico e pedagogico, creato da una rete di attori culturali e dedicato a sviluppare la pratica e la capacità di ascolto. Per farlo, è stata inventata una piattaforma digitale, che offre un'esperienza inedita: far scoprire le culture del mondo attraverso i suoni della quotidianità. In effetti, siamo abituati a guardare il mondo, meno ad ascoltarlo. Eppure, i richiami dei venditori di un mercato di Dakar, le grida dei bambini in una piazza di Parigi, i canti della pagoda di Rangoon, i suoni di tutte le lingue parlate a Bruxelles o la mezzanotte suonata dalle campane di piazza San Marco a Venezia... raccontano la nostra quotidianità, con una forza evocativa forse superiore alle immagini. I suoni registrano tracce della nostra umanità. La piattaforma digitale di Ecouter le monde, iniziata da Monica Fantini è principalmente costituita da:
- una libreria di suoni (registrazioni della vita quotidiana) (https://www.ecouterlemonde.net/en/the-map-of-sounds)
- e da creazioni sonore realizzate con i suoni della quotidianità cartoline sonore (https://www.ecouterlemonde.net/en/the-audio-postcards)
programmi radiofonici (http://www.rfi.fr/fr/monica-fantini)

Ecouter le monde deve arricchirsi nel corso del tempo e diventare la traccia di nuovi incontri ed esperienze. E’ dedicata ai professionisti ed al pubblico. Vuole creare di un a rete di attori che lavorano sui suoni in diverse aree e settori, attraverso bandi di partecipazione, l’ultimo riguardava
- la città sognata (https://www.ecouterlemonde.net/en/the-dream-city-call-for-participation/s)

La resistenza alla Stazione Topolò, comporterà la registrazione di suoni della vita quotidiana di contadini delle valli circostanti e la realizzazione di diverse creazioni sonore e visive. Saranno inoltre proposti diversi laboratori dedicati all’ascolto, alla creazione letteraria, sonora e visiva in collaborazione con le curatrici della rivista Robida e di artisti in residenza. Tutte le creazioni realizzate nell’ambito della residenza saranno presentate al Festival, pubblicate sul sito www.ecouterlemonde.net e mandate in onda su Radio France Internationale. Nel periodo di preparazione, Fantini si avvale del supporto tecnico di Luca Rullo.

Monica Fantini è giornalista a Radio France Internationale (RFI http://www.rfi.fr/emission/ecouter-paris) e autrice di « Ecouter Le Monde (https://www.ecouterlemonde.net/fr/home), trasmissione radiofonica e progetto internazionale dedicato all’ascolto. Ha realizzato più di un centinaio di documentari, reportage e cronache per France Culture, collaborando a programmi dedicati alla creazione sonora, alla filosofia e al teatro. Con il collettivo d’artisti l'Atelier du Bruit (https://www.histoire-immigration.fr/histoire-de-l-immigration/histoires-singulieres/les-auteurs-l-atelier-du-bruit), ha ideato e realizzato « Ecouter Paris », una città sonora on-line dedicata alle culture della metropoli raccontate attraverso i suoni. Sempre a Parigi, ha collaborato con il Musée national de l’histoire de l’immigration, in qualità di autrice di ritratti di migranti e di percorsi sonori alla scoperta delle collezioni permanenti del museo. Lavora regolarmente in ambito pedagogico animando laboratori di creazione sonora per bambini e adulti in Francia e all’estero, principalmente alla Cité de la musique-Philharmonie de Paris e al Centro nazionale di creazione musicale La Muse en circuit.

Tarkovskij. Il cinema come preghiera

un documentario di Andreij A. Tarkovskij
Rus/Sve/It ; 97’; 2019

Il film racconta, in sequenza cronologica, la vita e l'opera di Tarkovskij, lasciando la parola al regista stesso che condividerà con lo spettatore i suoi ricordi, il suo sguardo sull'arte, le riflessioni sul destino dell'artista e sul senso dell'esistenza umana. Grazie a rarissime registrazioni audio e video di interviste e di lezioni di regia, restaurate e finora inedite, custodite nell'Archivio Tarkovskij di Firenze, si risale alla fonte primaria del pensiero tarkovskiano. Immergendosi nel misterioso universo della sua immagine cinematografica, si rivisita l'opera e il mondo interiore del regista. Il documentario, diretto dal figlio di Tarkovskij, Andrej Andreević, si articola in vari capitoli che seguono il percorso del regista come uomo, intellettuale e regista. Di questo film ci parlerà Gianfilippo Pedote, produttore e anima di esperienze di cinema di qualità (Alina Marazzi, Sandro Baldoni, Agostino Ferrente, Godfrey Reggio) e collaboratore della Stazione dalla sua prima edizione.

Belledonne

Patrizia Oliva, Pordenone
Beba Fink, Graz

Belledonne è un progetto work in progress di Patrizia Oliva (voce, oggetti,elettronica) e Beba Fink (A) (sculture di luci nelle superfici, proiettore di diapositive in alto). Il progetto nasce dall'idea di esplorare gli ambienti naturali, di studiarli e creando cosi' una performance dove la ricerca sonora del luogo si fonde con le proiezioni di immagini della flora che abita quello stesso luogo. L' idea e' quella di creare una mappatura itinerante che attraverso il viaggio possa quindi trasformare ogni esperienza unica e differente ogni volta.

Patrizia Oliva è una cantante, autrice ed improvvisatrice di musica sperimentale che concilia elettronica, elettroacustica, free-jazz e le arti performative. Lo scopo della sua ricerca è quello di ridefinire il cantante contemporaneo. Oliva ha suonato con molti musicisti, tra cui: Evan Parker, Gino Robair, Tristan Honsinger, Stefano Giust, Alessandro Bosetti e molti altri. Ha suonato in Italia, America, Scozia, Olanda, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Svizzera, Slovenia, Corazia, Belgio, Austria e Vietnam. Alcuni dei festival a cui ha partecipato: Angelica (Bologna), Millenium Park (Chicago),Costellation Club (Chicago), Fondazione Mudima (Milano), Limmitationes/Chilli Jazz Festival (Austria), Hanoi New Music Festival (Vietnam), Area Sismica (Forlì), Museum of Modern Art (Ohio, USA), Piccolo Teatro (Milano), ZDB (PT), ZXZW Festival (NL), Fusion Festival (D), The Empire Gallery Galvanised Festival (UK), Spazio O (Milano), Postgarage (Austria) ed altri. Ha registrato un numero impressionante di album con alcune case discografiche sperimentali come Setola di Maiale, Afe Records, Sonoscopia, Staaltape, and many more.
www.patriziaoliva.wordpress.com

Isolation

Matteo Mosolo, Udine

Isolation è il primo progetto in solo contrabbasso del musicista Matteo Mosolo. Il progetto, che nasce ad inizio 2020 ed esce su cd per Caligola Records ad agosto, può essere visto come una sorta di concept-album in cui tutti i brani hanno come tema conduttore la contrapposizione tra la ricerca della libertà e la libertà presente nella "Free Society" all'occidentale. Da un lato si descrive il desiderio, le lotte e le sofferenze in attesa di essere liberi, dall'altro si critica e si denuncia la libertà di distruggere il pianeta che ci ospita, la libertà di credere e diffondere le peggiori fake news, la libertà di sputare odio online senza ritegno, la libertà di essere schiavi del nostro individualismo ed egoismo. Per accentuare questo contrasto i testi e le musiche sono fortemente ispirati alla musica nera degli albori come gli spirituals, gli inni gospel e il country blues primordiale. Un percorso musicale intenso e profondo che viene enfatizzato ed esaltato dalla strumentazione minimale (il solo contrabbasso e sporadicamente la voce).

