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Stazione di Topolò _ Postaja Topolove dal 10 al 19 luglio 2015

venerdì 10 luglio
alle nove del mattino Clodig, Sala blu del Municipio di Grimacco
Quale futuro per i paesaggi terrazzati?
Incontro europeo dell’ITLA
International Terraced Landscape Alliance
verso le cinque della sera apertura
parole autorevoli per la XXII Stazione
a seguire presentazione del progetto
Topolò | Dordolla
Arte e cultura per resistere all’abbandono
in un fienile, in loop W la pietra a secco! Go with Dry Stone Walling
cortometraggio di Julià Rocha Pujol
fino a domenica 12
in più luoghi del paese
Paesaggi abbandonati di un film
mostra di frammenti perduti di un film in costruzione
a cura di Vlado Škafar, Vida Rucli e Marko Brdar
verso sera Solo
concerto di Aleksander Ipavec Ipo - accordion
con Nikla Petruška Panizon, voce e Borut Čelik, effects
con il buio, al cinema 5x10 Cinquanta
incontro con la regista Alina Marazzi
da oggi, fino a domenica 19 ToBe Continued 2015
a cura dell'Officina Globale della Salute
sabato 11 luglio
in mattinata Cantiere aperto
avvio dei lavori per il recupero di un terrazzamento
a cura di Tommaso Saggiorato
alle nove, in Potok Passeggiata alla scoperta del paesaggio terrazzato
e del Kozolec, monumento dell’architettura rurale
nel tardo pomeriggio Dotik
incontro con gli artisti americani Maya·Rouvelle
verso sera a cura dell’Istituto di Topologia di Topolò
Mappa commossa dei paesi dell’Italia interna
con Francesco Escalona, architetto

con il buio L’uomo sulla luna
un documentario di Giuliano Ricci
in collaborazione con Kino Otok · Isola Cinema
nella notte Made of Water
performance audio-video di Simon Longo
domenica 12 luglio  
nel pomeriggio Dotik
incontro con il regista sloveno Vlado Škafar
a seguire Balkani. Appunti per una storia femmina
lectio magistralis di Angelo Floramo
Università di Topolò - Facoltà di Balkanitudine
verso sera nel cimitero ebraico di Topolo
Orchestra Abimà con Davide Casali, clarinetto
a cura del Festival Viktor Ullman
con il buio Zluodij naj vzame ujsko. Al diavolo la guerra!
un video dei ragazzi della terza media bilingue
a seguire 15·18 La Grande Guerra sul fronte dell’Isonzo
Cosimo Miorelli, live painting
Tommaso Chiarandini, storia; Massimo Croce, rumori
nella notte Incontro con il cinema clandestino
con Gianfilippo Pedote, regista e produttore
lunedì 13 luglio  
fino a sabato 18 Cantiere aperto della Topolovska Minimalna Orkestra
Exercises d’improvisation
di Luc Ferrari
condotto da Antonio Della Marina
a sera Postaja Duo
concerto di Giovanni Maier, contrabbasso
Paolo Pascolo, flauto e sax
a seguire Quieta e ardente
reading poetico-sonoro
testo e voce Antonella Bukovaz; rumori Massimo Croce
martedì 14 luglio dedicato a Fonso
al tramonto White Cloth in concerto
Andrea Massaria, chitarra; Luca Demicheli, basso
Ermes Ghirardini, batteria
con il buio
presso casa Štiefnova
... caro Fonso
una composizione video di Leonardo Gervasi
a seguire Grimacco, un altro sguardo
un documentario della televisione giapponese
a seguire An ideal space on the frontier.
Progetto site specific di e con Maya·Rouvelle e Carlotta Buiatti
mercoledì 15 luglio
 
fino a venerdì 17 Cantiere aperto
Limite superficie deriva
condotto da Enrico Malatesta
verso sera Voci dalla sala d’aspetto
La scuola "eravamo" noi
incontro con Paolo Patui
con il buio Dancing with Maria
un film di Ivan Gergolet
a seguire Monologue
un video di Michele Spanghero
giovedì 16 luglio  
per tutto il week end Listening in context
installazione audio-video di John Grzinich
e
La corriera di Drenchia un audio documentario
di Andrea Collavino e Renato Rinaldi
a cura dell’Istituto di Topologia di Topolò
nel tardo pomeriggio Voci della Sala d’Aspetto
Acque di acqua incontro con i poeti
Nino Iacovella, Guido Cupani, Peter Semolic
con il buio a cura dell’Istituto di Topologia di Topolò
Soundtrack for The New Wild
immagini e suoni per un film in divenire
progetto di Christopher Thomson
a seguire Klanec do doma – Ritorno a casa
documentario di Dušan Moravec
venerdì 17 luglio  
verso le cinque della sera Dotik
incontro con l’artista norvegese Cecilia Jonnson
al tramonto Il ritmo della foresta
Les Tambours de Topolò in concerto
al crepuscolo Navigando ad Oriente
Panta Rei
con Tiziana Bertoncini, violino
con il buio Fahrtwind Aufzeichnungen einer Reisenden
documentario di Bernadette Weigel
a notte fonda Viaggio in Armenia
testi e video-sopralluoghi per un futuro film
di Andrea Rossini, lettura di Antonella Bukovaz
sabato 18 luglio  
alle nove del mattino Sui passi di Carlo Emilio Gadda
passeggiata a cura della Pro Loco Nediške Doline
dal pomeriggio fino a tarda sera The original arrangement was for a solo violin...
performance di Cecilia Jonsson
a cura dell’Ambasciata di Norvegia
nel tardo pomeriggio Farming for the landless. L’agricoltura per i senza terra
dal Kosovo alla Romania, storie di api e di apicoltori
incontro con la scrittrice inglese Sarah Waring
al tramonto esiti del Cantiere aperto
Exercises d’improvisation di Luc Ferrari
Concerto della Topolovska Minimalna Orkestra
con il buio Coup de foudre avec Topolo
Tiziana Bertoncini, violino
Thomas Lehn, sintetizzatore analogico
a seguire Incontro sul cinema clandestino
con il regista sloveno Jan Cvitkovič
a notte fonda A stain on silence
testi di Beckett e Cage, musiche di Cage
Enrico Malatesta, percussioni; Renato Rinaldi, voce
domenica 19 luglio  
verso le quattro Olga Klévdarjova. Un racconto storico
un libro di Paolo Petricig
presentato da Piero Purini
a seguire Koderjana IX _ un libro scritto a Topolo
Ricordare vuol dire creare una storia dal passato
Spomniti se pomeni narediti zgodbo iz preteklosti
di Miha Mazzini
in collaborazione con Kulturno Društvo Ivan Trinko
al tramonto, in chiesa Nazaj v domači raj - Ritorno al paradiso familiare
concerto del Quartetto vocale Utrip
dedicato a Maria Feletig - Mlinarjova
con il buio In una radura verso il confine
Julia Kent, violoncello, loops, electronics, field recordings
a notte fonda, al cinema Curonia
un video di John Grzinich
   




ComunitaMontanaValliNatisone_logo

FondazioneCRUP_logo

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Stazione di Topolò - Postaja Topolove
è organizzata da Associazione Topolò-Topoluove

con il patrocinio e la collaborazione
Comune di Grimacco (Udine)

con il contributo
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,
Assessorato alla cultura
Comunità Montana del Torre, Natisone e Collio

con il sostegno

Fondazione Crup, Lilly MDR-TB Partnership,
Sanofi, Circolo culturale Ivan Trinko

in collaborazione con
Pro Loco Nediške Doline - Valli del Natisone
Festival del cinema Kino Otok · Isola Cinema

direzione artistica
Donatella Ruttar, Moreno Miorelli
direttore tecnico Valerio Bergnach
Voci dalla Sala d’Aspetto a cura di Michele Obit

programma aggiornato su

facebook.com/stazione.ditopolo | www.stazioneditopolo.it

info:
morenomior@gmail.com · donatellaruttar@gmail.com
+39 335 5643017 | +39 338 8764776 | +39 335 1858413


  scarica il progamma in .pdf

Francesco Escalona - Napoli

Mappa commossa dei paesi delle aree interne.

