top-olo navigation menu


ita | slo | eng
Stazione di Topolò _ Postaja Topolove
La Stazione di Topolò 2011 si svolgerà dal 2 al 17 luglio

sabato 2 luglio
 
verso le cinque della sera apertura e incontro con gli artisti presenti

Pastirci

concerto della Piccola Orchestra della Glasbena Matica
di San Pietro e coro di voci bianche Mali Lujerij
su testi di France Bevk | direttore David Klodič

Lo zoo delle "donne giraffa"
una storia immorale di turismo etnico
installazione multimediale di Martino Nicoletti

con il buio Orchestra jazz del Liceo Copernico di Udine
concerto in piazza grande | direttore Nevio Zaninotto

nella notte Le lune di Topolò
immagini rare e preziose dalle steppe dell'Asia Centrale
scelte da Alexandra Korvenheimo

dal pomeriggio fino a domenica sera ToBe Continued… Parte I
48 concerti in 24 ore per suonarle alla TBC
a cura dell'Officina Globale della Salute

La distanza tra due suoni
video documentario di Anja Medved

da oggi fino al 17 luglio Di molti sguardi
Cantiere per ragazze/i di video documentazione

domenica 3 luglio Senjam, festa tradizionale del paese
nel pomeriggio Lena iz Topolovega
testo teatrale da un fatto accaduto a Topolò nel 1720
di Giorgio Banchig | Lettura a più voci
e rappresentazione teatrale del Beneško Gledališče

nel tardo pomeriggio, verso sera Across the border. Etnoploč in concerto
Aleksander Ipavec, fisa; Matej Spacapan, tromba;
Piero Purini, sax

con il buio La vie di là
Un viaggio sulle tracce dell'emigrazione
friulana in Europa Orientale
di Marco D'Agostini e Loris Vescovo

mercoledi 6 luglio a Oriente di noi
al tramonto la Stazione incontra Osservatorio Balcani e Caucaso
raccontato da Davide Sighele

con il buio Bocca, occhi, orecchie. Un viaggio nelle Alpi albanesi
di Micol Cossali e Davide Sighele

a seguire Cairo (in) breve
suoni rumori immagini
live performance di Massimo Croce

fino a sabato 9 Klezmorim
Cantiere di musica klezmer
condotto da Davide Casali
in collaborazione con il festival Erev/Laila

giovedì 7  
alle 20 Le fonti della spiritualità
dialoghi e confronti con Pierluigi Di Piazza

a seguire, con il buio Le Retour des Oiseaux
Hommage a Olivier Messiaen
di Alberto Novello a.k.a. JesterN e Flavio Zanuttini
per live electronics, flicorno soprano e video

da oggi, quasi tutti i giorni Duets, per flauto e strumenti
con Veronika Vitazkova e i musicisti della Postaja

venerdì 8 luglio  
verso le sei della sera Voci - Glasovi ospita Acque di acqua
letture dei poeti Erika Crosara, Patrizia Dughero,
Rosana Crispim da Costa, Veronika Dintinjana,
María Sánchez Puyade, Božidar Stanišic
con il buio Il popolo che manca
…è quello delle montagne e delle valli…
un docu di Andrea Fenoglio e Diego Mometti
nella notte Postaja Crossing
Concerto del Tribil Trio
Marta Hari, arpa; Sandro Carta, tromba;
Michele Spanghero, contrabbasso
da oggi a domenica ToBe Continued… Parte II
48 concerti in 24 ore per suonarle alla TBC

Mikrokozmi
dieci videopoesie in presa diretta di Antonella Bukovaz
sabato 9 luglio  
verso sera Barski Oktet | Ottetto maschile di Lusevera
concerto diretto da David Klodič

a seguire TopolovecTopolò
dal cuore dell'Istria alla Benečija
di corsa per 145 km e arrivo a Topolò
dell'emerodromo Enrico Viola

prima del buio Immagine abitata
Interccio di luoghi e parole
incontro con Fabio Fornasari

dopo le dieci della sera Klezmorim
concerto della Topolnova Klezmer Orkestra

nella notte Le radici davanti. Prima parte
appunti di geografia esistenziale
raccontati da Gian Luca Favetto

da oggi, fino a mercoledì 13 Piccola Officina di Teatro
La voce d'ombra. Lettura in cuffia per ascoltatore solo

domenica 10 luglio  
nel pomeriggio The You Know Sextet in concerto
variazioni e sovrapposizioni su TopolòGigio
di Al Margolis

a seguire, nel bosco Le radici davanti. Seconda parte
ragionamenti di e sul e con il confine
con Gian Luca Favetto

prima del buio concerto del gruppo vocale
Cantiere Armonico
direttore Marco Toller
voce recitante Claudio De Maglio

con il buio
in viaggio con Franco Arminio nell'Irpinia bizantina
regia di Andrea D'Ambrosio

nella notte Etta Aman Tribute: Flying Zone
libera associazione per flauti e live electronics

da lunedì 11 a domenica 17 La Topolovska Minimalna Orkestra punta su Marte
Cantiere per organico misto, per ragazze/i e musicisti
condotto da Antonio della Marina

mercoledì 13 luglio  
sul far della sera Voci | Glasovi
incontro con lo scrittore e regista Pino Petruzzelli

dopo il tramonto Colpi | Klopfzeichen | Potrkavanje 2009-2011
progetto per luoghi in via d'abbandono
presentazione del libro-catalogo a cura di Unikum
Centro Culturale Universitario di Klagenfurt-Celovec

giovedì 14 luglio  
in Juljova, alle sei della sera Dotik
quattro chiacchiere con l'artista inglese Jez Riley French

al tramonto Voci | Glasovi
incontro con il poeta Giovanni Tuzet

Verso Marte con la Topolovska Minimalna Orkestra
variazioni su "Mars, the planet of the War"
di Gustav Holst (1874-1934)
direzione Antonio Della Marina

con il buio Animazioni
cortometraggi italiani contemporanei
presentati da Paola Bristot

venerdì 15 luglio  
in Juljova, alle sei della sera Dotik
quattro chiacchiere con l'artista norvegese Per Platou

al tramonto, oggi e domani Canto per lingue sconfinate
lettura Antonella Bukovaz, video Paolo Comuzzi,
musiche Antonio Della Marina

a seguire Transiti Woodpecker Wooliams
solo per voce, arpa, campanelle, campioni,
synth, omnichord, dictaphone

con il buio Oča
un film diretto e presentato da Vlado Škafar

nella notte Audible silence…Topolò
di Jez Riley French
sette giorni di esplorazioni nel non-udibile di Topolò

fino a domenica Durante il confine
un audio documentario di Renato Rinaldi

Concerto di pipistrelli per Topolò
suoni e leggende di una notte d'estate
raccolti da Per Platou

ToBe Continued… Parte III
48 concerti in 24 ore per suonarle alla TBC

sabato 16 luglio  
in Juljova, alle sei della sera

Dotik …
quattro chiacchiere con l'artista norvegese Signe Lidén

Koderjana V
presentazione del libro Refugij Tapù
scritto a Topolò da Taja Kramberger

con il buio, in piazza grande Segnare il tempo
concerto grosso de Les Tambours de Topolò

in antidoto, a seguire Notturno Prosobranchia per Topolò
suoni e oggetti raccolti da Signe Lidén e Per Platou

Le lune di Topolò
immagini rare e preziose dalle steppe dell'Asia Centrale
scelte da Alexandra Korvenheimo

domenica 17 luglio in difesa della Terra e del Cielo
alle 10 del mattino All'Angelo delle storie dimenticate
passeggiata alla nuova installazione
di Guido Scarabottolo
lungo il sentiero d'arte Topolò-Livek

verso le cinque della sera a cura dell'Earth Water Institute di Topolò
Water spilled from source to use
a cura dell'Earth Water Institute di Topolò
e presentazione dell'Earth Water Catalogue
performance e incontro con Ulay

a seguire presentazione dell'Earth Water Catalogue
performance e incontro con Ulay

al tramonto "prove aperte di Washout, un progetto per Topolò 2012
Stefano Bechini: musica e suoni, Cosimo Miorelli: disegni e proiezioni"

in chiusura, con il buio Gianflippo Pedote | MIR Cinematografica presentano
Anima Mundi
di Godfrey Reggio, musiche di Philip Glass
(nuova versione restaurata e digitalizzata)
   

Stazione Topolò _ Postaja Topolove
realizzata da Associazione Topolò_Topoluove
con il sostegno del Comune di Grimacco

Topolò di Grimacco (Udine) si trova
a 20 km da Cividale e a 34 km da Udine

info: +39 334 9752517 | +39 338 8764776
email: motrenok@alice.it | stazionetopolo@libero.it

MARTEDÌ 26/07, alle 21.15

Revine Lago, Riva del Lago
Al Lago film fest

 

proiezione del documentario

TRADIZIONE E TRADIMENTO

(Stazione di Topolò 2009)

di Anja Medved
video, 43 min

 

Cantiere per i musicisti e i ragazzi
della Stazione di Topolò

condotto da Antonio Della Marina

La Topolovska Minimalna Orkestra
punta su Marte

 

Un pianeta guerriero dedicato all'armata di Mario Monicelli? Non so perché ho detto di sì a questa pazzia. Per suonare il primo pezzo della suite dedicata ai pianeti dall'inglese Gustav Holst (1874 – 1934) ci vorrebbero sommariamente 4 flauti, 3 oboi, un corno inglese, quattro clarinetti, quattro fagotti, sei corni, quattro trombe, tre tromboni, due tube, sei timpani, un set intero di percussioni per tre musicisti, celesta, xilofono, due arpe un organo e, ovviamente, due file complete di archi. Per non parlare del direttore d'orchestra! Oltretutto si tratta di un'opera tutt'altro che minimalista, cosa che avrebbe potuto (dovuto?) tenerla al riparo dal possibile repertorio della Minimalna. Invece è proprio la follia del progetto a tentarmi. A Topolò non si può sapere quanti o chi saranno i musicisti presenti, bisogna trovarsi sul posto. Abbiamo la partitura completa. La faremo a pezzi, li metteremo in un cappello... (ADM)

La TMO nasce nel 2008 con l'intento di mescolare intorno a un medesimo spartito musicisti jazz, classici, elettroacustici, folk, rock e quant'altro; professionisti e principianti, ragazzi e "non più ragazzi". A incaricarsi di coordinare tale utopia è Antonio Della Marina, musicista udinese di grande preparazione ed elasticità. La TMO si è esibita nel 2010 a Milano, al Teatro Dal Verme (con diretta radiofonica diffusa da RadioTre Suite), a Nova Gorica e sul Monte Korada, sempre con un organico diverso.

immagini: img1

Pastirci

Concerto della piccola orchestra
della Glasbena matica di San Pietro al Natisone
e coro di voci bianche Mali lujerji

direttore David Klodic

 

Progetto della Glasbena matica – Canti e musiche originali di Davide Clodig su testi tratti dalla raccolta "Pastirčki" di France Bevk

Il piacere di suonare e di provare e far provare emozioni suonando il proprio strumento dovrebbe essere il principio guida di ogni insegnante e istituto didattico musicale. La via migliore per raggiungere questo obiettivo è sicuramente la musica di insieme. È la condivisione che fa grande la musica, è il rapportarsi col resto del gruppo che la trasforma in mezzo di comunicazione, è il dialogo col proprio vicino di fila o con lo strumento più lontano nell'orchestra che sviluppano le capacità espressive e di ascolto.
Per questi ed altri motivi è nato il progetto 'Pastirci', che trae spunto da una raccolta di poesie del poeta France Bevk, dedicate perlopiù ai bambini, di carattere bucolico, ma soprattutto magico. Ci riferiamo a quella magia nascosta nei giorni d'estate, nei cieli stellati e nelle danze attorno ai falò. La magia, insomma, che possiamo riscoprire ascoltando un gruppo di giovanissimi musicisti che suonano e cantano insieme.