Matteo Mosolo nasce a Cividale del Friuli nel 1985 e inizia ad esibirsi nel Nord Italia e a frequentare i primi studi di registrazione come chitarrista pop rock già nel 2001. Diplomato in contrabbasso nel 2011 al Conservatorio di Udine collabora stabilmente con molte orchestre esibendosi tra l'altro anche al Musikverein di Vienna con la Japan Festival Orchestra. In ambito jazzistico si perfeziona per qualche tempo con Paolino Dalla Porta e segue workshop e masterclass con Anto Pett, Francesco Bearzatti, Tristan Honsinger, Bebo Ferra ecc.. Collabora con molti musicisti della zona friulana in varie formazioni ed in particolare con il chitarrista Luca Dal Sacco col quale forma l'Humpty Duo e si esibisce in importanti festival nazionali quali Umbria Jazz, Folkest, Udin&Jazz, Jazz & Wine of Peace ecc.

Metamorfosi

Giovanni Maier, Turriaco
Flavio Zanuttini, Cividale

Questo progetto in duo è stato creato per esplorare il concetto di Metamorfosi in musica; similmente alla omonima xylografia del pittore olandese Maurits Cornelis Escher (1898 – 1972) infatti, la struttura di “Metamorfosi” è la successione di una serie di situazioni omogenee che si susseguono utilizzando la tecnica del cross-fade o dissolvenza incrociata, utilizzata in musica ma anche nel cinema. I due musicisti utilizzeranno questo approccio sia in duo che nei rispettivi soli, a volte in maniera più strutturata, altre volte più liberamente. E’ di recente pubblicazione sulla piattaforma digitale bandcamp l’album “Little Nothing”, registrato durante il periodo di lockdown nel corso di una videochiamata.

Giovanni Maier
Giovanni Maier è uno dei più prestigiosi contrabbassisti italiani e non solo. Nel giugno del 1988 si diploma in contrabbasso presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste. Attualmente sta sviluppando un proprio progetto basato sul contrabbasso solo che è iniziato nel 1994 e che è documentato da numerosi cd. Dal 1989 ad oggi ha partecipato (anche con gruppi guidati da lui stesso o in solo) a svariati jazz festival in tutto il mondo. Ha inoltre suonato con molti musicisti di fama internazionale: Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Cecil Taylor, Anthony Braxton, Roswell Rudd, Han Bennink, Franco D’Andrea, Tim Berne, Chris Speed, Benny Golson, Ernst Reijseger, Willem Breuker, Tristan Honsinger, Wolter Wierbos, Massimo Urbani, Giancarlo Schiaffini, Carlo Actis Dato, Antonello Salis, Richard Galliano, Ellen Christi, Laura Culver, Sean Bergin, Tone Jansa, Roberto Gatto, Herb Robertson, Tony Scott, David Shea e molti altri.
www.giovannimaier.it

Flavio Zanuttini
Nominato tra i migliori trombettisti d’Italia secondo la rivista Musica Jazz nel 2011, il suo suono e il suo approccio sono unici e si possono riconoscere in tutti i contesti dov’è impegnato che variano dalla lead trumpet in grossi ensemble (Abbey Town Jazz Orchestra, Folkwang Jazz Orchestra, North East Ska*Jazz Orchestra, Udin&Jazz Big Band, Improvvirussoundexperience, Big Tartini Band, L’Insiúm, Das Große Ding, Greetings from Saturn, Naked Musician e altre) al solista improvvisatore in gruppi più piccoli (Francesco Cusa & The Assassins, Mizar Duo, Camatta Monk, Martello, Arbe Garbe, Radio Zastava, Kick the Kid, Le Retour des Oiseaux e altri). Ha suonato in prestigiosi festivals e clubs in Italia e in Europa.
https://flaviozanuttini.com/

ToBe Continued…48 concerti in 24 ore.

dalle 00.00 alle 24.00 di sabato 24 marzo 2020. Registrazione
XI edizione
live streaming: www.stazioneditopolo.it
a cura dell'Officina Globale della Salute di Topolò

Si i tratta di un "concerto" dall'aspetto assai originale, della durata di 24 ore (dalle 00.00 del 24 marzo fino alle 24.00 del medesimo giorno), durante le quali diversi musicisti sparsi in vari punti del pianeta si collegheranno a un sito internet per trasmettere, dal vivo, la loro musica. Il tutto in un flusso continuo, senza alcuna interruzione, a staffetta. Ogni musicista avrà a disposizione un tempo (con una partenza esatta al secondo) massimo di 30 minuti. Data non casuale quella del 24 marzo, da anni Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi. A ideare e coordinare l'operazione sono Antonio Della Marina, musicista esperto di computer music e Moreno Miorelli, curatore di Stazione di Topolò, il tutto sotto l'egida dell'Officina Globale della Salute il laboratorio creato nel luglio 2009, proprio a Topolò, dal dottor Mario Raviglione per mettere in contatto i mondi della creatività e della scienza. Si sono collegati quest'anno, da diversi Paesi: dal Guatemala alla Nuova Zelanda, dalla Corea del Sud alla Malesia, dagli USA al Giappone, all'India, all'Egitto, e ancora: Mali, Camerun, Zimbabwe, Costarica, Marocco, Cipro, Argentina, Messico, Australia, Brasile, Iran, Russia, Ungheria, Ucraina, Svezia, Estonia, Gran Bretagna, Slovenia, Serbia, Macedonia, Transnistria, Bulgaria, Croazia, Armenia, Finlandia, Norvegia, Germania, Spagna, Islanda, Portogallo, Romania, Austria, Francia, Grecia e Italia per un totale di 42 nazioni. Di fatto, un simbolico giro del mondo in 48 tappe sonore.