"Con gli amici della Casa della Paesologia di Trevico, nata lo scorso anno nella Baronia, terra d'Irpinia, stiamo conducendo col contributo di persone che risiedono un po' in tutt'Italia, questa sperimentazione che cerca di perlustrare con attenzione "commossa" , e soprattutto di rappresentare adeguatamente, quindi in chiave innovativa integrata e olistica, i meravigliosi paesi dell'Italia e anche d'Europa, con particolare attenzione, per ora, a quelli dell'Italia interna e ai sistemi territoriali nei quali sono inseriti.
Mi riferisco alle valli, ai bacini fluviali, ai tratturi... a quei "contenitori" geografici e culturali dover si è svolta per millenni, la vita. Quei Luoghi  ricchi e variegati, colmi di storia e di storie, che rappresentano i contesti nei quali gli umani, ma anche degli animali, domestici e selvaggi, anche i minimi costituiscono il contesto vitale dei paesi per l'appunto, e la ragione del formarsi della loro cultura. 
I Luoghi del paesaggio fisico ed umano, insomma.
Questa sperimentazione (la mappa commossa dei paesi delle aree interne), nasce sulla scia delle riflessioni e della poetica di Franco Arminio, paesologo, che non a caso non è né un architetto, né un territorialista, né un antropologo, né ancora un sociologo o un economista, ma è un grande Poeta." 

Francesco Escalona è architetto, scrittore, cultore di miti, archeologia, paesaggio, bellezza.

Angelo Floramo

Mappa commossa dei paesi delle aree interne.

È nato a Udine nel 1966. Friulano di sangue misto, è balkanico da parte di padre. Medievista per formazione, ha pubblicato diversi saggi critici, monografie e articoli scientifici in riviste specializzate nazionali e internazionali. Svolge un'intensa attività di convegnista in Italia e all'estero. Ha collaborato con PaginaZero, Letterature di confine, e con eSmaizdat, rivista online di slavistica creativa.
È direttore della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli. Ha pubblicato con Ediciclo il libro Balkan Circus, fresco di stampa è Guarneriana segreta edito da Bottega errante edizioni. A Topolò con lui si inaugura la Facoltà di Balkanitudine: non una vera scienza ma un luogo dove diverse voci e punti di vista su quel vasto mondo ricevono accoglienza; un mondo che inizia ai piedi del ciglione carsico, quindi a poche decine di chilometri da noi, un mondo che influenza fortemente la cultura nella quale siamo immersi e con il quale i contatti sono da sempre continui, nel bene e nel male, talvolta.
Non è parlare di un mondo lontano. La balkanitudine può essere anche uno stato d'animo, una disposizione verso le cose nella quale, per riconoscersi, non è necessario essere nativi di questi luoghi.

Io credo proprio che si spostino durante la notte. Migrano, sciamano. Assumono vita propria, camminano. Forse escono anche dal manoscritto per visitare altri codici, e interagiscono con la loro voce, con le storie che sanno raccontare. Ne intrecciano di altre, in accoppiamenti favolosi e improbabili, che generano stupori mai detti.

Orchestra Abimà diretta da Davide Casali

concerto di musica concentrazionaria in collaborazione con il Festival Viktor Ullmann

Il festival Viktor Ullmann è dedicato alla riscoperta della musica "concentrazionaria" e "degenerata". Si svolge, questo e il secondo anno, da marzo a dicembre, a Trieste e nella Regione Friuli Venezia Giulia.
Per musica concentrazionaria si intende quella musica che è stata scritta nei campi di concentramento da compositori ebrei e non ebrei, che vi si dedicarono in condizioni davvero molto difficili. Invece la musica degenerata, è quella musica composta da compositori sia ebrei che non ebrei, definiti dai tedeschi "degenerati" in quanto non aderenti ai canoni di bellezza dettati dal Terzo Reich. È molto importante riscoprire ed eseguire queste composizioni in quanto moltissimi compositori, anche celebri, non ebbero la possibilità di far eseguire le proprie opere in Europa dal 1938 fino a guerra finita e per molti ancora oggi. Il Festival Viktor Ullmann vuole colmare questa lacuna, facendo ascoltare al pubblico pagine raramente o addirittura mai eseguite.
L’orchestra Abimà diretta da Davide Casali è formata da alcuni dei migliori musicisti della regione Friuli Venezia Giulia; a Topolò eseguirà musiche di L. Sinigaglia, C. Sonnenfeld, Aldo Finzi, A. Gentili.

Davide Casali, musicista e compositore, si dedica da anni alla riscoperta e alla valorizzazione della cultura ebraica, in particolare quella relativa alla sua città, Trieste, che proprio grazie alla comunità israelitica deve buona parte della sua fama culturale (Saba, Svevo, Giotti, Voghera, per citare i più noti). La sua innata curiosità, lo ha portato negli anni a scoprire i fasti anche dell'antica comunità ebraica di Topolò, alla quale ha dedicato studi e della quale ha rispolverato antichi canti e documenti visivi. E' ideatore e direttore del Festival Viktor Ullmann e di altre importanti rassegne.

davidecasali.it

Zluodij naj vzame ujsko. Al diavolo la guerra!

Un video realizzato dai ragazzi della classe III della scuola secondaria di primo grado bilingue di San Pietro al Natisone
(12 min)

Questo video, realizzato a scuola, è la risposta di quindici tredicenni alla domanda “cos’è stata per voi la prima guerra mondiale?”. La guerra è guerra in qualunque luogo del mondo e gli interrogativi che essa pone sono sempre gli stessi. Le guerre passate e quelle odierne hanno in comune la violenza, la morte e la dimensione dell’assudo. I ragazzi si fanno interpreti di pensieri che interrogano la coscenza di fronte agli orrori che la tv e il web restituiscono quotidianamente. L’impegno per la pace è l’unica risposta sensata.
Il video è opera di: Emanuele, Pietro, Giulia, Giuditta, Eric, Elisa, Alessandro, Federico, Anna, Matilde, Matteo, Luca, Jacopo, Marika e Nik, coordinati da Jacinto, Donatella e Vesna.
Otroci otrokom | Bambini nella grande guerra: un messaggio ai giovani d’oggi È un progetto di Kinoatelje-Gorizia in collaborazione con la scuola bilingue di San Pietro al Natisone, realizzato con il sostegno della regione Friuli Venezia Giulia.

Incontri con il cinema clandestino

con il produttore Gianfilippo Pedote

E' vero che ogni luogo di confine è una capitale della clandestinità e Topolò non è una eccezione. La Stazione non si sottrae a questo postulato e poeticamente ne fa una bandiera, soprattutto nello spazio dedicato al cinema, al documentario, alle visioni.
Quello che passa a Topolò, sempre presentato dagli autori, è sovente materiale mai visto, immagini sacrificate alle leggi del mercato e degli incassi, backstage, sopralluoghi che spesso diventano opere, opere finite che imponderabili circostanze hanno ingiustamente condannato all'oblio.
Tutto questo materiale "di confine", nel nostro cinema sul confine diventa per forza cinema clandestino e il cinema clandestino può anche avere orari impossibili, registi che sanno rischiare e un pubblico dallo sguardo molto molto particolare.