Martino Nicoletti

Glasgow

Lo zoo delle "donne giraffa"

Una storia immorale di turismo etnico

a cura dell'Ambasciata dei Cancellati

Martino Nicoletti, etnologo, fotografo, scrittore e instancabile viaggiatore, si occupa da oltre venti anni di Asia. Autore di numerosi saggi scientifici, lavori letterari e opere multimediali alterna la propria attività di ricercatore a quella propriamente artistica. Vive a Glasgow.
Per il secondo anno consecutivo Martino apre a Topolò una finestra su realtà periferiche con installazioni poetiche appositamente curate per la Stazione.

In un villaggio dell'estremo nord della Tailandia, sotto la luce assordante di un sole tropicale, un gruppo di turisti passeggia tra capanne e surreali esseri femminili: entità fuori dal tempo, abbigliate in splendidi abiti etnici e adornate da una vistosa spirale di anelli scintillanti che ne cinge il collo.
Le donne che, immobili e sorridenti, si concedono agli scatti fotografici degli affamati visitatori sono le celeberrime "donne giraffa", epiteto con cui vengono comunemente chiamate le appartenenti all'etnia dei Kayan. Profughi, fuggiti dalla Birmania per scampare alla sanguinosa guerra civile che, da lunghi anni, imperversa nella propria terra d'origine. Esseri umani oggigiorno confinati entro onirici villaggi, dove, in risposta alla decisione del governo tailandese di promuovere forme di turismo alternativo nelle regioni nel nord del paese, accolgono quotidianamente centinaia di turisti desiderosi di confrontarsi, per qualche breve istante, con una presunta etnicità allo stato puro. Donne giraffa. Gente da zoo. Corpi manomessi. Bellezza messa ai ceppi. Un affilato omaggio al più estremo primitivismo visivo: immagini fotografiche, realizzate con apparecchi fotografici analogici vintage, un testo minimo e un cortometraggio in pellicola Super-8 interpretato dalla voce di Giovanni Lindo Ferretti con le musiche di Roberto Passuti.

immagini: img1

Orchestra Jazz del Liceo Copernico di Udine

diretta da Nevio Zaninotto

Non è di tutti i giorni, purtroppo, il fatto che un Liceo crei al suo interno una orchestra jazz. Questo è invece quanto accaduto a Udine presso il Liceo Scientifico Copernico, grazie a un progetto nato nel 2002 per la volontà dell’allora preside Otello Quaino e con l’apporto, quale maestro, di un importante nome del jazz, il saxofonista Nevio Zaninotto. Un esperimento, quello del Copernico, felicemente riuscito e coraggioso, vista la scarsa conoscenza del jazz tra le giovani generazioni; esperimento che li ha portati, nell’aprile di quest’anno, ad essere vincitori, a San Remo, del festival mondiale di creatività nella scuola “Gef”: quattro giornate in cui i 13 ragazzi dell’Orchestra, fra i 14 e i 19 anni, si sono confrontati con scuole provenienti da molti paesi europei. I loro nomi: Gregorio Barbagallo, Francesco Del Fabbro, Leonardo Durant, Elias Faccio, Emanuele Filippi, Alessandro Fornasaro, Riccardo Garbo, Federico Mansutti, Alberto Marinig, Jessica Ponte, Sabrina Zanello, Luca Zerilli e Alessio Zoratto, Attuale coordinatore del progetto CoperniJazz è il dirigente Andrea Carletti.

Le Lune di Topolò

di Alexandra Korvenheimo

È un appuntamento che da alcuni anni accompagna le notti della Stazione, spesso fino all’alba. Le lune di Topolò hanno dato a molti la possibilità di ammirare vere e proprie perle nascoste della cinematografia e della videoarte mondiale. Rari materiali provenienti da paesi come il Kazakistan o le repubbliche caucasiche e molte, molte altre cose. Tutto ciò è possibile grazie alla discreta collaborazione di Alexandra Korvenheimo e al suo sorprendente archivio personale che raccoglie da almeno 30 anni rarità in video e pellicola dai quattro angoli della Terra. Alexandra e il suo archivio hanno base in Estonia e la Stazione si avvale della sua amicizia con Roberto Aita, buiese, che è il “gancio” prezioso per ogni nostra Luna. Quest’anno l’attenzione è rivolta alle repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale con le straordinarie opere L’angelo della spalla destra, di Djamshed Usmonov (2002 – 91’, versione in lingua originale tadjka con sottotitoli inglesi) e di Highway (1999 – 57’) e Paradise (1995 – 25’) del russo-kazako Sergej Dvortsevoj.

Officina Globale della Salute | Global Health Incubator

ToBe Continued…

48 concerti in 24 ore per suonarle alla TBC

Once again, this year, on March 24th (World TB Day), the “Global Health Incubator” directed by Mario Raviglione, a global authority in the fight against TB, has organized “ToBe Continued...”(TBC-Tuberculosis), a unique event with a great symbolic importance. It has been an exceptional, uninterrupted, 24-hours-long concert, from 00.00 hours of March 24th to the midnight of the same day. Single musicians or groups of them, from different corners of the planet, have been connected to www.stazioneditopolo.it to broadcast, live for 30 minutes, a homage concert for the World TB Day. The resulting series of 48 half-an-hourlong concerts has arrived from Argentina, Chile, New Zealand, Malaysia, USA, Mexico, Japan, Senegal, Armenia, Latvia, Greece, Norway, UK, Slovakia, Czech Rep., Slovenia, Germany, Austria, Switzerland, France, Nederland, Belgium and Italy: a symbolic tour of the planet in 24 hours through 48 stops, starting and ending in Topolò, easily accessible from anywhere through an Internet connection.
For the occasion, also due to the technical problems that are still characterizing Topolò (no ADSL connection), we have been hosted by the University Cultural Centre of Klagenfurt - UNIKUM. During Stazione di Topolò it will be possible to listen again to the concert, divided in three parts and played as a loop. The recordings are taken from the original broadcast, with its pauses and connection problems. Live improvisations by Antonio Della Marina cover the few moments of blackout.
Project realized with the contribution of Lilly MDR-TB Partnership

July 2 – 3
recordings from 00.00 to 08.00 hours of March 24th: Antonio Della Marina; Amelia Cuni; Radio Ruido; Carlos Santos; Phill Niblock; Duo Masis; Goh Lee Kwong; Hiroki Sasajima; Tim Tapsell; Quator Brac; Dario Savron; Jez riley French; Dave Soldier; Maks&Nu Drone

July 9 – 10
recordings from 08.01 to 16.00 hours of March 24th: Marinos Koutsomichalis; The Original Klezmer Ensemble; Michal Rataj; Djibril Kane; Bettina Wenzel; Veronika Vitazkova & Gunther Friedrich; Alien Prod.; Stefan Gferrer; Martin Breindl & guests; Talltones Deminished; Julia Eckhard&friends; Szilard Mezei&Albert Markòs; Silvia Zanaboni; Tristan Macé; Nicola Negrini; Orchestra Città di Arezzo; Glasbena Sola Tolmin

July 16 – 17
recordings from 16.01 to 24.00 hours of March 24th: Manuel Rotcha Iturbide; G.D.Xodo & B.Mesz; Enrico Pagnin & Stefano Ottogalli; Jana Winderen; ulFo; A.L. Mastruzzo, Margolis, Andreana&Roe; Martin Alacam; The Tiptons; Peter Fengler; Tribil Trio; Duo Burtone-Barzan; Matthew Ostrowsky; Della Marina-Bukovaz; Vinyl Terror&Horror; Alessandro Fogar; Musica a Palazzo

La distanza tra due suoni

di Anja Medved

2011 – 29'

 

È̀ nella distanza tra due suoni, nella pausa, che si cela uno dei segreti della musica. Forse nelle pause, alla calura del giorno, quando la Stazione solo apparentemente riposa, si cela uno dei segreti dello stare a Topolò. È il tempo delle prove, quello degli "orti aperti", dei cantieri e delle prese di contatto tra i vari artisti e tra coloro che frequentano il paese nei giorni di luglio. La Stazione fuori dai riflettori, insomma. Così ha pensato Anja Medved, la regista slovena incaricata per il secondo anno consecutivo di documentare Postaja Topolove. Lo scorso anno ha ascoltato le testimonianze dei partecipanti, quest'anno ha privilegiato i silenzi, i suoni spesso ancora allo stato embrionale, quelli che, giorni dopo, diventeranno un concerto. Anja Medved si è laureata in regia teatrale presso l'Accademia per il teatro, il cinema, la radio e la televisione di Ljubljana. Oggi si occupa principalmente di video e documentari. Nell'ultimo anno sue opere sono state proiettate a Sarajevo, New York, Parigi, Bruxelles e al festival della Montagna di Trento. Vive a Kozana, nel Collio sloveno.

Cantiere per la documentazione della XVIII edizione

supervisione di Anja Medved

Di molti sguardi

La memoria filmica di quanto avviene a Topolò nel luglio di quest’anno non è affidata ad un regista affermato bensì alle ragazze e ai ragazzi che ogni anno partecipano ai diversi cantieri che si svolgono in paese. Molti di loro sono nati e cresciuti con la Stazione, hanno avuto i primi incontri con l’arte visiva attraverso le installazioni, con la musica grazie sia alla fisarmonica che alle sperimentazioni elettroacustiche. Di fatto, verso la Postaja hanno sviluppato un punto di vista originale, basato su di una “normalità delle cose” sconosciuta al pubblico adulto. Il risultato delle riprese avrà la forma di brevi videoclip che arricchiranno il nuovo sito della Stazione. A fornire un supporto molto discreto, prima e dopo le riprese, l’esperienza della regista Anja Medved, autrice dei documentari 2009 e 2010 della Stazione.

Anja Medved si è laureata in regia teatrale presso l’Accademia per il teatro, il cinema, la radio e la televisione di Ljubljana. Oggi si occupa principalmente di video e documentari. Nell’ultimo anno sue opere sono state proiettate a Sarajevo, New York, Parigi, Bruxelles e al festival della Montagna di Trento. Vive a Kozana, nel Collio sloveno.

Giorgio Banchig

Landar

Lena iz Tapoluovega
Maddalena di Topolo

Poklon ponižanim in razžaljenim Benečije

Giorgio Banchig, giornalista pubblicista, è stato per 30 anni caporedattore del quindicinale Dom. Da decenni si dedica allo studio della storia delle Valli del Natisone. Sull'argomento ha pubblicato due libri e numerosi studi in volumi e riviste italiane e slovene.