ToBe Continued, evidente l'acronimo TBC, sarà ascoltabile in ogni parte del mondo, naturalmente ove ci sia internet, semplicemente collegandosi al sito www.stazioneditopolo.it. Il progetto viene ripresentato durante Stazione di Topolò - Postaja Topolove. La tubercolosi, grazie al programma di controllo messo a punto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1991, ha ridotto la sua mortalità del 40% ma è ancora una delle maggiori cause di decessi al mondo per malattia infettiva (circa 4.000 persone ogni giorno), un problema che interessa anche i paesi cosiddetti "sviluppati". Il progetto si pregia da anni del patrocinio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - WHO, la collaborazione e il patrocinio, dal 2019 dell'Università di Milano e, dalla prima edizione, di UNIKUM - Centro Culturale dell'Università di Klagenfurt che ospita fisicamente il quartier generale del progetto.

http://www.stazioneditopolo.it/24h-2020/index.html

La musica ebraica per clarinetto e quartetto d’archi

Quintetto Abimà, Trieste
In collaborazione con il Festival “Viktor Ullmann”

Il quintetto è composto da Davide Casali, clarinettista, direttore d’orchestra e direttore artistico del Festival “Viktor Ullmann”, e da Ernest Cosenza primo violino, Paola Veronese secondo violino, Cristina Verità viola e Cristina Nadal violoncello, tutti componenti dell’orchestra Abimà che da anni si occupa di ricercare ed eseguire musica ebraica classica e tradizionale. Molte di queste musiche sono di autori poco eseguiti, con un forte impatto emotivo, vivaci ma anche melodiche e struggenti. Il programma della serata prevede l’esecuzione del quintetto per clarinetto di Alexandre Krein “Esquisses Hebraiques” (temi popolari ebraici), il quintetto di Erwin Schulhoff, Pavana di Aldo Finzi, Jewish Folk Song di Patrick Loiseluer e, come finale, musica klezmer. Dal 1994 la musica ebraica, tradizionale e colta,è presente alla Stazione. Le ricerche di Davide Casali, musicista e studioso di cultura ebraica, hanno riportato alla luce la presenza di una fiorente comunità ebraica a Topolò nei secoli passati.

www.festivalviktorullmann.com

Pleasure Rocks

Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli, Milano
Con Alessia Bernardini, Milano

Pleasure Rocks è una ricerca che esplora la relazione tra materia e corpo, organico e inorganico, umano e non umano, il piacere e le pietre.
Il titolo gioca con la parola rocks per parlare del piacere in sé - il piacere è bello/spacca, it rocks - e per raccontare altre possibilità del piacere. Pleasure Rocks si allontana dall’idea del piacere antropocentrico e procede senza distinzione né categorizzazione tra (ciò che chiamiamo) umano e natura: si muove attraverso il tempo dell’esplorazione e della percezione, dello spazio di cura e di (ri)connessione tra i corpi, siano essi fatti di sangue o di minerali.
 L’installazione pensata per la Stazione di Topolò sperimenta la creazione di un paesaggio immersivo: uno spazio di incontro e intra-azione tra materie. Corpi organici e inorganici si muovono, stanno, rotolano, si toccano, si fanno corpi sensibili. Un tempo dilatato, il piacere della stasi. Ascolto.

Pleasure Rocks è una collaborazione tra il progetto Pornopoetica di Titta C. Raccagni e Barbara Stimoli e l’artista visiva Alessia Bernardini: è una pubblicazione, un’installazione e un workshop.

www.pornopoetica.org

1420, Patriarcato di Aquileia_Serenissima

Sergio Zilli, Trieste
Angelo Floramo, San Daniele

Si celebra quest'anno in Friuli il seicentenario del passaggio di poteri tra il Patriarcato di Aquileia e la Serenissima Repubblica di Venezia. Nelle nostre zone, nelle Valli del Natisone, il 1420 segnò quindi un importante mutamento che, comunque, lasciò immutato, caso quasi unico, il luogo del confine che corre proprio poco sopra il paese di Topolò. "Di là", all'epoca era Contea di Gorizia, che poi divenne Regno e Impero d'Austria e, ancora dopo, Regno quindi Repubblica di Jugoslavia, Est e oggi Repubblica di Slovenia. Ma quel confine…è sempre lì.

A parlarci dei mutamenti che il cambio di poteri provocò e della natura del confine beneciano nei secoli saranno due tra i maggiori esperti dell'argomento: il professor Sergio Zilli, dell'Università di Trieste, che al confine orientale ha dedicato studi e ricerche e con lui, domenica 6 settembre, ci recheremo proprio sulla linea divisoria, in località Javorsca. L'altra voce è quella dello scrittore e storico Angelo Floramo, profondo conoscitore delle vicende intercorse tra il Friuli e le regioni contermini. L’incontro con Floramo avverrà nel pomeriggio di sabato 12 settembre.

Fades_Costellazioni sonore sulle serie armoniche di 3_5_7_11_13

Antonio Della Marina, Udine

Onde sinusoidali, accordature naturali e dissolvenze. Questi gli ingredienti di Fades, un progetto d’arte che coltivo da quasi vent’anni. Non si tratta di musica, ma di scultura, di suono che si materializza nello spazio e che richiede di essere “visto” con le orecchie. Il mio sentiero di esplorazione avviene in una dimensione irrazionale, ma lascia dietro di sé, come impronte, i disegni e grafici di studio che traccio sulla carta. L’occasione di parlare di questa mia ricerca e delle sue connessioni con altre pratiche con le quali nel tempo sono entrato in contatto (musicali, matematiche, artistiche...) mi viene offerta dalla recente concezione di una nuova accordatura, pensata a partire da un reticolo di numeri primi.

Antonio Della Marina è un artista e compositore di musica elettronica che da molti anni lavora utilizzando quasi esclusivamente onde sinusoidali. Influenzato dalle avanguardie minimaliste degli anni 60 e 70, concentra la sua ricerca sull'esplorazione delle proprietà fisiche del suono e sui sistemi di accordatura derivati dalle leggi degli armonici naturali. Le sue composizioni sono vere e proprie sculture di suono per la cui realizzazione usa astrazioni matematiche e generatori da lui appositamente costruiti. La sua attività comprende concerti dal vivo, installazioni multimediali e progetti per il web. I suoi lavori sono stati esposti in gallerie d'arte e festival internazionali tra cui la Quadriennale di Praga, Experimental Intermedia a New York, Logos Foundation a Gand, Fundaciò Phonos a Barcellona. In Italia significative le presenze ad angelica festival, Piombino eXperimenta, All Frontiers Musiche d'Arte Contemporanee, Fondazione Giorgio Cini e la realizzazione in collaborazione con Marco Maria Tosolini del concerto-evento A Vista!performance per sirene e idranti di rimorchiatori, parole al vento, voce marina e live electronics. Collabora dal 2000 con Stazione di Topolò ed è direttore artistico della Topolovska Minimalna Orkestra. Con Alessandra Zucchi dirige la galleria di sound art “Spazioersetti” a Udine e il festival internazionale Il suono in mostra.