Gianfilippo Pedote è una colonna della Stazione. Attivo a Topolò dalla prima edizione, la sua presenza è ogni anno sinonimo di immagini di qualità sul muro del nostro cinema all'aperto. Ancora sua è la prefazione al libro fotografico Topolò, di Miroslav Janek (Editori del Grifo).
E' produttore per il cinema e la televisione. Ha prodotto film lungometraggi, documentari e corti per Alina Marazzi, Godfrey Reggio, Antonio Sixty, Giuseppe Bertolucci, Paolo Rosa e altri. é stato regista di documentari di argomento sociale e per diversi programmi della Rai. Direttore associato di Fabrica di Benetton (1994/95, direttore Godfrey Reggio) e, nel 1980, co-fondatore del festival Filmmaker.
Da diversi anni svolge attività didattica presso l'Università Cattolica di Milano e l' Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2005 ha fondato la società di produzione Mir Cinematografica. Attualmente è impegnato nella realizzazione di un film basato sul poema di Elio Pagliarani La ragazza Carla.

15 • 18 – Cronostoria illustrata della Grande Guerra sul fronte dell'Isonzo

Cosimo Miorelli e Tommaso Chiarandini - Berlin, Udine
con Massimo Croce - Grobbia

E' una "diretta a distanza" a fumetti che narra, giorno dopo giorno, mese dopo mese, le storie di due giovani soldati italiani attraverso la Prima Guerra Mondiale, dal 24 maggio '15 al 4 novembre '18. Autori e lettori seguiranno i due protagonisti (fittizi, ma verosimili) Tite e Giuseppe dalla vita civile all'arruolamento, volontario o per coscrizione, fino all'arrivo al fronte e alla vita di trincea. Le loro storie saranno narrate tramite il mezzo del fumetto, con uscite pubblicate online nell'esatto centenario degli eventi in esse rappresentati.
Alle storie a fumetti, 15 • 18 affiancherà dei live-storytelling, dove live painting, sound designing e letture di fonti di prima mano si fonderanno per rievocare le atmosfere ed i temi della Grande Guerra, creando un ponte tra il presente ed un passato ritenuto, troppo spesso, più remoto di quanto non sia in realtà.
A Topolò avremo il primo dei live painting (Cosimo Miorelli) di 15 • 18, con la narrazione storica di Tommaso Chiarandini e l'apporto sonoro dell'elettromusicista Massimo Croce.

progetto e bio: www.15-18.it
www.cosimomiorelli.it

Massimo Croce, nato a Ferrara nel 1966, ha vissuto e lavorato al Cairo dal 2001 al 2010. Ispirato dall'opera del futurista Luigi Russolo, Croce utilizza con estremo equilibrio i "rumori" come elemento musicale. Ha fondato la net-label ozky-e sound . Vive a Grobbia, nelle Valli del Natisone.

http://ozkyesound.altervista.org

Giuliano Ricci - Milano

L'uomo sulla luna
Italia 2014 - 60'

Nel cuore della Sardegna, in un villaggio tra le montagne della Barbagia, un gruppo di vedove racconta il proprio legame con il mondo dei morti.
Per secoli le donne sono state la voce del paese, hanno custodito storie e segreti di guerre tra famiglie e vendette sanguinarie.
Un immaginario disperso dall'arrivo della modernità, dal momento in cui l'uomo ha messo piede sulla luna.
Le anziane donne seguite dalla telecamera di Ricci vivono comodamente in quella che, per noi, è una doppia, inquietante, dimensione: quella dei viventi e quella dei defunti, con i quali incrociano un dialogo costante, fatto di sogni, visioni, vaticini, premonizioni sulle quali non calano mai l'ombra del dubbio razionale. La vita e la morte, per loro, non sono entità separate; nessuna parete impedisce l'intervento dei morti nella vita dei viventi. Eppure questo documentario gronda vita, spesso allegria, grazie anche alle personalità, decisamente non ordinarie, delle protagoniste.
Il film viene presentato a Topolò dall'autore.

ToBe Continued... 2015

registrazione del concerto di 24 ore del 24 marzo 2015-World TB Day

ToBe Continued... è una maratona sonora dall'aspetto assai originale, della durata di 24 ore (dalle 00.00 del 24 marzo fino alle 24.00 del medesimo giorno), durante le quali diversi musicisti sparsi in vari punti del pianeta trasmettono dal vivo la loro musica. Il tutto in un flusso continuo, senza alcuna interruzione, a staffetta. Ogni musicista ha a disposizione 30 minuti.
Data non casuale quella del 24 marzo, da anni Giornata Mondiale per la Lotta alla Tubercolosi. A ideare e coordinare l'operazione sono Stazione di Topolò e Antonio Della Marina, sotto l'egida dell'Officina Globale della Salute / Globalna Delavnica Zdravja/ Global Health Incubator, il laboratorio creato nel luglio 2009 proprio a Topolò dal dottor Mario Raviglione, massima autorità nel campo della lotta alla tubercolosi, per mettere in contatto i mondi della creatività e della scienza.
I collegamenti sono avvenuti da Cina, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Iran, USA, Giappone, Cile, Messico, Indonesia, Filippine, Bosnia, Marocco, Argentina, Perù, Costarica, Canada, Australia, Sud Africa, Libano, Brasile, Turchia, Russia, Georgia, Ucraina, Bielorussia e numerosi Stati europei per un totale di 44 nazioni. Di fatto, un simbolico giro del mondo in 48 tappe sonore.
Anche quest'anno il progetto ha incluso dei "punti d'ascolto" dove la musica è stata diffusa in diretta: bar, mediateche, centri culturali, gallerie d'arte, negozi, case private, il cui elenco è presente sul sito di ascolto. La tubercolosi, grazie al programma di controllo messo a punto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1991 grazie al dipartimento creato e diretto da Mario Raviglione, ha ridotto la sua mortalità del 40% ma è ancora una delle maggiori cause di decessi al mondo per malattia infettiva (circa 4.000 persone ogni giorno), un problema che interessa anche i paesi cosiddetti "sviluppati".
ToBe Continued è reso possibile dal sostegno di Lilly MDR-TB Partnership e di SANOFI e dalla collaborazione di UNIKUM - Centro Culturale dell'Università di Klagenfurt che ospita fisicamente il quartier generale del progetto.


Incontro con la regista Alina Marazzi

Alina Marazzi, regista milanese, è presente a Topolò fin dalla prima edizione della Stazione, nel 1994.
Si è segnalata all'attenzione della critica e del pubblico internazionale con il suo primo film documentario Un'ora sola ti vorrei. A seguire, è del 2005, Per sempre, film documentario su alcune comunità monastiche femminili italiane. Nel 2007 dirige Vogliamo anche le rose, documentario poetico su quindici anni di lotte per l'emancipazione sociale della donna. Nel 2012 esce nelle sale Tutto parla di te, film lungometraggio sul tema dell’ambivalenza materna, film di finzione intrecciato con altri linguaggi artistici, interpretato da Charlotte Rampling.
Nel 2014 realizza Confini, cortometraggio con filmati d’archivio della Grande Guerra e versi poetici di Mariangela Gualtieri. Un tema che proprio a Topolò, immediata retrovia della linea dell'Isonzo e della battaglia di Caporetto, ha un sapore per nulla esotico. Confini è parte di un'opera a più mani, 9x10 Novanta, presentata al Festival di Venezia 2014: 9 corti di 10 minuti realizzati, su materiale d'archivio dell'Istituto Luce, da Pietro Marcello, Alice Rorwacher, Roland Seiko, Paola Randi ed altri.