Il testo teatrale di Giorgio Banchig è liberamente tratto dalla pubblicazione "Triste caso accaduto a Topolò – O žalostnem dogodku v Topolovem" (Lipa editrice, San Pietro al Natisone 1995), nella quale il prof. Giovanni Maria del Basso (Cividale 1935 – 1997) ha ricostruito, sulla base di documenti dell'Archivio di Stato di Venezia, la vicenda di certa Maddalena Feletig di Grimacco, che sopravviveva chiedendo l'elemosina o lavorando saltuariamente presso le famiglie dei paesi vicini. Nel marzo del 1720 essa venne accusata di aver ucciso sua figlia data alla luce in un fienile di Topolò. In precedenza aveva avuto altri due figli illegittimi da un certo Gaspare Rucli del luogo.
Il testo teatrale colloca la vicenda nel tessuto sociale di Topolò da una parte attonito di fronte a tanta tragedia, dall'altra deciso a proteggere la sfortunata donna e ad impedire che venga processata a Cividale, vale a dire in un altro ambiente e con consuetudini giuridiche diverse da quelle della Slavia, che sotto la Repubblica di Venezia godeva di un'ampia autonomia giuridica ed amministrativa.

immagini: img1 | img2

Across the border

Etnoploč in concerto

Con performance travolgenti, da oltre dieci anni il trio strumentale Etnoploč è attivo nel territorio di confine italosloveno, zona dalla quale provengono e in cui operano i suoi componenti: Aleksander Ipavec (fisarmonica), Piero Purini (sassofoni, duduk) e Matej Špacapan (tromba, didgeridoo), tre musicisti di valore internazionale i cui curricula vantano prestigiose collaborazioni. Il nome Etnoploč richiama il termine dialettale triestino “ploč” (pozzanghera) che, in un’accezione più larga, indica pure una mescolanza, un caos, in questo caso dunque la fusione della musica etnica di diverse provenienze, vitale in un’area che è da sempre cerniera tra un Occidente e un Oriente. Dopo sei anni dal primo cd, Etnoploč pubblica il suo secondo lavoro, “Across the border” che viene presentato a Topolò. L’album, com’è nella natura dei tre musicisti, ignora i confini, siano essi politici, nazionali, mentali o spirituali e mescola dentro di sé colori, voci, persone e strumenti. Un mix che trasforma ogni loro concerto in un vero e proprio happening in crescendo e senza limiti di tempo.

immagini: img1

La vie di là

un documentario di Marco D’Agostini

Raz-solani, de-squolati

corto degli studenti della media bilingue

Nato da un progetto di Loris Vescovo, con la regia di Marco D’Agostini, “La vie di là” è un documentario itinerante che compie un percorso “on the road” tra Slovacchia, Ucraina, Romania e Ungheria. Un lungo viaggio di seimila chilometri in auto, nel quale sono state raccolte significative testimonianze da parte di emigrati (e discendenti di emigrati) partiti dal Friuli dal 1850 al 2009. La storia più sorprendente dell’emigrazione friulana. La vie di là Italia 2010 – 52’ Produzione Circolo Culturale Lumiere Codroipo

Un cortissimo realizzato degli studenti della scuola media bilingue di San Pietro al Natisone con il supporto tecnico del regista Ivan Gergolet. “Eravamo appena stati sfrattati dalla nostra scuola e non sapevamo nulla sul nostro futuro. Abbiamo allora pensato di utilizzare il progetto cinema, già programmato, per realizzare un film sul tema che più ci stava a cuore: la nostra scuola. Ci siamo interrogati, abbiamo ragionato e alla fine scritto una sceneggiatura che è un collage di pensieri e metafore che dice qualcosa di noi, dei nostri valori e desideri. Infine abbiamo “recitato” e poi montato il piccolo film”. Raz-solani, de-squolati giugno 2011 – 5’

Osservatorio Balcani e Caucaso

Rovereto

...a oriente di noi

Bocca, occhi, orecchie. Un viaggio nelle Alpi albanesi

regia di Micol Cossali e Davide Sighele
produzione: Osservatorio Balcani e Caucaso
Italia 2009 – 29’


Michael studia l’indoeuropeo, Gianni è arbëresh e insegna albanese presso l’Università della Calabria, Monica è stata la prima in Italia ad ottenere un dottorato in albanologia. Un gruppo di linguisti e un viaggio in Albania tra parole perdute, cime maestose e luoghi ai margini. “Bocca, occhi, orecchie” traccia un ritratto unico di un mestiere inconsueto, quello del ricercatore linguista, dialettologo che, con il suo lavoro apre uno sguardo molto particolare sull’Albania di oggi, la sua cultura, il suo paesaggio.

Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) è un progetto della Fondazione Opera Campana dei Caduti all’incrocio tra un media elettronico, un centro studi e un centro servizi che esplora le trasformazioni sociali e politiche nel sud-est Europa, in Turchia e nel Caucaso. Attraverso l’interazione tra un gruppo di lavoro e una rete di oltre 40 corrispondenti e collaboratori locali produce informazione e analisi che vengono pubblicate quotidianamente sul web.
Il portale di Osservatorio intreccia informazione, ricerca e stimolo alla cooperazione internazionale e viene visitato da oltre 100 mila lettori al mese: docenti e ricercatori; giornalisti; studenti; diplomatici; funzionari di Enti locali, regionali e nazionali; policy makers; volontari e professionisti della solidarietà internazionale; operatori economici; cittadini delle diaspore del sud-est Europa e del Caucaso; turisti e viaggiatori; semplici curiosi.
L’OBC promuove attività di divulgazione e formazione. Tra queste rientrano la produzione di film e documentari, di materiale audio-video, di supporti didattici, di banche dati on-line, docenze a corsi universitari e la partecipazione ad eventi pubblici. Davide Sighele, redattore di OBC e documentarista, racconta a Topolò la straordinaria avventura di questo progetto.

Osservatorio Balcani e Caucaso

Rovereto

...a oriente di noi

Bocca, occhi, orecchie. Un viaggio nelle Alpi albanesi

regia di Micol Cossali e Davide Sighele
produzione: Osservatorio Balcani e Caucaso
Italia 2009 – 29’


Michael studia l’indoeuropeo, Gianni è arbëresh e insegna albanese presso l’Università della Calabria, Monica è stata la prima in Italia ad ottenere un dottorato in albanologia. Un gruppo di linguisti e un viaggio in Albania tra parole perdute, cime maestose e luoghi ai margini. “Bocca, occhi, orecchie” traccia un ritratto unico di un mestiere inconsueto, quello del ricercatore linguista, dialettologo che, con il suo lavoro apre uno sguardo molto particolare sull’Albania di oggi, la sua cultura, il suo paesaggio.

Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) è un progetto della Fondazione Opera Campana dei Caduti all’incrocio tra un media elettronico, un centro studi e un centro servizi che esplora le trasformazioni sociali e politiche nel sud-est Europa, in Turchia e nel Caucaso. Attraverso l’interazione tra un gruppo di lavoro e una rete di oltre 40 corrispondenti e collaboratori locali produce informazione e analisi che vengono pubblicate quotidianamente sul web.
Il portale di Osservatorio intreccia informazione, ricerca e stimolo alla cooperazione internazionale e viene visitato da oltre 100 mila lettori al mese: docenti e ricercatori; giornalisti; studenti; diplomatici; funzionari di Enti locali, regionali e nazionali; policy makers; volontari e professionisti della solidarietà internazionale; operatori economici; cittadini delle diaspore del sud-est Europa e del Caucaso; turisti e viaggiatori; semplici curiosi.
L’OBC promuove attività di divulgazione e formazione. Tra queste rientrano la produzione di film e documentari, di materiale audio-video, di supporti didattici, di banche dati on-line, docenze a corsi universitari e la partecipazione ad eventi pubblici. Davide Sighele, redattore di OBC e documentarista, racconta a Topolò la straordinaria avventura di questo progetto.

Cairo [(in)] breve

Massimo Croce

Immergersi nel suono assordante dell’intenso traffico, camminando trasportati dal flusso continuo di milioni di persone, gola secca e respiro affannato per l’aria priva di ossigeno: l’uomo alla fine del mondo. Eppure la percezione di una cultura millenaria e carica di una profonda spiritualità che avvolge ogni cosa. Cairo [(in)] breve è una performance realizzata con i suoni e i rumori registrati nella città del Cairo nel corso dei nove anni in cui ho vissuto stabilmente nella capitale egiziana, mentre sullo schermo scorrono le immagini fotografiche - realizzate in collaborazione con Magda Zuliani - degli aspetti quotidiani della città, il tutto nel tentativo di riuscire ad immergere il pubblico per 30 minuti nella più grande capitale africana. Questo lavoro è dedicato alla recente rivoluzione egiziana. “Sono nato a Ferrara 45 anni fa, ho dedicato molto tempo allo studio della musica contemporanea. Miei Maestri in senso ideale sono: Luigi Russolo, Pietro Grossi, Edgard Varèse, John Cage. Dieci anni fa decido di abbandonare il lavoro e mi trasferisco al Cairo. Affascinato dall’infinità di suoni e rumori creati di continuo dalla città, inizio ad esplorarla con un registratore digitale. Accumulo ore e ore di registrazione che riverso nel computer, per poi trasformarle in una musica composta da suoni di vita quotidiana. Nel 2007 fondo la mia Netlabel: ozky e-sound, Nel 2009 do vita ad un progetto tutto italiano in cui riunisco 42 rumoristi, 4 netlabels, 3 grafici e una web radio, nasce così il progetto Arte nel rumore (www.myspace.com/artenelrumore). Nel marzo del 2010 decido di rientrare in Italia e trasferirmi nelle Valli del Natisone, in collaborazione con Magda Zuliani realizzo Cairo [(in)] breve.

Cantiere di musica klezmer

diretto da Davide Casali

Klezmorim

una coproduzione Festival Erev/Laila
Nuove tracce verso Gerusalemme e Stazione di Topolò

È dal 1994 che l’antica musica degli Ebrei dell’Europa orientale risuona in Stazione, ancora prima che venissero scoperti i documenti e i reperti relativi alla comunità ebraica che prosperava nella zona più antica del paese basso: tre sinagoghe, la scuola talmudica, il vecchio cimitero, gli spartiti nati dall’estro di musicisti che qui sono vissuti e che sono, poi, emigrati verso la Moravia, la Galizia, il Banato. È proprio perché tanta ricca tradizione non andasse smarrita che Davide Casali, instancabile esploratore di tale sorprendente passato, propone un cantiere di musica klezmer per musicisti, esperti e principianti.
Sarà un modo per addentrarsi all’interno di questa musica utilizzata nei matrimoni e nelle feste ebraiche; il tutto sfocerà in un concerto finale dove tutti potranno fare parte della Topolnova Klezmer Orkestra che si avvarrà anche di altri musicisti e di altri klezmorim per un unico, grande, festoso evento. Il cantiere è parte del Festival Erev/Laila. Nuove tracce verso Gerusalemme ideato e diretto dallo stesso Davide Casali.