I-STANZA - Gioco/Video/Opera su piattaforma per conferenze online

a cura di Enrico Gabrielli/19'40''/EffettoLarsen

Sarebbe stato un gioco da tavolo, se ci fosse stato un tavolo comune.
Ora, nell'epoca della compostezza sociale, il tavolo è l'immagine scomposta.
C'è un tempo di azione, ci sono dei gesti visivi e sonori da compiere, degli oggetti da manovrare.
Oggetti di uso comune come il cellulare, il computer, cartoncini colorati, una superficie riflettente, il proprio volto.
Il risultato complessivo è fuori dalla portata del singolo: solo dopo aver completato il tempo di gioco si può rivedere il dispositivo filmico nella sua finitezza. E nella sua sacra futilità.
La distanza del singolo obbligatoria è stata una istanza, una regola data senza beneficio del dubbio.
L'unico modo di ingannare la distanza è stata l'interazione e il tempo.
Illudere il tempo che la lontananza disponga di una verve creativa è l'unica vera utilità della tecnologia di comunicazione di massa. Vedere le cose da lontano un tempo era utile; ora equivale a non vederle affatto.
Il nostro corpo, alcuni mesi fa, stava divenendo la stanza che lo conteneva.

Istruzioni per gli esecutori:
Ci sono 12 parti per 12 esecutori. Ma se i partecipanti sono di più va bene anche raddoppiarle (cioè in più persone fanno la stessa parte). Non serve essere musicisti. Le parti si possono assegnare a caso (io stesso ne farò una).
Non si può avere spettatori, ahinoi: la performance avviene su zoom (a tal proposito serve un account che riesca ad ospitare un tempo di circa 45'/60' senza interruzione del collegamento). Importante è che tutti abbiano gli oggetti che seguono:
_un cronometro online su computer (tipo questa: https://svegliaonline.it/). Si usa splittando lo schermo a metà finestra con zoom da un lato e il cronometro dall'altro
_una musica a scelta
_un testo a scelta
_quattro cartoncini colorati (rosso, blu, giallo, verde)
_una foto "vera"
_uno specchietto o altra superficie riflettente (anche il retro di un CD va bene)
_un qualcosa per fare un rumore

Nato a Montevarchi (Arezzo) e diplomatosi con il massimo dei voti in clarinetto al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano dove studia composizione, Enrico Gabrielli è polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore discografico e scrittore. È tra i fondatori nel 1996 dell’Ensemble Risognanze con cui suona moltissima musica contemporanea, oltre che con l’European Music Project di Ulm e il Sonata Islands. Partecipa a molte performance e installazioni audiovisive (Timet, Sottosuono, LabF.S, LaRis). In seguito decide di occuparsi di popular music, con l’obiettivo di innalzare lo spessore di ascolto di ciò che riduttivamente viene definita “musica di consumo”. Fonda nel 1999 i Mariposa, nel 2007 i Calibro 35 e nel 2016 i The Winstons. Fa parte in pianta stabile del progetto di Mike Patton Mondo Cane, un progetto di rilettura del repertorio di canzoni italiane anni ’60 per grande ensemble. Dopo aver partecipato alle registrazioni al “Somerset House” di Londra nel gennaio 2015 è entrato a far parte della band che ha portato in un worldwide tour per due anni il disco The Hope Six Demolition Project di PJ Harvey. Collabora anche con Afterhours, Baustelle, Vinicio Capossela, Dente, Zen Circus, Morgan, Nada, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi ed ha suonato con importanti artisti del panorama internazionale. Assieme al percussionista Sebastiano De Gennaro e al musicologo Francesco Fusaro e alla social manager Tina Lamorgese ha dato il via alla collana discografica su abbonamento di “anti-classici” della musica 19’40’‘ (www. 19m40s.com). Questo nuovo soggetto editoriale gli ha consentito di riprendere uno stretto rapporto con la musica colta, ma con una visione sperimentale e innovativa, rivolta alla divulgazione e all’audience development. In alcuni spazi adibiti all’ascolto di popular music ha organizzato, spesso in collaborazione con Sebastiano De Gennaro, rassegne di musica colta col preciso scopo di decontestualizzare l’ascolto e di restituire ad un pubblico meno settoriale questa “nuova” musica.

Storie dai boschi di castagne

un film di Gregor Božič
It/Slo; 85’; 2019

Tardo 1950. In una valle remota sul confine italo-jugoslavo, per sfuggire alla miseria del dopoguerra e alla crescente tensione politica tra i due paesi, uno dopo l’altro le persone lasciano il loro paese. Restano per lo più vecchi che vivono in piccoli insediamenti di pietra tra foreste oscure, e con loro le loro idee arcaiche sulla vita, le loro storie e i miti.
Ispirato liberamente da alcuni racconti di Ceckov e alle fiabe tradizionali della Slavia-Veneta (Valli del Natisone sul confine tra Italia e Slovenia), il film è una favola sull’isolamento, la solitudine ed i rimpianti, così come sulla capacità di vedere il mondo al di là della sua apparente realtà.

Gregor Božič è nato a Šempeter, in Slovenia, e ha studiato all'Accademia di teatro, radio, cinema e televisione di Lubiana e al DFFB di Berlino. Ha diretto i cortometraggi Hej, tovariši (2007) e Šuolni iz Trsta (2014).Storie dai boschi di castagne (2019) è il suo primo lungometraggio. Vincitore del premio Opera prima al Black Night Film Festival di Tallin.

Isolamenti

video realizzati nel tempo del lockdown

Il lockdown ha ferito e irritato, sì, ma c’è anche chi ha colto questa surreale occasione per creare piccole opere a tema. A Topolò, dove la vita in quei mesi è stata meno pesante che altrove, presentiamo in spazi chiusi alcuni video realizzati da artisti presenti a questa edizione: Tomaž Grom, Elena Rucli e Marco Mucig e confinati rispettivamente a Lubiana, Topolò e Milano.