Solo

Aleksander Ipavec Ipo - accordion
Borut Čenik - effects
Nikla Petruška Panizon - letture

Solo, è il titolo del cd che viene presentato, fresco di stampa, alla Stazione.
Aleksander Ipavec è nato a Trieste nel1968. Inizia lo studio della fisarmonica presso la Glasbena Matica (Centro musicale sloveno) di Trieste nel 1980. Da giovane partecipa a svariati concorsi e festival nazionali ed internazionali, vincendo il primo premio nel 1988 al Festival internazionale di Bardolino. L’anno successivo vince il primo premio al concorso nazionale “L. Fancelli”di Foligno con il Harmonikarski kvintet Glasbene matice Trst.
Nel 2000 si diploma in fisarmonica al Conservatorio A. Stefani di Castelfranco Veneto. Insegna fisarmonica presso la Glasbena Šola Tolmin (SLO).
Ha suonato e collaborato sia come solista che in gruppi da camera ed orchestre: Orchestra Sinfonica G. Verdi di Trieste, Mitteleuropa Salon orchestra, Evasion, The Original Klezmer Ensemble, Etnoploc Trio. E' fondatore dell'ensemble transfrontaliero Accordion Group 4-8-8-16.
Dal 2001 collabora con la pianista Paola Chiabudini. Ha collaborato con Vlado Kreslin, Tamara Obrovac, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo, Tosca, Tinkara, Emil Kristof e molti altri. Ha composto musiche per il teatro, per il cinema e partecipato a numerosi festival in Europa e Stati Uniti.


Made of water (live performace)

Simon Longo aka Dethernoise - Grobbia

Il progetto esplora l'effetto delle vibrazioni sonore su una superficie d'acqua attraverso la riflessione speculare di un fascio luminoso. L'intenzione dell'artista é di far riflettere sul fatto che la materia é costituita da particelle e onde in costante oscillazione e che il nostro corpo, principalmente costituito d'acqua é costantemente sottoposto ad oscillazioni energetiche.
Parole chiave: energia, oscillazioni forze creative creative dell'universo, morphogenesis.

>Simon Longo ha trascorso la sua infanzia nelle Valli del Natisone e qui è recentemente ritornato, nel piccolo paese di Grobbia, per vivere e per intraprendere una avventura artistica con la gestione di uno spazio per artist in residence. Si dedica alla ricerca sonora e visiva (come Dithernoise) con un occhio sempre vigile alle scienze e al campo percettivo. Il suo lavoro trae origine da molte fonti per creare un'arte interdisciplinare che fa riferimento alle neuroscienze ed esplora le connessioni tra suono e visione sintetica.

Quieta e ardente, viaggio dal centro della Terra

reading poetico - sonoro
testi: Antonella Bukovaz
elettro rumoristica: Massimo Croce

Il paesaggio è un giacimento. La profondità della Terra è il punto di partenza per un viaggio che attraversa infiniti paesaggi mentali, minerali, sentimentali, sonori... mai definitivi, sempre in movimento verso la superficie.
I rumori della terra sono campionati da una Nebiolo Superaudax, macchina da stampa a caratteri mobili che vive a casa di Alberto Casiraghy.

Antonella Bukovaz è originaria di Topolò-Topolove. Le prime poesie sono confluite in Tatuaggi, edito da Lietocolle (2006). Dal 2005 si dedica  prevalentemente alla poesia e alle interazioni tra parola, suono e immagine in forma di lettura, videopoesia, video-audioinstallazione e scrittura teatrale. Nel 2011 ha pubblicato Al Limite, editore Le Lettere; suoi versi sono presenti nell’Antologia Einaudi Nuovi poeti italiani 6. Sue poesie sono tradotte in sloveno, tedesco, inglese, francese, arabo.
Massimo Croce, ferrarese, pioniere nell'uso dei sintetizzatori analogici. Da sempre si interessa di realizzare concretamente ciò che fu teorizzato nel manifesto del futurista Luigi Russolo, l'Arte dei rumori, grazie all'utilizzo delle tecnologie applicate al suono. Nel corso degli anni, grazie ai moderni PC, ha modo di sperimentare l'interazione tra strumenti tradizionali e nuove tecnologie. Nel 2004 fonda la Netlabel ozky e-sound (www.ozkyesound.altervista.org).

Topolovska Minimalna Orkestra

Cantiere per Exercises d'improvisation (1977), di Luc Ferrari
condotto da Antonio Della Marina

Dal 2008 la Topolovska Minimalna Orkestra è uno dei cantieri fissi a Topolò. Diretta da Antonio Della Marina, musicista e compositore udinese, l'Orkestra si presenta come un ensamble aperto nel quale trovano posto musicisti di tutte le età e di diverse provenienze musicali, professionisti, dilettanti, principianti.
Quest'anno il brano nel quale cimentarsi è Exercises d'improvisation, scritto nel 1977 dal francese Luc Ferrari (1929 - 2005). Il musicista è invitato ad improvvisare sulle basi elettroniche preparate dal compositore, creando con la più assoluta libertà la musica che desidera. 
Una ricerca di immaginazione, senso del ritmo e intuizione musicale che, come afferma Ferrari, il rispetto rigoroso della partitura ha spesso limitato nell’interprete.
La base elettronica è stata resa disponibile da Brunhilde Ferrari, moglie del compositore, alla quale va la nostra gratitudine.

POSTAJA DUO

Paolo Pascolo - flauto traverso
Giovanni Maier - contrabbasso

I due musicisti, presenti più volte alla Stazione, dopo anni di collaborazioni in diversi gruppi e progetti collettivi di musica improvvisata si trovano a Topolò per mettere a confronto l’esperienza maturata e cercare un originale forma di duo d’improvvisazione.

Paolo Pascolo è un flautista e sassofonista attivo nel campo della musica improvvisata ed elettroacustica. Suona nel collettivo d’improvvisazione “Orchestra Senza Confini” e suonato in festivals e concerti in  Europa, Stati Uniti, Russia e Corea del Sud. Ha all’attivo collaborazioni nel campo del teatro e della danza tra cui : Mattatoioscenico, Tristan Honsinger, Merce Cunningham Dance Company.

Giovanni Maier, contrabbassista e compositore, ha partecipato, con gruppi guidati da lui stesso o in solo, a svariati jazz festival in tutto il mondo. Ha suonato, tra i molti, con Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Cecil Taylor, Anthony Braxton, Roswell Rudd, Richard Galliano, Franco D’Andrea, Antonello Salis. insegna ai “Seminari Senesi di Musica Jazz” dal 2006 ed è docente di Jazz presso il Conservatorio “G. Tartini” di Trieste dal 2009. - www.giovannimaier.it

CANTIERE APERTO per il recupero di un terrazzamento

Sulla strada che da Seuza porta a Topolò mi sono fermato nei pressi di un tornante dove una famiglia stava ricostruendo un terrazzamento; era crollato dopo centinaia d'anni, costruito unicamente con pietre locali. La famiglia si era riunita e aveva stabilito che era necessario intervenire. Aveva così aperto un cantiere.

Sulla strada che da Dordolla porta a Topolò ho incontrato una grande famiglia che mi ha adottato. Una famiglia che ama i paesaggi terrazzati e che, riconoscendone il valore culturale, da ogni parte d'Italia e del mondo, prova a mantenerli in vita. Queste persone si sono alleate con un unico scopo: immaginare un futuro che non sia solo abbandono e marginalità. Hanno così deciso di organizzare una Conferenza Mondiale; così il prossimo anno l'Italia si scoprirà terrazzata grazie all'Alleanza Mondiale dei Paesaggi Terrazzati (ITLA).