Davide Casali, studioso di cultura ebraica, organizzatore di festival musicali, compositore e clarinettista, fondatore di The Original Klezmer Ensemble, gruppo con il quale si è esibito in Europa, in Giappone e negli Stati Uniti all’interno di importanti rassegne dedicate alla musica etnica e klezmer. È recente fondatore della radio web www.radioshalom.com. Vive a Trieste.

Pierluigi Di Piazza

Zugliano

Le fonti della spiritualità

dialoghi e confronti

Pierluigi Di Piazza, prete e parroco ha fondato nel 1988 il Centro di accoglienze per stranieri e centro culturale “Ernesto Balducci” a Zugliano (Udine) di cui è responsabile. Nel 2006 ha ricevuto la laurea ad honorem dall’Università degli Studi di Udine quale “imprenditore di solidarietà”. Ha scritto vari libri tra cui l’ultimo Fuori dal tempio, Editori Laterza 2011 e Questo straordinario Gesù di Nazaret.

Avvolti dalla complessità, desiderosi di una società e di un mondo più umani; dediti ed impegnati per contribuire alla loro realizzazione; alle volte stanchi, con il pericolo di attenuare e anche di arrestare questa dedizione, ci chiediamo da dove può venire la luce, il coraggio, la forza degli ideali, dello sdegno, della proposta progettuale; da dove e da chi l’energia profonda dell’anima e della coscienza per alimentare prospettive, dedizioni, perseveranza; quella fedeltà etica con noi stessi, con le persone che incontriamo, con tutti gli esseri viventi, con l’intero eco-sistema i cui ci troviamo e ci muoviamo; e questo in un patto fra le generazioni con l’attenzione alle generazioni future.
Si può chiamare, anche laicamente, questa luce, forza, nutrimento Spiritualità. E oggi, più che in passato, data la convivenza con tante persone che provengono da altrove, siamo consapevoli che spiritualità si intende al plurale, con riferimento alle diverse spiritualità che animano persone, comunità e popoli. Spiritualità che intreccia, raccoglie, rimanda a diverse dimensioni: silenzio, ascolto, contemplazione, relazione, dialogo, accoglienza, impegno per la giustizia e la pace…
A Topolò, alla Stazione degli arrivi che ogni anno si fa crocevia d’incontri, vorrei dialogare e confrontarmi su questo tema e mi piacerebbe farlo nella natura, magari vicino a qualche fonte o sorgente.

Alberto Novello a.k.a. JesterN · Flavio Zanuttini

Rotterdam - Cividale del Friuli

Le Retour des Oiseaux. Hommage à Olivier Messiaen

 

Le Retour des Oiseaux e’ un live electronics con flicorno soprano ispirato e dedicato al compositore francese Olivier Messiaen (1908 – 1992). Nella visione messiaenica del mondo due elementi si contrappongono: il tempo, grave e opprimente, e gli uccelli, esseri liberi e musicali. L’uomo coesiste tra i due, in un continuo anelito verso la libertà’ ma eternamente oppresso dal tempo. L’improvvisazione mira ad evocare musicalmente queste due entità’ e ad andare oltre la visione messiaenica creando una riappacificazione dialettica dell’uomo con il tempo attraverso il ritmo. Durante questo percorso sono varie le suggestioni messianiche: l’uso di scale simmetriche, strutture ritmiche palindromiche, e attraverso una formazione insolita, computer e flicorno soprano, che sperimenta l’utilizzo di timbri non convenzionali che imitano/estendono il canto degli uccelli. Il materiale di ispirazione, creato questa volta per la Stazione di Topolo’, sono gli uccelli del fiume Isonzo/Soca ( che scorre dietro la montagna che sta alle spalle di Topolò) attraverso un percorso di collezione audio e video condotto dalle foci alla sorgente in totale immersione naturalistica…

Flavio Zanuttini - flicorno; diplomato al Conservatorio Tartini di Trieste. Si interessa autonomamente e studia la musica improvvisata e free jazz, le musiche tradizionali mitteleuropee e la pratica della lead trumpet che svolge in vari gruppi e big band. Vive a Cividale.

Alberto Novello - live electronics/laptop; dopo essersi diplomato in Fisica all’Universita’ di Trieste, ha unito la passione per la scienza e la musica con il master in sintesi sonora Art Science Technologies presso il Politecnico di Grenoble con J.C. Risset. Ha insegnato composizione elettronica e laboratorio di informatica musicale presso il Conservatorio Ghedini di Cuneo e completato un dottorato di ricerca presso i laboratori Philips di Eindhoven in “percezione musicale” con A. Kohlrausch. Ha pubblicato articoli scientifici e artistici in diversi riviste internazionali. Vive a Rotterdam.

Veronika Vitázková

Bratislava

Open music in open space

Un progetto aperto alle collaborazioni più varie, insieme ai molti musicisti presenti in Stazione, in duo, trio o quartetto, utilizzando melodie popolari locali e il patrimonio della musica classica. Sapendo dove si inizia ma non sapendo dove si andrà a finire, nello spirito della Stazione e della naturale, non comune predisposizione verso ogni genere musicale di questa giovanissima e già matura musicista.

Veronika Vitázková (Bratislava 1990) terminati gli studi presso il Conservatorio di Bratislava attualmente studia all’Università di Musica e Performing Arts di Vienna. Suona diversi tipi di flauto fin dall’infanzia, in particolare musica classica, contemporanea e cameristica ma non solo in quanto coopera con diversi progetti musicali di svariati generi. Ha suonato in orchestre sinfoniche (CEI Youth Orchestra, RSO Wien e altre). È sempre alla ricerca di nuove, diverse vie nel suono del suo strumento.

immagini: img1

Il popolo che manca

un film di Andrea Fenoglio e Diego Mometti
2010 – 75’

Prodotto da Fondazione Nuto Revelli Onlus e Roberto Ruini per Pulsemdia. La fame, l’emigrazione, l’abbandono delle montagne e l’avvento di un nuovo mondo: un grande affresco di storie, un documento che prende avvio dalle originali testimonianze di contadini e montanari delle valli cuneesi raccolte da Nuto Revelli (“Il Mondo dei vinti” e “L’anello forte”) per poi intrecciarsi a quelle dei loro discendenti, uomini e donne contemporanei ancora cittadini di quelle terre trasformate. Voci di ieri e di oggi che si mescolano alle immagini del paesaggio cuneese: un territorio con gli stessi problemi della Benecija, fatto di resti, cicatrici, cimeli che visualizzano le distanze e le correlazioni tra la civiltà contadina e il presente post-industriale. Così il film mostra un susseguirsi di tracce: vestigia delle borgate montane e stratificazioni del paesaggio rurale che si intrecciano a fabbriche abbandonate, ruderi dell’abusivismo edilizio. Il film è stato premiato al Torino Film Festival e al recente Trento Film Festival.

Tribil Trio

Dolenji Tarbij - Tribil Inferiore

Postaja Crossing

Uno dei vanti del laboratorio-officina di Topolò è quello di favorire incontri altrimenti impossibili. La presenza quotidiana di musicisti di diverse provenienze e diversi generi talvolta produce affinità che sul piano teorico non reggerebbero a nessuna analisi. Come assemblare, infatti, una arpista classica con un trombettista oberkrajner di scuola jazzista? A complicare le cose aggiungiamo un contrabbassista che si dedica esclusivamente alla improvvisazione e alla ricerca più radicale… Ecco, questo è il Tribil Trio; tre percorsi che si sono incrociati felicemente alla stazione di Topolò e che hanno già al loro attivo, con un anno di vita, un lusinghiero curriculum di concerti e, soprattutto, di progetti per il futuro.

Il trio è composto da
Marta Hari arpa
Sandro Carta tromba
Michele Spanghero contrabbasso

immagini: img1

Officina Globale della Salute | Global Health Incubator

ToBe Continued…

48 concerti in 24 ore per suonarle alla TBC

Once again, this year, on March 24th (World TB Day), the “Global Health Incubator” directed by Mario Raviglione, a global authority in the fight against TB, has organized “ToBe Continued...”(TBC-Tuberculosis), a unique event with a great symbolic importance. It has been an exceptional, uninterrupted, 24-hours-long concert, from 00.00 hours of March 24th to the midnight of the same day. Single musicians or groups of them, from different corners of the planet, have been connected to www.stazioneditopolo.it to broadcast, live for 30 minutes, a homage concert for the World TB Day. The resulting series of 48 half-an-hourlong concerts has arrived from Argentina, Chile, New Zealand, Malaysia, USA, Mexico, Japan, Senegal, Armenia, Latvia, Greece, Norway, UK, Slovakia, Czech Rep., Slovenia, Germany, Austria, Switzerland, France, Nederland, Belgium and Italy: a symbolic tour of the planet in 24 hours through 48 stops, starting and ending in Topolò, easily accessible from anywhere through an Internet connection.
For the occasion, also due to the technical problems that are still characterizing Topolò (no ADSL connection), we have been hosted by the University Cultural Centre of Klagenfurt - UNIKUM. During Stazione di Topolò it will be possible to listen again to the concert, divided in three parts and played as a loop. The recordings are taken from the original broadcast, with its pauses and connection problems. Live improvisations by Antonio Della Marina cover the few moments of blackout.
Project realized with the contribution of Lilly MDR-TB Partnership

July 2 – 3
recordings from 00.00 to 08.00 hours of March 24th: Antonio Della Marina; Amelia Cuni; Radio Ruido; Carlos Santos; Phill Niblock; Duo Masis; Goh Lee Kwong; Hiroki Sasajima; Tim Tapsell; Quator Brac; Dario Savron; Jez riley French; Dave Soldier; Maks&Nu Drone

July 9 – 10
recordings from 08.01 to 16.00 hours of March 24th: Marinos Koutsomichalis; The Original Klezmer Ensemble; Michal Rataj; Djibril Kane; Bettina Wenzel; Veronika Vitazkova & Gunther Friedrich; Alien Prod.; Stefan Gferrer; Martin Breindl & guests; Talltones Deminished; Julia Eckhard&friends; Szilard Mezei&Albert Markòs; Silvia Zanaboni; Tristan Macé; Nicola Negrini; Orchestra Città di Arezzo; Glasbena Sola Tolmin

July 16 – 17
recordings from 16.01 to 24.00 hours of March 24th: Manuel Rotcha Iturbide; G.D.Xodo & B.Mesz; Enrico Pagnin & Stefano Ottogalli; Jana Winderen; ulFo; A.L. Mastruzzo, Margolis, Andreana&Roe; Martin Alacam; The Tiptons; Peter Fengler; Tribil Trio; Duo Burtone-Barzan; Matthew Ostrowsky; Della Marina-Bukovaz; Vinyl Terror&Horror; Alessandro Fogar; Musica a Palazzo

Antonella Bukovaz

Topolove

Canto per lingue sconfinate

Mikrokozmi

In un fienile del paese, nei giorni 15 e 16 luglio, Antonella Bukovaz, poeta originaria di Topolò e che a Topolò ha trascorso parte della sua vita, legge alcuni canti tratti dalla sua raccolta “al Limite”. Le immagini video, catturate nell’area di confine tra Italia e Slovenia, sono del regista udinese Paolo Comuzzi; le musiche di Antonio Della Marina.