Zaklep 01 / I am here, di Tomaž Grom
Zaklep 02 / Tehno, di Tomaž Grom (testo di Ana Pepelnik)
Zaklep 03 / Going Out, di Tomaž Grom
Coronavirus diary, di Marco Mucig
The life before, di Marco Mucig
Isolamenti, di Elena Rucli

(Il ritmo della) Sala prove. Concerto intimo per distanziamento e bidoni

Les Tambours de Topolò

Da vent’anni la Stazione ha un appuntamento fisso ed è quello con il concerto de Les Tambours de Topolò. Il gruppo nasce nel 2000 a seguito di un cantiere (workshop) creato in Stazione appositamente per i ragazzi del luogo. Ispirati dai celebri Tambours du Bronx e muniti di mazze e di bidoni metallici da 250 litri, quelli che troviamo all’esterno di ogni officina, i Tambours si sono negli anni perfezionati sotto la guida di maestri delle percussioni provenienti da generi musicali diversi (Tom Hmeljak, Nello Da Pont, Daniele Vineis, Primož Oberžan, Emil Kristoff, Francesco Cusa) per poi diventare autonomi, con brani e attività concertistica proprie che li hanno portati a esibirsi in molte città italiane e in diversi Paesi europei.

www.ltdt.it

Rosaria Lo Russo, Firenze

Voci dalla Sala d’Aspetto_Glasovi iz Čakalnice
a cura di Antonella Bukovaz

Rosaria Lo Russo (Firenze, 1964) è poeta, lettrice-performer, traduttrice, saggista, voce recitante, attrice e insegna letteratura e lettura di poesia ad alta voce a Firenze, dove vive e lavora. Si occupa di poesia e di teatro e dei rapporti fra le due arti, di drammaturgia, letteratura teatrale e letteratura comparata moderne e contemporanee. Si è laureata in Lettere Moderne presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze, discutendo una tesi in Storia dello Spettacolo dal titolo “La protagonista di Pirandello. Miti, personaggi e ruoli”, vincitrice nel 1992 del “Premio Nazionale Luigi Pirandello” bandito dal Centro Nazionale di Studi Pirandelliani di Agrigento. Le sue poesie sono state tradotte e pubblicate in inglese, francese, spagnolo, tedesco, giapponese, cinese. Molti suoi libri di poesia sono corredati di cd audio in cui l’autrice recita i propri testi in progetti musicali performativi. Ha collaborato con numerosi artisti, musicisti registi attori e poeti tra cui: Piera degli Esposti, Iosif Brodskij, Mario Luzi, Giorgio Caproni, Nanni Balestrini, Friederike Mayröcker, Erica Jong, Lello Voce, Antonio Infantino, e molti altri. Ha tenuto reading di poesia, performance teatrali e lezioni in moltissime città italiane ed europee, in America. Ha partecipato a festival, convegni e ha tenuto conferenze sulla poesia, oltre che in Italia, in Francia, Germania, Lussemburgo, Ungheria, Irlanda, Stati Uniti, Argentina, Cina, Giappone, Australia.

www.rosarialorusso-poesia-performance.it

Di sangue e di ferro; Luca Quarin, Udine; Fabio Mendolicchio, Torino

Voci dalla Sala d’aspetto_Glasovi iz Čakalnice
a cura di Antonella Bukovaz

Luca Quarin è nato a Udine nel 1965. Si occupa di ambiente, di design e di architettura. Comincia negli anni ‘80, collaborando con Carlo Marcello Conti e Lamberto Pignotti alla redazione di Zeta, rivista internazionale di poesia visiva. Negli stessi anni esplora la dimensione performativa della parola attraverso reading e spettacoli in vari luoghi della città. A metà degli anni ‘90 fonda Waama, un’azienda di design attiva sul mercato nazionale ed internazionale, con la quale cerca di dare voce alle cose attraverso le cose, invece che attraverso le parole. Negli anni successivi partecipa ad un importante progetto della Fondazione Solomon R. Guggenheim, tenutosi a Venezia, dal titolo Guggenheim Public, che si è occupato di “scultura sociale”. I suoi racconti sono stati pubblicati da riviste quali Parametro, Carie, Crack e da editori quali Biblioteca del Cenide e Lazy Book. “Il battito oscuro del mondo”, ed. Autori Riuniti, è il suo primo romanzo. Dopo essere stato presentato a Torino, a Palermo, a Genova, a Napoli, a Roma, a Verona, a Mestre, a Treviso, a Trieste, a Gorizia e a Udine, ha vinto il Premio Letteratura dell’Istituto Italia di Cultura di Napoli, come migliore romanzo edito del 2018, e il Golden Book Awards 2018, sempre come migliore romanzo del 2018. “Di sangue e di Ferro” (Miraggi editore) è il suo secondo romanzo. All'incontro partecipa l'editore torinese Fabio Mendolicchio (Miraggi).

Klarisa Jovanović, Lendava (Slo) con Amalia Stulin, Seuza

Voci dalla Sala d’aspetto_Glasovi iz Čakalnice
a cura di Antonella Bukovaz

Klarisa Jovanović, profesorica francoščine in primerjalne književnosti; pesnica, glasbenica in književna prevajalka. Prevaja leposlovje iz novogrščine (Nagrada Društva grških književnih prevajalcev, 2004), makedonščine, srbščine in hrvaščine, italijanščine in francoščine. Piše poezijo in kratko prozo. Objavljati je začela po končanem študiju, njene pesmi najdemo v literarnih revijah Sodobnost, Nova Atlantida, Dialogi, Primorska srečanja, Mentor ter v prilogah Dnevnika in Gorenjskega glasu; večkrat so bile prebrane tudi v Literarnem nokturnu nacionalnega radia. Doslej so izšle tri pesniške zbirke:Zgiban prek Mure (Lepa beseda, 2007, nominirana za najboljši prvenec), Kimono, na otip (Založba Pivec, 2013) in Izgnana (KUD Zrakogled, 2018). Kot glasbenica z bogato diskografijo se posveča zlasti reinterpretaciji ljudske pesmi in izvajanju uglasbene poezije, tudi lastnih pesniških besedil. Izdala je 10 cd-jev, od tega 7 avtorskih projektov. Sodeluje z domačimi in tujimi glasbeniki, zadnja leta največ s spremljevalno skupino Della Segodba, ki jo sestavljajo Luka Ropret, Vasko Atanasovski, Nino de Gleria in Marjan Stanić. Z njimi je posnela 3 cd-je: Od ljubezni (Celinka, 2011),Medinteran (Celinka, 2013) in Amandolat (2016). Klarisa Jovanović piše in nastopa tudi za otroke. Za nacionalno televizijo je posnela številne videospote na témo slovenske ljudske pesmi. Je članica Društva slovenskih književnih prevajalcev, Društva slovenskih pisateljev in Društva PEN. Od leta 2006 živi in ustvarja v Lendavi.

Amalia Stulin è assistente di ricerca presso l’Institut für Jüdische Philosophie und Religion dell’Università di Amburgo, dove si occupa di letteratura moralistica ebraica della prima età moderna. Prima di approdare nella città anseatica, ha studiato ebraistica a Venezia e a Bologna. Parallelamente, ha collaborato per tre anni con il blog letterario “Poetarum Silva”, traducendo poeti contemporanei sloveni per la rubrica “Ostri ritmi”, e ha collaborato di recente con il progetto Robida.