Ho imparato a costruire con la pietra a secco grazie a persone esperte e appassionate. Ho scoperto che c'è tanto da lavorare e sempre da imparare e che solo condividendo i saperi si può crescere. Ho chiesto così alla famiglia di Seuza se il cantiere che avevano aperto avrebbe potuto diventare, per qualche giorno, un cantiere aperto alla grande famiglia dei paesaggi terrazzati. Un cantiere della pietra a secco per artigiani esperti, giovani meno esperti, visitatori consapevoli, ma soprattutto per gli abitanti delle Valli del Natisone.

Klanec do doma

di Dušan Moravec
documentario
(Slovenia 2011; 48')

Ritorno a casa: la vita nelle case contadine intorno a Idrija - i mutamenti del paesaggio, i costumi e la vita della zona rurale di Idrija-Cerkno e lo sguardo sul patrimonio architettonico vengono indagati in questo documentario, nel quale, oltre agli autori, sono coinvolte persone della zona che la descrivono attraverso immagini e parole: il pittore Rafael Terpin, l'architetto Cveto Koder, il geologo Jože Čar, lo storico Janez Kavčič, il fotografo Rafael Podobnik, il compositore Aldo Kumar, il direttore della fotografia Matjaž Mrak e altri. Sceneggiatore e regista del film documentario, prodotto da ŠKUC, è Dušan Moravec.

Dušan Moravec nasce a Ljubljana nel 1964. E' stato membro dell'importante gruppo punk-rock Kuzle e ha diversi anni lavorato come giornalista. Dal 2000 si dedica al film, come sceneggiatore e regista.

Paesaggio terrazzato

D’estate le Valli del Natisone appaiono verdi e lussureggianti, una ricca vegetazione boschiva ricopre quasi totalmente monti e colli lasciando intravedere le valli e i piccoli paesi isolati che emergono chiari dal bosco. D’autunno il bosco si colora per diventare monocromo d’inverno, allora, cadute le foglie, i paesi riemergono e una fitta trama di linee sottili disegna i pendii dei monti.

I terrazzamenti in pietra murata a secco caratterizzano questo paesaggio. Si allargano a rete intorno ai paesi sviluppandosi lungo le curve di livello del terreno addolcendone le ripidità e trasformando i pendii in campi facilmente coltivabili. Sono ancora, nonostante l’abbandono, una fondamentale infrastruttura del territorio. Sostengono e definiscono non solo la parcellizzazione dei campi ma anche l’ossatura della rete dei collegamenti. Molte antiche strade comunali, oggi sentieri, sono costruite e sostenute da lunghi nastri di muri a secco.

Sono l’opera di un’intera comunità che ha abitato, costruito e trasformato per secoli il proprio spazio vitale, utilizzando principalmente la pietra. Un paesaggio lavorato dall’uomo e fatto a propria misura, che racconta la vita, il lavoro e la fatica, ma al contempo mostra la sapienza, la bellezza e l’armonia del creare. Una cultura dell’abitare che resiste, nelle tracce in pietra all’abbandono e che vorremmo ritrovare, conservare e valorizzare.

White Cloth

Andrea Massaria - chitarra
Luca Demicheli - basso
Ermes Ghirardini - batteria, percussioni

Non il classico trio jazz ma l'unione di tre personalità musicali molto forti estremamente collaborative e creative.
Come un action painting su una tela bianca, i tre musicisti si esprimono in maniera molto libera, creando situazioni musicali diverse e stimolanti, esplorando sonorità originali e moderne anche mediante l'uso di effetti ed elettronica senza però mai dimenticare la lezione della tradizione jazzistica. Improvvisazione e scrittura libera ma non casuale, che si muove nella scia dei parametri musicali affrontati di volta in volta dai musicisti, parametri che prendendo spunto da ambientazioni letterarie, pittoriche, narrative ed emotive, concorrono a costruire la tavolozza sonora a disposizione. Action Painting è il titolo del loro primo cd.

Maya/Rouvelle/Buiatti

New York - Paris

Stazione di Topolò sarà il luogo ottimale per approfondire con il suono, la luce e il movimento la nostra indagine su quello stato di sospensione che caratterizza i luoghi di confine; dove "l'essere in mezzo tra due cose" viene continuamente evocato, dove il cambio continuo di prospettiva, la dualità e il parallelo sono sempre presenti.

Maya.Rouvelle nasce dalla collaborazione di Lili Maya e James Rouvelle a New York nel 2009. Il loro lavoro integra media tradizionali ed emergenti e si concretizza in oggetti d'arte, installazioni e performances che mutano nel tempo in relazione al luogo che li ospita.
Per la Stazione di Topolò saranno accompagnati dal mezzosoprano Carlotta Buiatti.

Diplomata all'Istituto d'arte di Udine, e parallelamente all'attività di grafica-designer, Carlotta Buiatti inizia lo studio del canto, perfezionandosi in seguito a Parigi, città dove tutt'ora risiede e lavora. Nel 2002 inizia a collaborare come solista con l'ensemble Kantika, formazione con cui si esibisce in numerosi concerti e festival europei.

...caro Fonso

Video di Leonardo Gervasi con le musiche di Massimo Falascone

Alfonso Trusgnach, per tutti "Fonso", ci ha lasciati durante la Stazione 2014, proprio in questi giorni. Quel giorno non ce la siamo sentiti di proiettare video, di suonare e abbiamo scelto il silenzio, anche se lui non avrebbe voluto. Fonso era una persona speciale, era il benvenuto caloroso a chi, turista o artista, saliva in paese per la prima volta. Era il punto di riferimento per chi a Topolò ritornava. La sua disponibilità all'accogliere e al far sentire i "forestieri" a casa propria era infinita. Questa, per noi, è cultura, molto più delle nozioni che si apprendono sui libri e sui banchi di scuola.
Per molti Fonso era Topolò. Per un paese, avere una persona così è una fortuna che non ha prezzo. Hai sempre qualcuno su cui poter contare per ogni cosa, hai sempre una porta aperta.
La sua assenza, oggi, inutile negarlo, ha ancora di più svuotato Topolò e la Stazione ha perso un pilastro. Ha chiesto fino all'ultimo giorno di poter lasciare l'ospedale in cui era ricoverato per tornare a Topolò, "perché c'è la Postaja".
La casa Juliova, il quartier generale della Stazione, è un suo dono. E un dono è aver avuto l'occasione di trascorrere vicino a lui un tratto di vita.
Lo ricordiamo proiettando due documentari, dei quali è protagonista e nati grazie alla sua disponibilità, e con il concerto che avrebbe dovuto avere luogo proprio il giorno che apprendemmo la notizia della sua scomparsa

“Ogni volta che sono venuto alla Stazione ho abitato nella bella casetta di Fonso e Giovanna, lì montavo Teletopolò e i video che ho girato sulla Postaja. Riguarderò i materiali girati per cercare le immagini di Alfonso e farne dono a Topolò. Massimo Falascone ha accolto con piacere l’invito a fare la colonna sonora dei questo piccolo lavoro dedicato all’uomo gentile, allegro e ospitale che era Fonso”.

Leonardo Gervasi, videomaker milanese. Fino alla fine degli anni ’90 è regista di gran parte dei video realizzati dalla Virgin Music Italy. E’ stato regista delle trasmissioni RAI “Vento del Nord” e “L’elmo di Scipio” con Enrico Deaglio. Ha realizzato numerosi documentari e video. Teletopolò è stato il suo progetto per la Postaja.