In un secondo spazio, l’ 8 , 9 e 10 luglio, proiezione di Mikrokozmi, dieci video poesie realizzate da Antonella “in presa diretta” con la videocamera, senza operazioni successive di montaggio delle immagini o di elaborazione del suono. Quasi un’irruzione nei dettagli minimi della natura.

Canto per lingue sconfinate è uno dei frammenti che compongono la raccolta poetica “al Limite”, edita proprio in questi giorni da Le Lettere di Firenze nella collana Fuoriformato diretta da Andrea Cortellessa. Nel volume è compreso un dvd contenente le videopoesie Mikrokozmi e tre video per la regia di Paolo Comuzzi, con musiche di Antonio Della Marina su testi e letture di Antonella Bukovaz.

Barski Oktet

Lusevera Brdo

L’ottetto maschile di Lusevera, “Barski oktet” ha da poco compiuto il secondo anno di vita, ma è l’unica realtà corale stabile dell’Alta val Torre. Formato principalmente da giovani coristi sotto la guida artistica di David Klodič, si dedica, per il momento, soprattutto al canto popolare sloveno, strizzando l’occhio anche a quello friulano, al repertorio italiano del Seicento, a quello inglese, ecc. A Lusevera, insomma, ogni lingua è di casa, ed il “Barski oktet” non vuole farsi sfuggire questa ricchezza. Oltre che nella val Torre, l’ottetto si è già esibito nella vicina valle dell’Isonzo e in Friuli. Barski oktet je komaj dopunil drugo leto, a je vseeno edini stabilni pevski sestav Terske doline. Sestavljajo ga v glavnem mladi pevci, ki pod taktirko Davida Klodiča so se do zdaj posvetili predvsem slovenski ljudski pesmi, ne da bi zanemarili furlanske, italijanske in angleške, saj v Bardu je večjezičnost doma in oktet noče in ne more prezreti te bogatije. Poleg Terske doline je oktet nastopil v raznih krajih Soške doline in Furlanije.

Enrico Viola

Trieste

Topolovectopolò. Assolo

di corsa dal cuore dell’Istria alla Benečija

Partenza - Odhod: Topolovec venerdì - petek, 8. nel tardo pomeriggio - pozno popoldne
Arrivo - Prihod: Topolò sabato - sobota 9. al tramonto - zaton

Un viaggio da fare di corsa, portatore di un messaggio, come nella Grecia antica Filippide, emerodromo, “colui che corre per un giorno”.
Bellezza arcaica, il proprio corpo come unica possibilità di coprire la distanza: la lunga distanza.
Dichiaro questo viaggio opera d’arte. Sono un artista, non sono uno sportivo. Un artista che corre cento chilometri. Queste terre che attraverserò non mi sono neutre. Attraverserò me stesso, la mia storia, il mio passato e quello di chi mi ha preceduto. Topolovec, mio nonno, partigiano, catturato in un rastrellamento, spedito nei campi da dove non farà più ritorno. Topolovec, il nuovo confine. Io ho vissuto a un chilometro dal confine. E quando è caduto, guarda caso, l’ho attraversato di corsa.
San Servolo, luogo di fondazione del Battaglione Alma Vivoda dove militava mio nonno. Ma anche eremitaggio di San Servolo, martire triestino, e a me gli eremiti affascinano.
Pese-Iamiano, il sentiero numero tre del Carso triestino, luogo della mitica Cavalcata Carsica, il mio esordio nel mondo della corsa.
Monte San Michele, la Grande Guerra, i migliaia mandati al macello. Furori mitigati sui vecchi confini, e i colli martoriati riposano sotto i nuovi boschi.
Io sono di una generazione che poteva ancora sentire parlare della prima guerra mondiale dalla bocca dei protagonisti.
Le Valli del Natisone, cercate, respirate, sognate. Una parte della mia interiorità. Topolò, che dire? Un posto dove potrei vivere.

Ho attraversato rapidamente l’ambiente artistico negli anni novanta, partecipando principalmente alle iniziative del gruppo “Usmis”, di cui ho sentito la forte affinità di intenti e di approccio. Terminata questa esperienza non mi sono più dedicato alla creazione artistica; senza grandi rimpianti mi sono indirizzato verso altre forme di “artisticità”: l’“arte della consapevolezza corporea” della pratica yoga, l’“arte di meditare e di rispondere ai koan” della pratica zen, l’“arte di entrare nei ritmi profondi del corpo” della terapia cranio-sacrale. Da alcuni anni mi sto esercitando nella pratica della calligrafia giapponese. Stregato in età matura dall’arte della corsa mi dedico alle lunghe distanze. Topolovec, nell’Istria interna slovena, al confine con la Croazia, dista 140 km da Topolò.

Fabio Fornasari

Bologna

Immagine abitata

Intreccio di luoghi e parole

Fabio Fornasari è nato a Bologna. Si è laureato in architettura a Firenze.
Pur essendo conosciuto per le sue realizzazioni nell’ambito dell’architettura museale, Fornasari è anche artista in senso amplio, spaziando dal design alle architetture virtuali, dalla fotografia alla ricerca in campo artistico. Ha realizzato, con Italo Rota, nel 2010 il Museo del Novecento (ex Arengario in Piazza Duomo) a Milano. È docente presso l’Università di Urbino e la NABA di Milano.

Qui si dice da dove vengo. Da anni lavoro con le opere d’arte; è come lavorare con le persone. Non sono inanimate. Nel senso che non sono inattive. Ciascuno di noi ha un ruolo nella vita degli altri e non si ha mai uno stesso ruolo per tutti. Così per le opere.
Esporre un’opera significa innanzitutto conoscerla, capire da dove viene e che lingua parla. Ascoltarla oltre che guardarla. Solo così possiamo pensare di costruire un dialogo e costruire quello spazio dove quell’opera ha luogo.
Esporre un’opera non risponde a una teoria o a una tecnica.
Esporre un’opera è comunque e sempre un fatto di sensibilità e riconoscimento.

Qui si dice per dove parto.
Pensiamo ora ad un processo opposto.
Hai un luogo Topolò.
Pensi di costruire all’interno di questo luogo un’immagine, un’opera che deve intrecciare un rapporto con il luogo, deve raccontarlo e allo stesso tempo contenerlo. Pensi a un viaggio d’osservazione che si articola in un racconto e che dovrà rappresentarsi all’interno di una immagine. Pensi che tutto questo avrà bisogno del suo tempo e che questo tempo te lo dovrai prendere.

Gian Luca Favetto

Torino

Le radici davanti

Appunti di geografia esistenziale da “Se dico radici dico storie”

Le radici sono al futuro. Hanno un passato, affondano nel presente, ma esistono per il futuro. Sono memoria e futuro al tempo stesso, memoria del futuro. E sono avamposti di frontiera. Le radici non stanno, vanno. Dentro di esse coesistono l’abitare e l’andare, il residente e il viaggiatore, il nomade e lo stanziale.
Sono destino e destinazione. Per questo sono davanti e non dietro. Sono i nostri polpastrelli, i nostri occhi, ciò che, per primo, entra in contatto con l’altro.
Sono la lente con cui leggiamo il mondo. Ecco, fare delle radici frontiere, terra di confine. Orizzontali, non verticali. Non muri, ma passaggi. Paesaggi ibridi, curiosi, orizzonti possibili e praticabili. Tentazioni da abitare.

Gian Luca Favetto, ha pubblicato saggi, poesie e romanzi; i più recenti La vita non fa rumore, Mondadori, 2008 e Le stanze di Mogador, Edizioni Ambiente, 2009 e Se dico radici dico storie. Laterza 2011. È giornalista, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico per “La Repubblica”. È conduttore di trasmissioni per Radio RAI e portiere della Nazionale Italiana scrittori.

Piccola officina di teatro

Napoli

La voce d’ombra

Lettura in cuffia

È la voce che ci porta.
La voce più del volto.
È il corpo. Più del corpo.
Il respiro.

...riguardo ai motivi che ci spingono a venire a Topolò ci viene da pensare ai concatenamenti e agli incontri, a questi misteri che sentiamo senza porci troppi domande, sapendo che sono forze più potenti della ragione. Ci siamo incontrati tanti anni fa tra Deleuze e Neiwiller e da allora Topolò comincia a girare tra le nostre mani e i nostri desideri, tra la vita e l’arte, direbbe qualcuno. Poi, dopo anni, in un nuovo difficile movimento in divenire, sia personale che artistico, scriviamo a Topolò, partiamo per Topolò, ci ritroviamo a Topolò e ci sembra normale e forse non lo è.... ecco, una resistenza, queste intensità e questa difficoltà alla vita, è questo nostro essere minori e sconosciuti e segreti che ci spinge lontano. Topolò era già dentro di noi e questo ci basta.


La lettura in cuffia è un happening teatrale unico, ideato da Piccola officina di teatro di Annalisa del Vecchio e Guido Ciccarelli. La sua forza è nel fortissimo coinvolgimento sensoriale/emozionale provocato dall’incontro casuale tra un lettore ed un ascoltatore. Dall’anno 2000 ad oggi, la lettura in cuffia è stata sperimentata da centinaia di persone in luoghi e con modalità sempre diversi. Effettuata con l’uso di cuffie e microfono, la lettura crea la possibilità unica ed irripetibile di un incontro tra una voce che legge ed un solo ascoltatore.

The You Know Sextet

Topolò - New York

Variazioni e sovrapposizioni su TopoloGigio di Al Margolis

Cari amici
ecco una domanda/pensiero/idea (?) - sono finalmente arrivato ad una versione di Topolo Gigio che per me funziona come sottofondo (e volendo anche da sola)... era il pezzo che stava dietro la seconda traccia che suonammo per TBContinued... Se ve la mando, sarebbe di qualche interesse suonarla insieme ad un membro dei You Know Sextet che fosse a Topolò quest’anno? Come se fossi lì da lontano? Potremmo suonarla nuovamente l’anno prossimo quando (spero) ritornerò...
saluti Al


Lo scorso anno, il musicista americano Al Margolis ha realizzato, con alcuni dei musicisti presenti in Stazione, il brano Topolo Gigio, basato su suoni ambientali registrati in paese e da lui rielaborati. La versione “ufficiale” del pezzo, frutto di un seguente lavoro in uno studio newyorchese durante l’autunno, viene messa nuovamente in discussione fungendo da base per una nuova, sovrapposta versione live ad opera di Antonio Della Marina, Sandro Carta, Marta Vigna, Michele Spanghero e Veronika Vitazkova: The You Know Sextet…

Gian Luca Favetto

Torino

Le radici davanti

Appunti di geografia esistenziale da “Se dico radici dico storie”

Le radici sono al futuro. Hanno un passato, affondano nel presente, ma esistono per il futuro. Sono memoria e futuro al tempo stesso, memoria del futuro. E sono avamposti di frontiera. Le radici non stanno, vanno. Dentro di esse coesistono l’abitare e l’andare, il residente e il viaggiatore, il nomade e lo stanziale.
Sono destino e destinazione. Per questo sono davanti e non dietro. Sono i nostri polpastrelli, i nostri occhi, ciò che, per primo, entra in contatto con l’altro.
Sono la lente con cui leggiamo il mondo. Ecco, fare delle radici frontiere, terra di confine. Orizzontali, non verticali. Non muri, ma passaggi. Paesaggi ibridi, curiosi, orizzonti possibili e praticabili. Tentazioni da abitare.