La Balena e le Foglie

Michele Obit, Udine

                                È direttore responsabile del settimanale bilingue della minoranza slovena in Italia «Novi Matajur». Come organizzatore culturale ha collaborato fino al 2018 alla realizzazione di Stazione di Topolò / Postaja Topolove, il progetto di residenza per scrittori e poeti «Koderjana» e gli incontri letterari «Voci dalla sala d’aspetto/Glasovi iz cakalnice». Dal 1998 si occupa di traduzione letteraria dallo sloveno in italiano. Ha pubblicato numerose raccolte poetiche: Notte delle radici (1988), Per certi versi / Po drugi strani (1995), Epifania del profondo / Epiphanje der Tiefe (2001), Leta na oknu (2001), Mardeisargassi (2004), Quiebra-Canto (2004), Le parole nascono già sporche (2010), Marginalia/Marginalije (2010) e la plaquette Un uomo è anche un aratro (2015). Ha curato e tradotto due antologie di poeti sloveni delle giovani generazioni: «Nuova poesia slovena »(1998) e «Loro tornano la sera» (2011), entrambe pubblicate per Editoriale Stampa Triestina (ZTT EST) e poesie e romanzi di Kosovel, Boris Pahor, Miha Mazzini, Brane Mozetič, Aleš Šteger, Florian Lipuš, Nataša Kramberger e Gabriela Babnik. La Balena e le Foglie (Qudu, 2019) è la sua più recente raccolta poetica.

La teoria dei paesi vuoti
Mauro Daltin, Udine

Voci dalla Sala d’Aspetto_Glasovi iz Čakalnice
a cura di Antonella Bukovaz

Nasce nel 1976, in Friuli. Lavora nell’editoria da alcuni anni come editor. Ha fondato e diretto il quadrimestrale PaginaZero-Letterature di frontiera. Ha pubblicato L’eretico e il cattolico. Intervista a Elio Bartolini (Kappa Vu); per il Touring Editore la guida Friuli Venezia Giulia; e nel 2009 la raccolta di racconti Latitanze (Besa). Nel 2010 ha curato insieme a Lorenza Stroppa il libro agenda Ciclomundi. L’agenda del viaggiatore a pedali (Ediciclo). Nel 2013 ha pubblicato, sempre per Ediciclo, Officina Bolivar, Storie sudamericane di destini, polvere e cieli capovolti. Cura corsi di scrittura creativa legati al tema del viaggio, del reportage e della narrativa breve. È docente di scritture di viaggio al Master in Editoria dell’Università Cattolica di Milano. È l’ideatore e il presidente dell’Associazione culturale Bottega Errante (www.bottegaerrante.it) che organizza eventi culturali e laboratori. La teoria dei paesi vuoti è il suo libro più recente (Ediciclo editore)

www.maurodaltin.it

Un progetto di architettura per nuovi modi d’abitare Topolò | Topolove
una tesi di laurea, Premio Prešeren UL 2019

Janja Šušnjar

Dopo diversi anni di avvicinamento a Topolò, Janja in conclusione dei suoi studi in architettura presso l’università di Lubiana ha deciso che una parte della sua ricerca in questo mondo, l’avrebbe dedicata al paese alla fine di una strada, al suo ricordo, alla vita di tutti i giorni e a quella del futuro.
L’esperienza personale di vivere a Topolò, le ha permesso di identificare le qualità e le opportunità, che potrebbero essere offerte da una nuova comprensione di questo luogo marginale. Ha cercato di comprendere i diversi livelli che compongono il complesso contesto nel quale si trova il paese e quindi di proporre possibili nuove forme per abitare questo ambiente imperfetto, ma ricco di valori, che ritiene siano da preservare.
Il paese è diventato una grande casa, i boschi invece un giardino per sogni infiniti.

Mini Tour Experience. Topolò/Topolove

Alessandra Celletti, Roma

Mini Tour Experience è un progetto "folle" che si sposa bene con la Stazione. Alessandra Celletti, pianista romana, porta il suo piano giocattolo per un tour tutto friulano e tutto particolare. Si tratta di eseguire piccoli concerti, anche in assenza di pubblico ma documentati con il video, nelle vicinanze di acque, dolci e salate, del Friuli. L'idea, spalleggiata dalla Stazione di Topolò, nasce in Alessandra dalla sua passione per il piano giocattolo, strumento improbabile che tuttavia ha stimolato autori come John Cage, George Crumb, Mauricio Kagel e la stessa Celletti. Al mulino di Topolò, il piacere di essere il primo luogo scelto per il tour.

Alessandra Celletti nasce in ambito prettamente classico, ma le sue esperienze musicali e artistiche si moltiplicano con improvvise deviazioni in un ambito musicale e creativo molto personale, rivolgendo la propria attenzione soprattutto al colore dei suoni e all’equilibrio dinamico tra le note; lontana dalle etichette, difficilmente catalogabile nei cliché preesistenti, Celletti è capace di passare trasversalmente da un genere all’altro con un unico imprescindibile comun denominatore: il pianoforte. Il libero movimento dei suoni ha anche reso possibile l'incontro tra Alessandra Celletti ed uno dei massimi esponenti della musica elettronica sperimentale contemporanea, Hans Joachim Roedelius con il quale Celletti ha composto l’album "Sustanza di cose sperata", uscito nel 2009 in contemporanea ad "Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi", album dedicato all’autore veneto del settecento. Molti gli album da lei registrati nei quali interpreta diversi generi musicali, da Scott Joplin a Gurdjeff, da Philip Glass a Satie, Ravel, Debussy oltre a sue composizioni. All’attività di studio Alessandra Celletti alterna sempre i suoi impegni concertistici spesso come ospite di Festival e rassegne in Italia e all’estero. Il nuovo album si intitola “Above the sky” ed esce sempre per l’etichetta americana Transparency.

www.alessandracelletti.com

LJUDBÄNKEN - EXTENDED: Cure for humanity

Installazione di CoH per una panchina del suono
In collaborazione con Spazioersetti e Audiorama


Ljudbänken è un progetto svedese ideato da Audiorama in collaborazione con Stockholm Konst e che si è svolto in tappe itineranti da novembre 2017 a giugno 2020. Una panchina del suono che fino a oggi ha ospitato le opere di 6 artisti internazionali e che è stata collocata in altrettanti parchi o luoghi significativi di Stoccolma.
Spazioersetti ha "adottato" questo progetto per portarlo a Udine e dintorni estendendone la durata. Siamo molto contenti di poter inaugurare la nuova Ljudbänken proprio a Topolò, ancora una volta punto di partenza/arrivo per migrazioni di arte, di lingue e di culture. Dopo la Postaja, la panchina del suono verrà trasferita a Udine e resterà in esposizione per alcune settimane durante la rassegna Il Suono in Mostra 2020.