Massimo Falascone, sassofonista e pluristrumentista milanese, compositore, improvvisatore e sound artist ha, nel corso degli anni, portato avanti un percorso musicale di ricerca che lo ha portato a condividere esperienze e palchi con una infinità di colleghi più o meno noti, così come a costruire una poetica immediatamente riconoscibile. E’membro in transito della TMO





Limite Superficie Deriva

workshop realizzato da Enrico Malatesta

Limite Superficie Derivà un workshop di ascolto, volto ad ampliare la percezione della relazione tra suono e spazio. Il gesto di chi agisce si colloca in un contesto che non è mai una configurazione stabile di posizioni ma è in continuo divenire: lo spazio è un ambiente vivo, costantemente aperto al passaggio di abitanti diversi, che lo modificano anche solo con la propria presenza. Per questo motivo, gli eventi sonori, tutti i suoni prodotti tramite intenzione, così come ognuno dei rumori di fondo nell’ambiente concorrono a costruire lo spazio presente con la stessa valenza soggettiva. Diventa allora importante prendere familiarità con un coinvolgimento attivo con il contesto: definire l’intensità dello stare, cioè localizzarsi nell’ambiente, ed utilizzare l’esperienza aurale, ovvero la pratica del suono nella sua completezza, come medium di movimento, partecipazione e contemplazione. L’ascolto attivo a poco a poco rende più nitide le caratteristiche dell’intorno e la relazione che con esso si può avere, fino al dispiegarsi delle possibilità di un paesaggio individuale e condiviso, mai concluso, vasto, fluente ed emozionale, che tramite la pratica diventa accessibile.

L’intento del workshop è di proporre ai partecipanti esperienze semplici di ascolto e produzione del suono, con le quali curare la consapevolezza dello spazio, inteso come ordine di coesistenza, e del tempo, inteso come ordine di successione. I partecipanti verranno invitati a porre l’attenzione al comportamento legato­ slegato del suono, agli eventi fantasma e alla moltitudine del rumore di fondo, così come alla relazione tra gesto, postura e strumento, esercitandosi ad estendere l’udibile della natura nel suo operare.​

Enrico Malatesta(​*1985). Percussionista attivo in ambiti sperimentali di ricerca posti tra sound art, musica e performance; la sua pratica esplora le relazioni tra suono, spazio e movimento con particolare attenzione alle modalità di ascolto, alle a​ffordances​degli strumenti e al poliritmo, inteso come definizione di informazioni multiple attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo. Collabora stabilmente con Attila Faravelli e Nicola Ratti all’interno del progetto di ricerca multi­disciplinare Tilde. Dal 2010 si occupa di didattica in progetti di formazione e workshop intensivi dedicati al suono, ascolto attivo e alla relazione evento­s​pazio­c​orpo, collaborando con strutture private ed istituzionali tra cui CTA­C​entro Teatro Ateneo, S​apienza Università di Roma,​P​olitecnico di Milano,​O’Art Space, U​niversità degli studi di Udine,​Dipartimento di Studi Umanistici,​ Seoul Foundation for Art and Culture/​Mullae Art Space/​South Korea, A​ccademia di Belle Arti di Brera, Conservatorio di Musica di Vicenza,​ed è docente per l’A.A. 2014/2015 del corso P​rogettazione Spazi Sonori p​resso A​ccademia di Belle Arti di Bologna.

Dancing with Maria

un documentario di Ivan Gergolet
Argentina - Slovenia 2015 ; 72'

Protagonista della storia è Maria Fux, la straordinaria ballerina argentina, 93 anni, precorritrice di uno stile di danza che ha fatto scuola in tutto il mondo. Nei suoi corsi ballano insieme danzatori di qualsiasi condizione ed estrazione sociale. Ora, dopo aver sperimentato e trasmesso agli altri per tutta una vita il suo metodo, Maria Fux ha preso in consegna un'ultima allieva, forse la più difficile: se stessa.
Il documentario di Gergolet, regista del Carso goriziano, è candidato al premio Nastro d'Argento e ha già ottenuto riconoscimenti internazionali.

Paolo Patui

La scuola "eravamo" noi

Entrare in una classe di sorpresa (possibilmente all'insaputa dell'insegnante stesso/a; ma soprattutto all'insaputa degli studenti). Entrarci come nulla fosse, come fossi tu l'insegnante vero, come fossi un alunno nuovo in cerca di un banco, di un posto a sedere; girare per la classe in cerca di una sedia, o di una cattedra; estrarre da dove si vuole (borsa, cartella, tasca, cappello...) un libro e mettersi a leggere in particolare a uno studente, che poi diventa tutta la classe; leggere con convinzione estrema, personificando, come più non si potrebbe; sudare, ridere, rabbuiarsi, urlare, sussurrare. Chiudere il libro. Andarsene con una frase di richiamo ("Domani vi interrogo su questa pagina... A chi non è piaciuto? A te? Allora vieni con me…"). Attendere il minimo cenno di reazione della classe per smascherarsi e spiegare che si è fatto questo per dire e dimostrare:
▪ che la lettura non è una pratica che riguarda solo la scuola
▪ che non si legge seduti, con la testa bassa e le membra flaccide,
▪ che quando si legge si vive.
▪ chi vive, vive la propria vita. Chi legge, vive anche le vite altrui.

Nato a Udine nel 1957. Ha curato e pubblicato numerose opere dedicate in particolare alla storia del teatro nel Friuli Venezia Giulia, è autore di spettacoli teatrali e di programmi per la RAI regionale. Per la narrativa ha pubblicato Le ultime volte, Volevamo essere i Tupamaros e La scuola siamo noi. Diario di un insegnante di provincia.
Da alcuni anni si dedica alle serate di letture in pubblico ed è legato alla rassegna Leggermente - Appuntamenti periodici di resistenza letteraria di San Daniele del Friuli.

Viaggio in Armenia

testi e video-sopralluoghi per un film in divenire

Dal 2009 Osservatorio Balcani e Caucaso, in collaborazione con la casa di produzione di Trieste Kineofilm, sta lavorando a un progetto di documentario narrativo sul poeta russo Osip Mandel'štam e sul viaggio da lui intrapreso con la moglie Nadežda in Caucaso nel 1930. Ad oggi non ci è ancora stato possibile reperire le risorse necessarie per portare a termine il lavoro. Per mantenere viva l'attenzione sul progetto, e continuare nell'opera di fundraising, abbiamo deciso di condividere con i nostri lettori e con il pubblico una selezione dei materiali prodotti sinora: soggetto, trattamento, note di regia ed un primo trailer realizzato con il contributo del Fondo di Produzione sull'Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia. Regia e soggetto sono di Andrea Rossini.
La Stazione è rimasta affascinata dal potenziale poetico presente in questi appunti e ha pensato di dar loro vita senza modificarne minimamente l'aspetto di "officina", affidandone la cura alla poeta Antonella Bukovaz.

Bernadette Weigel - Vienna

Fair Wind / Vento giusto - Appunti di un viaggiatore
Austria 2013 - 82’

Il viaggio ci porta oltre le montagne ed i mari, lungo il Danubio, attraverso grandi città e deserti, verso un chiostro ed un villaggio Rom, oltrepassando danzatori ad Odessa e uomini che russano nella cabina di una barca, per vedere il duro lavoro quotidiano svolto in un villaggio di montagna del Caucaso, nel mondo dei ricchi e nelle case dei poveri, arrivando alla fine ad un riposo forzato in un appartamento in Kazakistan. Il film di Weigel è girato in Super 8 senza suono in presa diretta.