Gian Luca Favetto, ha pubblicato saggi, poesie e romanzi; i più recenti La vita non fa rumore, Mondadori, 2008 e Le stanze di Mogador, Edizioni Ambiente, 2009 e Se dico radici dico storie. Laterza 2011. È giornalista, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico per “La Repubblica”. È conduttore di trasmissioni per Radio RAI e portiere della Nazionale Italiana scrittori.

Il tempo del canto

Gruppo Vocale “Cantiere Armonico”

Il tempo del canto
Tradizione gregoriana
Haec Dies
Anonimo (1260 ca.)
Sumer is icumen in
Anonimo (XIII sec.)
Mery yt ys
W. Byrd (1540 -1623)
Haec Dies
W. Byrd
In Winter Cold
G. P. da Palestrina (1525 –’94)
La ver l’aurora
T. Morley (1557 -1602)
April is in my mistress face
T. Morley
Now is the month of maying
Trad. inglese (arr. P.Gritton)
Country gardens
E. Elgar (1857 - 1934)
As torrents in summer
C. Debussy (1862 – 1918)
Yver, vous n’estes qu’un villain
B. Britten (1913 –’76)
The evening primrose
J. G. Stephens (1972)
Rain

Il gruppo vocale Cantiere Armonico nasce nel 2008 sotto la guida del maestro Marco Toller e attualmente è costituito da 12 elementi. Si è costituito con lo scopo di applicare gli strumenti di ricerca del ‘Metodo Funzionale della Voce’ al suono corale e al repertorio vocale a cappella. Questo nuovo approccio al suono e alla voce umana nasce presso l’Istituto di Ergonomia del politecnico di Darmstadt più di 25 anni fa ed ha portato in seguito alla fondazione dell’Istituto di Fisiologia Vocale Applicata di Lichtenberg. Nel lavoro di ricerca particolare attenzione viene data alla tradizione musicale monodica sacra del repertorio gregoriano con estensioni alla polifonia rinascimentale e incursioni nel repertorio contemporaneo.

Marco Toller si è diplomato in organo e successivamente in musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio “J. Tomadini” di Udine, parallelamente ha seguito il corso completo di studi presso l’Associazione Internazionale di Canto Gregoriano a Cremona. Dal 2000 ha orientato il proprio lavoro di ricerca sul suono seguendo l’approccio proposto dal “Metodo Funzionale della Voce e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. È docente regolare di tecnica vocale ed esercitazioni corali presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica ‘Nico Pepe’.

Claudio De Maglio, attore, regista, drammaturgo. Abita e percorre la scena da diversi punti di vista e ne ha conosciuto direttamente, prima che analizzato, i vari linguaggi. Dirige la Civica Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine.

immagini: img1

Di mestiere faccio il paesologo

regia di Andrea D’Ambrosio
2010 – 60’
Produzione Lama Film

Franco Arminio è paesologo, maestro di una scienza da lui nominata ma che già stava nelle cose, una scienza da molti vissuta inconsapevolmente. Franco spende le sue giornate ad andare nei paesi, soprattutto quelli dell’Irpinia, anche quelli dove non va mai nessuno e li visita, li guarda; parla con il vigile, il geometra comunale, la barista. Va a vedere la piazza, il cimitero, la scuola, le macchine che passano, si siede sulla panchina, talvolta compera una cartolina. Poi torna a casa e racconta, scrive, scrive senza essere sfiorato dal politically correct, senza curarsi delle scosse che le sue parole possono provocare negli equilibri fragili e immobili dei paesi. Unica ed estrema cura, la sua, per un mondo perennemente agonizzante. A Topolò, nel 2008, ha fondato il dipartimento di Paesologia all’interno dell’Istituto di Topologia. Andrea D’Ambrosio, campano, è regista di intensi documentari quali Campania Burning e Biùtiful Cauntri.

Flying Zone

Etta Aman Tribute

Libera associazione per flauti e live electronics

Gli Etta Aman Tribute (EAT) continuano il viaggio mentre tornano a Topolò, alla ricerca di un’esperienza sonora più ricca, completa e libera dai luoghi comuni dell’ascolto e dello studio. Come se fosse un bene in via d’estinzione, questa ricerca segue tutti consigli obliqui che incontra come orme kabbalhistiche che trascinano al fondo di giochi linguistici per cui il cielo da incavo che era si trasforma in aerovie e corridoi di transito.
VII - 8 >> accumulazione
I - 27 >> vuoto
VI - 32 >> differenze
V - 13 >> replica/replicatore
II - 6 >> riverbero
IV - 5 >> volo libero
III - 23 >> capovolgimento
Ispirati dalla vicenda artistica e umana della cantante Anette Pennington, indiscusso centro dell’estetica del progetto, il gruppo si apre ad ibridazioni sempre diverse, alla ricerca di nuove forme comunicative e di nuovi orizzonti espressivi, includendo nel proprio nucleo anche grafica, teatro, architettura, animazioni e cinema. EAT sono, per questa occasione, Stefano Fornasaro (flauti) e Andrea “Cian” Blasetig (live electronics).

Cantiere per i musicisti e i ragazzi della Stazione di Topolò

condotto da Antonio Della Marina

La Topolovska Minimalna Orkestra punta su Marte

Un pianeta guerriero dedicato all’armata di Mario Monicelli?
Non so perché ho detto di sì a questa pazzia. Per suonare il primo pezzo della suite dedicata ai pianeti dall’inglese Gustav Holst (1874 – 1934) ci vorrebbero sommariamente 4 flauti, 3 oboi, un corno inglese, quattro clarinetti, quattro fagotti, sei corni, quattro trombe, tre tromboni, due tube, sei timpani, un set intero di percussioni per tre musicisti, celesta, xilofono, due arpe un organo e, ovviamente, due file complete di archi. Per non parlare del direttore d’orchestra! Oltretutto si tratta di un’opera tutt’altro che minimalista, cosa che avrebbe potuto (dovuto?) tenerla al riparo dal possibile repertorio della Minimalna. Invece è proprio la follia del progetto a tentarmi. A Topolò non si può sapere quanti o chi saranno i musicisti presenti, bisogna trovarsi sul posto. Abbiamo la partitura completa. La faremo a pezzi, li metteremo in un cappello... (ADM)


La TMO nasce nel 2008 con l’intento di mescolare intorno a un medesimo spartito musicisti jazz, classici, elettroacustici, folk, rock e quant’altro; professionisti e principianti, ragazzi e “non più ragazzi”. A incaricarsi di coordinare tale utopia è Antonio Della Marina, musicista udinese di grande preparazione ed elasticità. La TMO si è esibita nel 2010 a Milano, al Teatro Dal Verme (con diretta radiofonica diffusa da RadioTre Suite), a Nova Gorica e sul Monte Korada, sempre con un organico diverso.

Unikum - Postaja

Klagenfurt - Topolove

Klopfzeichen | Colpi | Potrkavanje

La straordinarietà del progetto Klopfzeichen | Colpi | Potrkavanje sfugge alle parole perché è composta dall’insieme dei cinque sensi, continuamente stimolati dal doversi sintonizzare su ambienti e situazioni vicine e spesso opposte.
Per non perdere il controllo, chi ha ideato K/C/P ha voluto un filo conduttore: il camminare, come un rito involontario che espelle le tossine, predisponendo all’ascolto, alla vista del nuovo e all’accoglienza dell’imprevisto senza eccessivi appannamenti mentali. Il camminare che tutto scioglie. C’è una filosofia sottile dietro queste escursioni, un fare che coniuga azione e contemplazione, quotidianità e arte, dove nessuna attività appartiene a un mondo specialistico e rivolto ai soli addetti; nessun “mondo dell’arte” o “della montagna” staccato dal mondo reale. Insomma, la normalità, finalmente…

Dal 2009 la Stazione è coinvolta come partner, insieme al Kud Opoka di Medana, in un progetto Interreg che vede come capofila Unikum – Centro Culturale dell’Università di Klagenfurt. Centinaia gli artisti di tutte le discipline coinvolti, migliaia i fruitori e tanti i chilometri a piedi lungo sentieri abbandonati nell’area di confine tra Carinzia, Friuli VG e Slovenia, attraversando mondi diversissimi tra loro benché vicini. Il catalogo dell’intero progetto viene presentato a Topolò.

Animazioni

Cortometraggi italiani contemporanei presentati da Paola Bristot

Animazioni è il tentativo di presentare una mappatura dei cortometraggi animati realizzati in Italia. Il dvd presentato in Stazione da Paola Bristot, curatrice del progetto con Andrea Martignoni, è un tentativo per rompere il muro di invisibilità che circonda la disciplina del film d’animazione in Italia dove chi opera lo fa in quasi assoluta autonomia, senza sovvenzioni pubbliche o private e con fatica riesce a inviare copie del proprio lavoro a qualche decina di festival specializzati in giro per il mondo. Pur essendo presenti festival e rassegne tendenti a valorizzare un fenomeno sempre più diffuso e di alta qualità solo le scuole che si sono storicamente specializzate nel cinema d’animazione, in primis, l’ISIA di Urbino, e più recentemente il centro di Cinematografia Sperimentale di Torino cercano di patrocinare e spingere giovani autori in crescita. Michele Bernardi, Blu, Ericailcane, Magda Guidi, Niba&Matteo Giacchella, Igor Imhoff, Ignazio Morello, Virginia Mori, Saul Saguatti&Audrey Coianïz, Donato Sansone, Alice&Stefano Tambellini, Gianluigi Toccafondo, Virgilio Villoresi sono gli autori che fanno parte di questa antologia che ci auguriamo sia solo il primo titolo di una lunga serie di pubblicazioni.

Antonella Bukovaz

Topolove

Canto per lingue sconfinate

Mikrokozmi

In un fienile del paese, nei giorni 15 e 16 luglio, Antonella Bukovaz, poeta originaria di Topolò e che a Topolò ha trascorso parte della sua vita, legge alcuni canti tratti dalla sua raccolta “al Limite”. Le immagini video, catturate nell’area di confine tra Italia e Slovenia, sono del regista udinese Paolo Comuzzi; le musiche di Antonio Della Marina.

In un secondo spazio, l’ 8 , 9 e 10 luglio, proiezione di Mikrokozmi, dieci video poesie realizzate da Antonella “in presa diretta” con la videocamera, senza operazioni successive di montaggio delle immagini o di elaborazione del suono. Quasi un’irruzione nei dettagli minimi della natura.

Canto per lingue sconfinate è uno dei frammenti che compongono la raccolta poetica “al Limite”, edita proprio in questi giorni da Le Lettere di Firenze nella collana Fuoriformato diretta da Andrea Cortellessa. Nel volume è compreso un dvd contenente le videopoesie Mikrokozmi e tre video per la regia di Paolo Comuzzi, con musiche di Antonio Della Marina su testi e letture di Antonella Bukovaz.