Coh è l’alias di Ivan Pavlov (Иван Павлов), nato in Russia, musicista, artista ed ingegnere del suono. Dopo essersi trasferito in Svezia nel 1995 ha adottato l’alias CoH che può essere letto sia nell’alfabeto cirillico che in quello latino. In russo significa "sonno" o "sogno". CoH ha collaborato con la cantante Annie Anxiety, con Cosey Fanni Tutti, con l'americano Richard Chartier e con la band britannica Coil. Insieme all’artista Peter Christopherson di Coil nel 2007 ha formato la band Soisong. La sua musica è disponibile su Editions Mego, Raster-Noton, Eskaton e Rotorelief.

Spazioersetti:
www.spazioersetti.it
www.facebook.com/spazioersetti
ilsuonoinmostra.it

Audiorama:
www.audiorama.se
www.facebook.com/audioramasweden

Stockholm Konst:
www.stockholmkonst.se
www.facebook.com/stockholmkonst/

Suono e Risonanza

TMO live in Arnoldstein
regia di Niki Meixner

Non poteva mancare, nell’anno della XXV edizione, la presenza di Unikum, il Centro Culturale dell’Università di Klagenfurt, con il quale la Stazione è gemellata fin dalle prime edizioni. Con i coordinatori di Unikum, Emil Kristof e Gerhard Pilgram, abbiamo vissuto e imparato un modo semplice e nuovo di proporre l’arte, spesso camminando. Con loro, da alcuni anni,è Niki Meixner, regista e coreografo, che ha diretto il video che immortala la nostra Topolovska Minimalna Orkestra impegnata in InC di Terry Riley, ad Arnoldstein durante il recente progetto Suono e Risonanza. Un dono in video da questo impareggiabile centro di cultura viva di Klagenfurt.

Giulia Iacolutti

Paesaggio sociale // Paesaggio visibile
performance

Se la conformazione degli spazi influisce sulla costruzione/decostruzione dell’identità, analogamente sono i processi sociali a conformare gli spazi stessi. Con un’azione performativa di 8 giorni, che prevede il ricamo di un presunto schema urbanistico di Topolò, basato sull’analisi delle mappe catastali dal 1500 a oggi e degli alberi genealogici delle famiglie del paese, Giulia Iacolutti desidera favorire i processi di appropriazione e riconfigurazione dello spazio, incentivando una partecipazione attiva basata sull’interazione creatasi coi passanti. Il lenzuolo sarà infine esposto sul balcone per celebrare la "virtù" del paese.

Giulia Iacolutti, fotografa documentarista, si dedica principalmente a progetti personali tra Italia e Messico. Dedita alla ricerca narrativa, oltre alla fotografia, utilizza differenti linguaggi e supporti per esplorare temi di natura politico-socio-culturale relazionati alle lotte di resistenza identitaria.

The Original Klezmer Alef Band

clarinetto e voce: Davide Casali
fisarmonica: Manuel Figheli
basso elettrico: Saverio Gaglianese
chitarra: Tiziano Bole

Il gruppo si propone di eseguire la musica klezmer cioè la musica degli ebrei che abitavano e vivevano fin dal XVI secolo d.C. nell’Est Europa.
La parola klezmer deriva dall’ebraico e significa "strumento da suonare". E’ la musica che per eccellenza veniva, e viene suonata tuttora, nelle feste e nei matrimoni ebraici e, talvolta, anche in quelli non ebraici, con forte disprezzo da parte dei religiosi che si infuriavano con queste bande di veri e propri musicisti di strada. Il più delle volte imparavano a suonare dai propri genitori che spesso tramandavano le musiche oralmente. Per questo motivo non esiste un repertorio preciso di questa musica, comunque la musica klezmer è la prima forma ufficiale di world music, ovvero abbraccia molti paesi come la Russia, la Polonia e anche la Grecia. Intorno al 1920, una massa consistente di ebrei si spostò in America ridando vita a questa musica e contaminandola, reciprocamente, con il Jazz.
Il gruppo strumentale e vocale "The Original Klezmer Ensemble", nato per volontà di Davide Casali nel 1993, ha suonato nei maggiori festival italiani di musica klezmer ed è stato invitato come miglior gruppo klezmer italiano negli Stati Uniti, in Germania, Croazia e Slovenia. Il concerto è una tappa della V edizione del Festival di musica concentrazionaria "Viktor Ullmann".

Fajnabanda

concerto

Fajnabanda, nata nel 2016, è composta da insegnanti, personale non docente, genitori ed ex allievi della scuola bilingue di San Pietro al Natisone. Il nostro repertorio spazia da Nada a Srečko Kosovel, dagli Europe ai canti popolari. Motivi per cantare non mancano nella ricca tradizione musicale delle Valli del Natisone. Al di là delle parole, al di là dei confini, al di là del reale e dell’immaginario, c’è il canto che ci accudisce, ci esalta, ci rigenera e ci poetizza.

"Dove la parola manca, là comincia la musica; dove le parole si arrestano, l’uomo non può che cantare". Vladimir Jankélévitch.

Canary Pipe

Irene Brigitte, voce e chitarra acustica
Ilaria Fantin, arciliuto e voce

I Music Club sono sempre più frequenti nella Londra del fine ‘600, in un contesto dove la pratica e la fruizione della musica cosiddetta "colta" usciva dalla corte. Il concerto non era quindi più per pochi eletti ma per quelli che desideravano ascoltarla, magari sorseggiando una bevanda in compagnia. Questo è lo spirito con cui Irene Brigitte e Ilaria Fantin propongo un repertorio che tocca in gran parte il ‘600 ma che raggiunge i club dei giorni nostri. Diversi sono infatti gli incontri tra il mondo del cantautorato-folk e la musica antica che in questo concerto verranno raccontati e interpretati. Un repertorio che riporta in luce le figure di grandi compositori barocchi e le confronta con importanti esponenti del nostro secolo (Nick Drake, Beatles, David Bowie..), raccontandone le connessioni.
Un duo nato da poco che vanta, di recente, la partecipazione alla Stanza della Musica di Rai Radio3.

Irene Brigitte, dal 2013 comincia ad approfondire la musica antica e si iscrive al Corso di canto rinascimentale e barocco del Conservatorio Pedrollo (Vicenza). Ha cantato come solista e corista in diverse rassegne tra cui Mese della Musica al Duomo di Milano, Conversazioni al Teatro Olimpico di Vicenza,Trento Musica Antica, Hausmusik – Wunderkammer, Antichi Suoni alle Gallerie d'Italia e Itinerari cameristici di Trento. Ha inoltre preso parte alla nuova edizione della messa “Se la face ay pale” di Guillaume Du Fay, diretta da Claudia Caffagni, pubblicata nel 2017 da Amadeus.