«Decisi di mettermi in viaggio senza una destinazione. Di andare ad Est senza sapere dove sarei stata il giorno dopo. "Fair Wind” parla dell’innamorarsi del mondo al primo sguardo. E’ scontato che ogni singolo momento esista solo in quel preciso attimo, ma questo è ciò che ho realizzato nel mio viaggio verso il Kazakistan ogni volta in cui ho registrato immagini e suoni. Puoi essere l’osservatore più attento e perdere comunque la maggior parte di questi momenti. Non c’è nulla che sia implicitamente spettacolare, ma ogni momento è unico. E’ come correre in giro con un retino per farfalle. 24 fotogrammi di luce casuale al secondo vengono registrati sulla pellicola.
Quando lavori in super8, puoi sentire lo scorrere del tempo. La camera sferraglia proprio vicino al tuo orecchio e dal momento che ogni metro di pellicola costa una fortuna, devi fidarti del tuo intuito quando schiacci il bottone. Amo questa parte del fare video, perché è come giocare.
Immagini, suoni, associazioni, atmosfere, sensualità e ritmo, danzano insieme per raccontare storie. La mia scelta di narrare usando il testo al minimo e la voce fuori campo vuole essere un invito agli spettatori perché vivano una propria esperienza e s’imbarchino nel loro viaggio.»

Tiziana Bertoncini - Vienna

PANTA REI – Danube time space

Panta rei è un omaggio al Danubio, il fiume che scorre attraverso dieci Paesi e quattro capitali e unisce Europa occidentale e orientale.
È stato registrato e composto a Stúrovo, una cittadina della Slovacchia meridionale al confine con l'Ungheria. La frontiera è delineata dal Danubio, dunque una frontiera fluida, in una zona piena di tensioni, discriminazioni e nazionalismi. Il 75% della popolazione è ungherese. Le scuole slovacca e ungherese sono separate e in ognuna si insegna una diversa versione della Storia. I bambini ungheresi parlano lo slovacco a malapena. Ogni giorno, dalla monumentale cattedrale di Esztergom – che domina la riva ungherese del fiume – è diffusa una melodia triste, simbolo del lutto per i territori persi dopo la Prima guerra mondiale.
Il ponte “Maria Valeria”, ricostruito nel 2001, è un veicolo di separazione, più che di unione.
I materiali sonori di Panta Rei sono suoni del fiume, passi sul ponte e le voci di allievi della scuola elementare ungherese e slovacca. I bambini sussurrano, mormorano e urlano tutti insieme testi sul Danubio; ne segue un flusso di voci, in cui la lingua non è più riconoscibile. L'ungherese e lo slovacco si mischiano tra loro e col rumore del fiume, creando un idioma misterioso, che parla attraverso il suono.
Panta Rei è una meditazione sul fiume come veicolo di unione, come metafora del cambiamento perpetuo e della mutevolezza come stato reale dell'essere.

Dotik

Incontro con Cecilia Jonsson

Cecilia Jonsson (1980, Svezia) vive a Bergen, Norvegia. Nel 2012 si è laureata presso il MA Fine Art della Bergen Academy of Art and Design e nello stesso anno ha terminato i suoi studi al Nordic Sound Art master program. Jonsson è un’artista interdisciplinare la cui ricerca risiede nella tensione tra la sfera minerale e le entità viventi. Rifacendosi ai metodi utilizzati nelle scienze naturali, i suoi lavori sono spesso interpretazioni artistiche site-specific di materiale empirico. La affascina l’analisi delle materie prime che creano la nostra esperienza del mondo, dalle loro origini profonde nel terreno all’estrazione, la trasformazione e lo sfruttamento globale. Nel 2014 le è stato assegnato il secondo premio “VIDA 16.0 Art and Artificial Life International Award” per il progetto The Iron Ring.
www.ceciliajonsson.com

Cecilia Jonsson - Bergen

L’arrangiamento originale era per violino ed orchestra di archi
A cura dell'ambasciata di Norvegia.

Il progetto si concentra su una sperimentazione di elettro-cultura, comunicazione delle piante e come le piante possono essere utilizzate come filtro analitico, come specchio del loro stesso ambiente. L’arrangiamento originale era per violino ed orchestra di archi del 2012 è un’installazione che mostra un processo ambiguo nel quale una pianta sovraccaricata di ferro raccoglie particelle ferrose magnetizzate che sono state grattate da un nastro magnetico delle Quattro Stagioni di Vivaldi. Successivamente il ferro viene nuovamente estratto, incollato sul nastro originario e risuonato. Il risultato è un’esperienza audio-visiva di come la pianta reinterpreta la musica.

Cecilia Jonsson (1980, Svezia) vive a Bergen, Norvegia. Nel 2012 si è laureata presso il MA Fine Art della Bergen Academy of Art and Design e nello stesso anno ha terminato i suoi studi al Nordic Sound Art master program. Jonsson è un’artista interdisciplinare la cui ricerca risiede nella tensione tra la sfera minerale e le entità viventi. Rifacendosi ai metodi utilizzati nelle scienze naturali, i suoi lavori sono spesso interpretazioni artistiche site-specific di materiale empirico. La affascina l’analisi delle materie prime che creano la nostra esperienza del mondo, dalle loro origini profonde nel terreno all’estrazione, la trasformazione e lo sfruttamento globale. Nel 2014 le è stato assegnato il secondo premio “VIDA 16.0 Art and Artificial Life International Award” per il progetto The Iron Ring.
www.ceciliajonsson.com

Les Tambours de Topolò

Il ritmo della foresta

Il gruppo nasce alla Stazione, nel 2000, quando si svolge il primo cantiere di "percussioni da strada" aperto a ragazzi e ragazze. Erano in cinque gli iscritti. Oggi i Tambours sono un gruppo molto noto non solo in Regione e possono vantare partecipazioni a rassegne di primaria importanza. Il loro strumento base è il bidone metallico per l'olio, quello da 250 litri. Alla Stazione rappresentano, da 15 anni, un appuntamento fisso e attesissimo.
www.ltdt.it

Christopher Thomson - Dordolla

Colonna sonora per The New Wild

Questo luglio verrà presentato alla Stazione di Topolò - Postaja Topolove il film documentario The New Wild: Life in the Abandoned Lands (“Il nuovo selvatico: la vita nelle terre abbandonate”). Il film verrà trasferito da una valle spopolata ad un’altra, ma sopratutto da un paese straordinario ad un altro (da Dordolla a Topolò).
Il lavoro si concentrerà sulla colonna sonora del film e sarà “esploratorio” ed inclusivo. Si avvarrà infatti della collaborazione dei musicisti presenti a Topolò, puntando a realizzare una serie di registrazioni con un coro spontaneo.
Alla fine della Postaja, questo materiale verrà presentato come parte dell’anteprima del film, insieme ad un’introduzione del progetto nella sua interezza.

Christopher Thomson è scrittore, regista e fotografo. Nato a Londra, ha vissuto e lavorato in Inghilterra, Germania, Francia, Austria, Turchia e ora in Italia. Il suo lavoro riguarda la metamorfosi del paesaggio ed il significato di ‘luogo’. È spesso caratterizzato dall'interazione caotica tra il concetto di paesaggio culturale e l’imprevedibile mondo naturale sul quale esso poggia.

Acque di Acqua

Festival internazionale itinerante di Poesia

Da alcuni anni il festival itinerante Acque di Acqua fa tappa a Topolò.