Woodpecker Wooliams

In concerto

Woodpecker Wooliams è il nome d’arte di Gemma Williams, polistrumentista inglese che propone una musica molto raffinata giocata sulle atmosfere, tra il folklore celtico e la sperimentazione, che crea grazie a un calibrato uso della propria voce, di suoni ambientali e degli strumenti che utilizza: arpa, campanelle, campioni, synth, omnichord, dictaphone. È un transito, questo di Gemma, che ci piace accogliere per la naturale semplicità, la singolarità e l’assenza di artificiosità con cui realizza i suoi concerti. Woodpeker Wooliams ha appena terminato un tour che l’ha portata nei Paesi Baltici e in Russia; vanta collaborazioni con etichette inglesi ed europee (il suo ultimo lavoro esce per l’italiana woolshop productions specializzata nella produzione di cd con packaging handmade e tirature limitatissime), con artisti della Willkommen records di Brighton, live sessions alla BBC e Resonance 104.4 FM.

immagini: img1

Oča

un film diretto e presentato da Vlado Škafar

Un padre e un figlio trascorrono un’intera giornata in un bosco. Pescano, dialogano, verificano lo stato del loro rapporto. L’adulto avverte nelle risposte del bambino un’autonomia di pensiero e una lucidità di analisi che lo sorprende e lo rattrista. Il bambino ha reagito alla separazione dei genitori legandosi molto alla madre, con cui vive. Ma covando dentro di sé il dolore legato all’assenza paterna. E in parte a colmare il peso dei silenzi prolungati, che preoccupano il padre operaio non meno di tanti altri suoi colleghi ai quali la crisi economica e le precarie condizioni lavorative concorrono a rendere difficile, anche sul piano materiale, la costruzione di un futuro per i propri figli. Un film poetico, dalle immagini straordinariamente suggestive e dai suoni evocativi, presentato con successo al Festival del Cinema di Venezia 2010 nella sezione Settimana della Critica.

Slovenia 2010 – 70’
Sottotitoli in italiano
Produzione: Gustav Film

Jez riley French

East Yorkshire

Audible silence... Topolò

La registrazione sul campo presenta molte opportunità per vivere l’ambiente che ci circonda, dallo scientifico all’astratto. Io? Catturo momenti...premendo “REC” quando penso che sia il momento, a volte non premendolo...c’è una stretta relazione tra l’atto di ascoltare e il catturare intuitivamente questi momenti. Passerò il mio tempo a Topolò ad esplorare vari luoghi - naturali o creati dall’uomo - registrando l’immobilità di quegli spazi, le vibrazioni non udibili a “orecchio nudo” e l’alito vitale del paese... una risposta intuitiva, emotiva a quegli spazi/momenti è quello che cerco, quello in cui spero...

Jez riley French è un compositore / artista / curatore / docente ed editore che vive nel Regno Unito. Negli ultimi trent’anni ha esplorato le tecniche di ascolto prolungato e la registrazione sul campo producendo una gran mole di lavoro che è stato performato, esposto e pubblicato in tutta Europa ed oltre. Negli ultimi anni Jez è stato “artist in residence” in organizzazioni estoni, austriache, portoghesi, belghe, francesi e nel Regno Unito. Jez gestisce anche “engraved glass imprint”, la serie di concerti “seeds & bridges” e il magazine artistico in pdf “tristesse engraved”.

immagini: img1

Renato Rinaldi

Fornalis

Durante il confine

Audio documentario

Durante il confine... Così ripete una signora incontrata poco dopo la partenza: durante il confine per sette anni non si poteva andare di là neanche per lavorare i campi. Dopo è venuto che si poteva andare a pulire i prati,ma dovevi fare il giro e non potevi neanche chiamare. Stare zitti, lavorare, finire a quell’ora e partire. C’era l’orario.

Renato Rinaldi, musicista, attore, scrittore ha al suo attivo diverse collaborazioni teatrali con il Teatro dell’Elfo e con Radio Rai nel campo della documentazione radiofonica. Oltre a diversi cd musicali ha pubblicato il libro di viaggio Tiliment – Investigazione sonora del fiume Tagliamento. “Durante il Confine-Med mejo” è anche il titolo del libro di Rinaldi e Piero Zanini contenuto nel cofanetto “Viaggio da Topolò ad Abitanti”.

Storie di chi ha vissuto sulla frontiera. Dalla Yugoslavia socialista alla Slovenia indipendente, dall’ingresso in Europa all’abolizione del confine fino a verificare cosa ne rimane oggi. Un viaggio nel vissuto individuale e collettivo di chi ancora abita il confine tra l’Italia e (oggi) la Slovenia. Perché c’è, il confine. Ed è lì. Come traccia nella bio-grafia di chi è di questi luoghi. ...Durante il confine. Perchè sì, un confine dura, ha un suo tempo, una sua durata, ed è anche duro, oppone resistenza ed è resistente…

Per Platou

Oslo

Concerto di pipistrelli per Topolò

(registrato nel luglio 2009)

Per Platou è un artista e curatore che opera a Oslo, Norvegia.
Ha co-diretto il gruppo artistico Motherboard con Amanda Steggell dal 1995 al 2008. Hanno prodotto una serie di performances, installazioni, seminari, laboratori e altre attività legate all’arte multimediale e live. Negli anni ’90 Per fu membro attivo della prima internet rock band, i Res Rocket Surfer e co-fondò la band offspring Nood, che incise 2 album e si esibì per molti anni a livello internazionale. Ha prodotto una serie di lavori sonori per cinema e teatro, così come installazioni audio.

I pipistrelli sono associati a tutta una serie di miti e leggende in tutto il mondo. Nonostante siano più comunemente legati al vampirismo, in alcuni luoghi i pipistrelli sono considerati sacri perché ritenuti una manifestazione delle anime. Simbolicamente essi vengono anche associati ai fantasmi, alla morte, alla malattia, il che li dipinge spesso come dei mistici “farabutti della notte”.
Durante la mia permanenza a Topolò cercherò di catturare suoni di pipistrelli nel paese utilizzando un comunissimo rilevatore a eterodina. Registrerò anche le storie di topoluciani che abbiano avuto degli incontri con i pipistrelli.
Alla fine del mio soggiorno spero sarò in grado di presentare un piccolo concerto utilizzando queste registrazioni.

Officina Globale della Salute | Global Health Incubator

ToBe Continued…

48 concerti in 24 ore per suonarle alla TBC

Once again, this year, on March 24th (World TB Day), the “Global Health Incubator” directed by Mario Raviglione, a global authority in the fight against TB, has organized “ToBe Continued...”(TBC-Tuberculosis), a unique event with a great symbolic importance. It has been an exceptional, uninterrupted, 24-hours-long concert, from 00.00 hours of March 24th to the midnight of the same day. Single musicians or groups of them, from different corners of the planet, have been connected to www.stazioneditopolo.it to broadcast, live for 30 minutes, a homage concert for the World TB Day. The resulting series of 48 half-an-hourlong concerts has arrived from Argentina, Chile, New Zealand, Malaysia, USA, Mexico, Japan, Senegal, Armenia, Latvia, Greece, Norway, UK, Slovakia, Czech Rep., Slovenia, Germany, Austria, Switzerland, France, Nederland, Belgium and Italy: a symbolic tour of the planet in 24 hours through 48 stops, starting and ending in Topolò, easily accessible from anywhere through an Internet connection.
For the occasion, also due to the technical problems that are still characterizing Topolò (no ADSL connection), we have been hosted by the University Cultural Centre of Klagenfurt - UNIKUM. During Stazione di Topolò it will be possible to listen again to the concert, divided in three parts and played as a loop. The recordings are taken from the original broadcast, with its pauses and connection problems. Live improvisations by Antonio Della Marina cover the few moments of blackout.
Project realized with the contribution of Lilly MDR-TB Partnership

July 2 – 3
recordings from 00.00 to 08.00 hours of March 24th: Antonio Della Marina; Amelia Cuni; Radio Ruido; Carlos Santos; Phill Niblock; Duo Masis; Goh Lee Kwong; Hiroki Sasajima; Tim Tapsell; Quator Brac; Dario Savron; Jez riley French; Dave Soldier; Maks&Nu Drone

July 9 – 10
recordings from 08.01 to 16.00 hours of March 24th: Marinos Koutsomichalis; The Original Klezmer Ensemble; Michal Rataj; Djibril Kane; Bettina Wenzel; Veronika Vitazkova & Gunther Friedrich; Alien Prod.; Stefan Gferrer; Martin Breindl & guests; Talltones Deminished; Julia Eckhard&friends; Szilard Mezei&Albert Markòs; Silvia Zanaboni; Tristan Macé; Nicola Negrini; Orchestra Città di Arezzo; Glasbena Sola Tolmin

July 16 – 17
recordings from 16.01 to 24.00 hours of March 24th: Manuel Rotcha Iturbide; G.D.Xodo & B.Mesz; Enrico Pagnin & Stefano Ottogalli; Jana Winderen; ulFo; A.L. Mastruzzo, Margolis, Andreana&Roe; Martin Alacam; The Tiptons; Peter Fengler; Tribil Trio; Duo Burtone-Barzan; Matthew Ostrowsky; Della Marina-Bukovaz; Vinyl Terror&Horror; Alessandro Fogar; Musica a Palazzo

Renato Rinaldi

Fornalis

Durante il confine

Audio documentario

Durante il confine... Così ripete una signora incontrata poco dopo la partenza: durante il confine per sette anni non si poteva andare di là neanche per lavorare i campi. Dopo è venuto che si poteva andare a pulire i prati,ma dovevi fare il giro e non potevi neanche chiamare. Stare zitti, lavorare, finire a quell’ora e partire. C’era l’orario.

Renato Rinaldi, musicista, attore, scrittore ha al suo attivo diverse collaborazioni teatrali con il Teatro dell’Elfo e con Radio Rai nel campo della documentazione radiofonica. Oltre a diversi cd musicali ha pubblicato il libro di viaggio Tiliment – Investigazione sonora del fiume Tagliamento. “Durante il Confine-Med mejo” è anche il titolo del libro di Rinaldi e Piero Zanini contenuto nel cofanetto “Viaggio da Topolò ad Abitanti”.