Ilaria Fantin si è laureata in liuto presso il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, ha terminato la specializzazione con il massimo dei voti al Conservatorio E.F.dall’Abaco di Verona. Svolge intensa attività concertistica in Italia e all’estero, interessandosi ai vari aspetti della musica antica attinenti al proprio strumento, ed eseguendo brani che vanno dal periodo medievale a quello rinascimentale e barocco. Ha partecipato ad importanti festival in tutta Europa. Lavora come unica musicista allo spettacolo ‘Il Sangue’ con il regista Pippo Delbono e la cantante Petra Magoni. Ha un progetto in duo con Petra Magoni e un repertorio di musica sacra che ha debuttato con due concerti a Quito, in Ecuador, oltre al duo di musica tradizionale Quintana, con la strumentista praghese Katerina Ghannudi all’arpa tripla e voce.

Jubilaeum_40

solo per percussioni di Zlatko Kaučič

Il percussionista sloveno Zlatko Kaučič festeggia, nel 2018, i 40 anni di attività. Per capire quale sia stato, e sia, il livello della sua attività basta scorrere i nomi dei musicisti con i quali ha collaborato: Paul Bley, Steve Lacy, Thelonius Monk Project Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Albert Mangelsdorff, Keeny Wheeler, Alexander Balanescu, Paul McCandless, Trevor Wats, Marc Ribot, Greg Cohen, Saadet Türköz, Peter Brötzmann, Evan Parker, Phil Minton, Joëlle Léandre, Paolo Fresu,, Misha Mangelberg, John Patitucci e moltissimi altri. Negli ultimi anni si è dedicato con passione alla didattica, creando scuole di musica e gruppi musicali interfrontalieri. Della sua opera didattica ha beneficiato, alcune edizion fa, anche la Stazione grazie a un cantiere per ragazzi basato sull'idea del corpo come strumento.
Il solo per percussioni è appositamente ideato per Topolò.

www.kaucic-zk.si

Remains - Confessions to the Ghosts

di Niko Novak e Matevž Jerman

Lo sguardo del poeta al suo mondo che svanisce. Una storia di fantasmi in undici canzoni. Remains - Confessions to the Ghosts è un album musicale che esiste esclusivamente come film sperimentale. È anche un collage sperimentale che cerca di trovare la sua narrativa attraverso il filmato inutilizzato di un altro film, Mama di Vlado Škafar (su cui Niko Novak ha lavorato come scenografo). Il risultato intreccia immaginario impressionista e poesia in un racconto di ricordi, relazioni, bellezza e morte. Mama è un film che ha visto coinvolto Topolò e che, potremmo dire, è anche figlio di Topolò e della Postaja. Di Topolò è una delle due attrici principali, Vida Rucli. E ancora, parte delle riprese, le suggestioni e altri "attori non protagonisti" conosciuti alla Stazione dal regista Vlado Škafar.

Metamorfosi

concerto per arpa di Emanuela Battigelli

In una piovosa sera del luglio 1997, in un fienile di Topolò, la Stazione ospitò il primo concerto pubblico di una giovanissima arpista friulana. Alla sua domanda se qualcuno fosse in grado di leggere la musica per girare le pagine degli spartito, si alzò un uomo dal fondo del fienile che svolse correttamente quell'incarico per tutto il concerto: era Alvin Curran. Ventuno anni dopo, carica di successi ed esperienze, Emanuela ritorna a Topolò con un programma che comprende anche due prime esecuzioni assolute.

Emanuela Battigelli è nata a Gemona del Friuli nel 1980. Ha avuto il privilegio di collaborare come arpista di alcune fra le più importanti orchestre a livello mondiale quali Berliner Philharmoniker, London Philharmonia ed Orchestra del Teatro alla Scala, sotto la direzione di Maestri come Daniel Barenboim, Simon Rattle e Kirill Petrenko. La sua carriera solistica e cameristica l'ha portata a suonare in prestigiose rassegne come Festival di Aix en Provence, Verbier Festival e Biennale di Musica Contemporanea di Gerusalemme, ed eseguire concerti per arpa ed orchestra insieme all' Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, The Israel Chamber Orchestra ed altre. Nel 2013 ha eseguito in prima esecuzione assoluta per Radio RAI brani originali per arpa di Germaine Tailleferre. Nel 2014 la casa discografica Artesuono ha pubblicato l'album digitale Tailleferre - Britten – Hosokawa che include la prima registrazione assoluta di lavori per arpa di Germaine Tailleferre e delle Two Japanese Folksongs per arpa di Toshio Hosokawa. Dal 2015 collabora con l'Ensemble Prometeo, eccellenza italiana nell'ambito della musica contemporanea.

Il cerchio del suono armonico

Björk Viggósdóttir - Kopagovur (IS)

A Topolò Björk Viggósdóttir cercherà l’armonia ed il contrasto tra natura e tecnologia creata dall’uomo. E la frequenza del suono armonico della natura. In una forma lirica meditativa, lo spettatore potrà guardare ed interagire con l’ambiente sonoro, la natura e le creazioni umane. Con il suo lavoro artistico, Björk crea un dialogo sul rapporto tra natura e tecnologia. Il progetto si concentra sulla natura, sulla tecnologia creata dall’uomo ed esplora l’armonia ed il contrasto tra le due. Lo spettatore completa la scena poetica. Björk Viggósdóttir confida nello spettatore e la sua capacità di visualizzare questa poesia e chiudere il cerchio.

Bjork Viggosdottir vive e lavora a Reykjavik. Ha conseguito una laurea triennale in Arti Visive alla “Iceland Academy of the Arts” (Accademia d’arte islandese) nel 2006 e conseguito un master in “applied cultural media”. Ha esposto in diversi Paesi, partecipando a mostre collettive in America, Europa, Asia e Sud America. Opera con media diversi, combinandoli insieme, cosicché lo spettatore possa utilizzare tutti i sensi per sentire/provare l’opera d’arte. Nei lavori precedenti, Viggósdóttir ha creato installazioni che evocano certe percezioni dello spazio. Spesso, queste richiedono la partecipazione dello spettatore stimolandolo a ritirarsi dalla logica del pensiero e della realtà tangibile e a liberare l’immaginazione.

Notturno

Sandro Carta, tromba ed elettronica

Sandro Carta, nato a Nuoro, segue corsi di tromba con Paolo Fresu per poi trasferirsi nelle Valli del Natisone nei primi anni Novanta. La sua musica spazia dall'improvvisazione al jazz all'oberkrajner. Ha suonato con numerosi musicisti e performers e inciso dischi con Al Margolis, Tribil Trio, Antonella Bukovaz. Vive a Iesizza. Notturno è espressamente pensato per la Stazione di Topolò.