Storie di chi ha vissuto sulla frontiera. Dalla Yugoslavia socialista alla Slovenia indipendente, dall’ingresso in Europa all’abolizione del confine fino a verificare cosa ne rimane oggi. Un viaggio nel vissuto individuale e collettivo di chi ancora abita il confine tra l’Italia e (oggi) la Slovenia. Perché c’è, il confine. Ed è lì. Come traccia nella bio-grafia di chi è di questi luoghi. ...Durante il confine. Perchè sì, un confine dura, ha un suo tempo, una sua durata, ed è anche duro, oppone resistenza ed è resistente…

Segnare il tempo

Concerto de Les Tambours de Topolò

Les Tambours de Topolò in concerto.
Che dire di loro? Ogni anno, da 11 anni, prima del concerto che li vede protagonisti il pubblico mormora “è impossibile che facciano meglio dell’anno scorso!” e ogni anno si viene smentiti da un tornado di potenza ritmica misto ad abilità tecnica sorprendente. È sufficiente, dopo, guardare i volti tra la gente per comprendere il quantitativo di energia bella che si è abbattuto su Topolò. I fans dei Tambours sono ormai in tutta Italia e diversi gruppi di sole percussioni sono nati proprio ispirati dall’effetto magnetico delle loro performance. Erano in cinque, nel luglio del 2000, quando iniziò la loro avventura nel piazzale di Topolò grazie a un cantiere che si sarebbe ripetuto per molti anni; oggi sono molti di più, e sono diventati per la Stazione un appuntamento irrinunciabile e seguitissimo, diciamo pure senza tema di smentite: un rito. Che come tutti i riti pretende una cadenza regolare nel tempo, segna il tempo. www.ltdt.it

Per Platou - Signe Lidén

Oslo - Bergen

Notturno Prosobranchia for Topolò

Durante il nostro soggiorno raccoglieremo oggetti e suoni nel paese e nei suoi dintorni, come contenitori mitici di una storia fragile e drammatica. Ogni giustapposizione di questi oggetti potrebbe alterare la nostra percezione dello spazio e del tempo.

Signe Lidén è un’artista norvegese che crea installazioni sonore e performance basate sulla risonanza di luoghi e oggetti. Le sue installazioni vertono spesso su esplorazioni sonore e spaziali di fenomeni sociali e culturali. Vive a Bergen.

Per Platou, artista e curatore, ha studiato tra Londra e Oslo. Ha co-diretto il gruppo artistico Motherboard (1995-2008) con Amanda Steggell, lavorando con la “live-media art” e la “net culture”. Ha prodotto lavori sonori per il teatro e il cinema oltre che installazioni. Dal 2007 dirige il PNEK (Production Network for Electronic Art, Norway).

immagini: img1

Le Lune di Topolò

di Alexandra Korvenheimo

È un appuntamento che da alcuni anni accompagna le notti della Stazione, spesso fino all’alba. Le lune di Topolò hanno dato a molti la possibilità di ammirare vere e proprie perle nascoste della cinematografia e della videoarte mondiale. Rari materiali provenienti da paesi come il Kazakistan o le repubbliche caucasiche e molte, molte altre cose. Tutto ciò è possibile grazie alla discreta collaborazione di Alexandra Korvenheimo e al suo sorprendente archivio personale che raccoglie da almeno 30 anni rarità in video e pellicola dai quattro angoli della Terra. Alexandra e il suo archivio hanno base in Estonia e la Stazione si avvale della sua amicizia con Roberto Aita, buiese, che è il “gancio” prezioso per ogni nostra Luna. Quest’anno l’attenzione è rivolta alle repubbliche ex sovietiche dell’Asia Centrale con le straordinarie opere L’angelo della spalla destra, di Djamshed Usmonov (2002 – 91’, versione in lingua originale tadjka con sottotitoli inglesi) e di Highway (1999 – 57’) e Paradise (1995 – 25’) del russo-kazako Sergej Dvortsevoj.

Guido Scarabottolo

Milano

L’angelo delle storie dimenticate

Una scultura, un’ombra, sul sentiero tra Topolò e Livek
A sculpture, a shadow, on the trail between Topolò and Livek

Guido Scarabottolo è arrivato la prima volta a Topolò una domenica pomeriggio del 2008, è tornato nel 2010 per realizzare la PUT Pinacoteca Universale di Topolò, visitabile nella Hiša Juljova e sul sito. Quest’anno dona un angelo al paese e ai vuoti di memoria. È architetto per formazione, illustratore per scelta, grafico per necessità, designer per divertimento, schivo per carattere, vive e lavora a Milano.

Ci sono, tra le cose che disegno, figure che decidono di accompagnarmi.
Tornano, a distanza di tempo, riapparendo sui fogli tra altri disegni, ritagliandosi uno spazio discreto. Pian piano mi abituo alla loro presenza e, ad un certo punto, le porto in pubblico, con me. Appaiono come macchie sulla carta o timbri o, quando cercano di prendere più concretezza, sagome ritagliate, disegni di ferro, sculture bidimensionali. Sculture bidimensionali: come dire sculture difettose (lo sanno tutti che le sculture hanno tre dimensioni), o come dire disegni sul confine del territorio dei disegni.
L’Angelo è una di queste cose.
Ha finito per chiamarsi così per comodità o per pigrizia, forse. In realtà non si saprebbe come definirlo o definirla. Un esserone con la testa molto piccola (il che potrebbe denotare poca intelligenza o grande forza) con due piccole ali che forse stanno spuntando o forse si stanno atrofizzando. Umano, sovrumano, disumano… Una figura al confine delle certezze. Credo che possa trovarsi bene nel bosco sopra Topolò, un luogo di confine tra paesi ma anche tra memorie. Del resto i confini sono luoghi dove le differenze osano toccarsi.

Ulay

Ljubljana

Earth Water Catalogue
Water spilled from source to use

L’ Earth Water Catalogue è una grande raccolta di lavori sull’acqua, passati, presenti e futuri, realizzati con i media più svariati da vari artisti di tutto il mondo. L’Earth Water Catalogue è un archivio in espansione, un database, una biblioteca, una piattaforma, sia online che cartacea, disponibile fin da subito per tutti gli utenti, che siano artisti, scienziati, ingegneri, studenti o semplicemente consumatori d’acqua.

L’Earth Water Catalogue è un’iniziativa artistica mirata all’informazione sulle tematiche riguardanti l’acqua, alla loro comprensione e all’apprezzamento e rispetto dell’acqua stessa, sia per chi ne ha molta che per chi ne soffre la mancanza. Con l’estetica si indagano le questioni etiche che riguardano questo bene planetario fondamentale.

L’Earth Water Catalogue è uno stimolo per le comunità scientifiche e artistiche a organizzare rassegne/mostre e produrre pubblicazioni sui lavori in catalogo, creando un impatto sul pubblico e giocando un ruolo fondamentale nell’educazione.

L’Earth Water Catalogue è un appello per smettere di appellarsi ma piuttosto spronare la riflessione e smuovere l’immaginazione sul tema dell’acqua, per ridefinirne la natura e il valore.

L’Earth Water Catalogue è sostanzialmente per l’acqua, la base della vita. L’acqua ricopre circa il 70% del nostro pianeta e compone per circa il 70% il nostro corpo. Ciononostante solo l’1% dell’acqua mondiale è potabile. L’acqua dissolve ma non può essere dissolta. Può essere un purificatore e una fonte di energia. Vine usata nelle case, in agricoltura e nell’industria. Le civiltà e non solo dipendono da essa, L’acqua ha un’intelligenza e una memoria. L’acqua è molto più che H2O.

Iniziato e curato da Uwe Laysiepen - Ulay, l’Earth Water Catalogue è il suo magnum opus.

L’acqua non dimentica. Lavorate per l’acqua perché l’acqua lavori. Per amore dell’acqua.

Ulay, pseudonimo per Frank Uwe Laysiepen, è una delle figure chiave della performance degli anni ‘70 e ‘80. In questo campo tra il 1976 e il 1989 ha lavorato in coppia con Marina Abramović. Dopo aver fatto gli studi in fotografia ha usato la polaroid come strumento preferito. La sua opera si pone sulla relazione tra corpo, spazio e società. Dal 2010 vive a Ljubljana.
Nel 2010 ha inaugurato a Topolò l’Earth Water Institute.

immagini: img1 | img2

Ulay

Ljubljana

Earth Water Catalogue
Water spilled from source to use

L’ Earth Water Catalogue è una grande raccolta di lavori sull’acqua, passati, presenti e futuri, realizzati con i media più svariati da vari artisti di tutto il mondo. L’Earth Water Catalogue è un archivio in espansione, un database, una biblioteca, una piattaforma, sia online che cartacea, disponibile fin da subito per tutti gli utenti, che siano artisti, scienziati, ingegneri, studenti o semplicemente consumatori d’acqua.

L’Earth Water Catalogue è un’iniziativa artistica mirata all’informazione sulle tematiche riguardanti l’acqua, alla loro comprensione e all’apprezzamento e rispetto dell’acqua stessa, sia per chi ne ha molta che per chi ne soffre la mancanza. Con l’estetica si indagano le questioni etiche che riguardano questo bene planetario fondamentale.

L’Earth Water Catalogue è uno stimolo per le comunità scientifiche e artistiche a organizzare rassegne/mostre e produrre pubblicazioni sui lavori in catalogo, creando un impatto sul pubblico e giocando un ruolo fondamentale nell’educazione.

L’Earth Water Catalogue è un appello per smettere di appellarsi ma piuttosto spronare la riflessione e smuovere l’immaginazione sul tema dell’acqua, per ridefinirne la natura e il valore.

L’Earth Water Catalogue è sostanzialmente per l’acqua, la base della vita. L’acqua ricopre circa il 70% del nostro pianeta e compone per circa il 70% il nostro corpo. Ciononostante solo l’1% dell’acqua mondiale è potabile. L’acqua dissolve ma non può essere dissolta. Può essere un purificatore e una fonte di energia. Vine usata nelle case, in agricoltura e nell’industria. Le civiltà e non solo dipendono da essa, L’acqua ha un’intelligenza e una memoria. L’acqua è molto più che H2O.

Iniziato e curato da Uwe Laysiepen - Ulay, l’Earth Water Catalogue è il suo magnum opus.

L’acqua non dimentica. Lavorate per l’acqua perché l’acqua lavori. Per amore dell’acqua.

Ulay, pseudonimo per Frank Uwe Laysiepen, è una delle figure chiave della performance degli anni ‘70 e ‘80. In questo campo tra il 1976 e il 1989 ha lavorato in coppia con Marina Abramović. Dopo aver fatto gli studi in fotografia ha usato la polaroid come strumento preferito. La sua opera si pone sulla relazione tra corpo, spazio e società. Dal 2010 vive a Ljubljana.
Nel 2010 ha inaugurato a Topolò l’Earth Water Institute.

immagini: img1 | img2

Anima mundi

di Godfrey Reggio

Anima Mundi fu realizzato nel 1991 a sostegno della campagna di sensibilizzazione sul valore della diversità biologica indetta quell’anno dal WWF Internazionale. Anima Mundi, nelle intenzioni del regista Godfrey Reggio (autore anche della trilogia Koyanisqatsi, Powaqatsi, Naqoyqatsi), vuole ‘fare vivere’ un’esperienza del valore della diversità nel nostro rapporto con la natura. E vuole alludere all’importanza della diversità in assoluto. A Topolò il produttore, Gianfilippo Pedote, colonna della Stazione fin dal 1994, presenta la versione recentemente digitalizzata e restaurata dalla Cineteca di Bologna. La prima di tale versione si è svolta a Milano, Teatro Dal Verme, con la partecipazione della Topolovska Minimalna Orkestra che in diretta RadioTre Rai eseguì In C di Terry Riley. Le musiche di Anima Mundi sono, come per tutti i films di Reggio, composte da Philip Glass.

Anima Mundi
1991 – 28’
un film di Godfrey Reggio
musiche originali di Philip Glass
prodotto da Gianfilippo Pedote
montaggio Miroslav Janek
distribuzione Mir Cinematografica,
Milano, con Cineteca di Bologna