Guido Cupani
Nato a Pordenone nel 1981, risiede a Trieste, dove lavora presso l’osservatorio astronomico. Ha esordito nel 2011 con la raccolta di poesie Le felicità, pubblicata da Samuele Editore per il quale l’anno successivo ha curato il volume Lettere – a te e nel 2013 la traduzione della silloge Nel santuario di Patrick Williamson. Tra le iniziative a cui ha partecipato ricordiamo la Festa di Poesia di Pordenone (edizioni 2010 e 2011) e i Notturni Di_versi di Portogruaro (edizioni 2011 e 2012).

Nino Iacovella
Nato in Abruzzo nel 968, dal 1998 vive stabilmente a Milano. Nel 2002 ha lasciato un lavoro amministrativo presso una multinazionale americana per dedicarmi all’insegnamento nelle scuole superiori. Nel 2013 per deComporre edizioni di Gaeta ha pubblicato la raccolta poetica Latitudini delle braccia.

Peter Semolič
È nato a Ljubljana nel 1967. È autore di opere in poesia e prosa, di drammi teatrali e di saggi, è traduttore da inglese, francese, serbo e croato. Ha pubblicato numerose raccolte poetiche, tra le più recenti Rimska cesta (2009) e Noč sredi dneva (2012). Ha ricevuto molti premi per il suo lavoro, inclusi i due più importanti in Slovenia, la Jenkova nagrada ed il Premio Prešeren.

Renato Rinaldi e Andrea Collavino - Fornalis, Udine

La corriera di Drenchia

Nel comune di Drenchia, la Corriera diventa fonte di vita. Con tre corse al giorno scandisce il tempo, ritma le giornate e rompe l’immobilità del paesaggio e garantisce un argomento di conversazione. Per tutti è fonte di una sicurezza psicologica che va al di là della sua utilità pratica. Con la sua muta ma colorata presenza, più che il mero servizio di collegamento, mantiene il contatto con la comunità più grande e con i suoi servizi. Un cordone ombelicale che garantisce la speranza, un bene di prima necessità che a queste quote deve essere garantito quotidianamente.
Gli autisti, da parte loro, sono un’altra piccola comunità di figure angeliche che fungono anche da custodi del territorio e in certe situazioni il loro intervento è provvidenziale, agiscono come “deus ex machina” , provvedono là dove non arriva l’assistenza sociale.
Il paradosso di tutta la storia è che a Drenchia, come in molti paesi di montagna, la diaspora è cominciata con l’asfalto sulle strade e le prime corse di Corriera.

John Grzinich - Mooste

Listening in Context
Curonia

La Stazione ha ospitato, nelle sue prime edizioni, il musicista e videomaker americano John Grzinich. Nel 2001, John è partito da Topolò per recarsi in Estonia, a Mooste, ospite di un artis-in-residence e lì ha trovato le condizioni ideali per stabilirsi in maniera permanente e creare, il tutto all'interno del progetto MoKS che ha quale sede una ex caserma dell'Armata Rossa. MoKS ha molti punti in comune con la Stazione, non ultimo uno sguardo privilegiato al luogo in cui si trova, alla società che lo compone e alla ricerca sonora. Negli ultimi 15 anni, con MoKS la Stazione ha intrapreso un fitto scambio di artisti, creando un ponte Topolò-Mooste molto fecondo.
Di John presentiamo i suoi due ultimi, raffinatissimi, lavori audio-video: Listening in Context e Curonia con il quale chiudiamo la nostra XXII edizione

Julia Kent - New York

concerto finale

Julia Kent è nata a Vancouver, in Canada, e vive a New York. Compone facendo uso di violoncello, loops, suoni ambientali e tessiture elettroniche. La sua impronta musicale è stata descritta come “cinematica e impressionista”, “organica e forte”, e “impegnata e spiccatamente personale". Dopo esperienze importanti e formative in band come Rasputina e Antony and the Johnsons, Julia Kent ha intensificato negli ultimi anni l'attività solista arrivando a realizzare diversi album. La musica della Kent è stata utilizzata nelle colonne sonore di diversi film e come accompagnamento di performance teatrali e di danza. Il contatto con Julia nasce nel 2012, quando prese parte a ToBe Continued, la maratona sonora organizzata da Stazione di Topolò in occasione del World TB Day e si concretizza nel concerto che chiude questa XXII edizione.
www.juliakent.com

Coup de foudre in Topolò

Thomas Lehn e Tiziana Bertoncini - Wien

Sono più di dieci anni che Thomas e Tiziana trascorrono le vacanze estive a Topolò, un luogo che è entrato di forza nella loro mappa emotiva, un luogo del cuore. Rare, invece, le loro apparizioni durante la Stazione, anzi una sola, risalente al 2005.

Tiziana Bertoncini (violino) e Thomas Lehn (sintetizzatore analogico) collaborano dal 2002. La caratteristica del duo sta nell’alchimia creata dall’incontro tra uno strumento classico ed uno analogico. Le differenti nature del suono, le caratteristiche e la storia del violino e del sintetizzatore analogico potrebbero far pensare ad una frizione. Al contrario ciò che accade è una sorta di gioco di specchi in cui i ruoli degli strumenti si scambiano continuamente. Bertoncini e Lehn si muovo in un territorio astratto, il loro approccio al suono è contemporaneo. Ciò nonostante la loro considerazione della musica è piuttosto classica nella misura in cui si basa principalmente su tensione e rilascio, frattura, intensità ed espressività in tutte le sue sfaccettature.

Sarah Waring - Dordolla

"Farming for the Landless"
Agricoltura per i senzaterra. Nuove prospettive sull'allevamento delle api da miele (Platin press)

"Informativo e stimolante, Farming for the Landless viaggia dall'agricoltua intensiva della Romania al Kosovo incolto del dopoguerra, da luoghi remoti in Slovenia e Svezia alla distesa urbana di Parigi e Londra, esplorando i cambiamenti del paesaggio europeo per comprendere meglio questo momento critico per le api, gli apicoltori e la comunità di senzaterra e non-coltivatori che siamo diventati."
Verranno letti due capitoli dal libro si Sarah: il primo ci porta in Kosovo, il secondo in ROmania. Lettura e traduzione saranno a cura di Viviana Gasparella.

Sarah Waring vive tra Londra e Dordolla. Ha studiato fotografia al Royal College of Art e insegnato nelle università di Westminster e University of the Arts, oltre ad aver lavorato come scrittrice a Londra.

Incontro sul cinema clandestino

Jan Cvitkovič, regista

E' vero che ogni luogo di confine è una capitale della clandestinità e Topolò non è una eccezione. La Stazione non si sottrae a questo postulato e poeticamente ne fa una bandiera, soprattutto nello spazio dedicato al cinema, al documentario, alle visioni. Quello che passa a Topolò, sempre presentato dagli autori, è sovente materiale mai visto, immagini sacrificate alle leggi del mercato e degli incassi, backstage, sopralluoghi che spesso diventano opere, opere finite che imponderabili circostanze hanno ingiustamente condannato all'oblio. Tutto questo materiale "di confine", nel nostro cinema sul confine diventa per forza cinema clandestino e il cinema clandestino può anche avere orari impossibili, registi che sanno rischiare e un pubblico dallo sguardo molto molto particolare.

Da diversi anni Jan Cvitkovič frequenta i viottoli del paese nel periodo della Stazione. Solo il monte Kolovrat, alle spalle di Topolò divide il suo luogo natale, Tolmin, in Slovenia, dal nostro borgo. A Topolò ha presentato i suoi film e i suoi corti, dal pluripremiato Kruh in mleko che lo portò alla fama internazionale (Leone Opera prima al Festival di Venezia 2002) a Odgrobadogroba , a Archeo. La caratteristica delle sue opere risiede sempre nella loro necessità; una ricerca interiore che porta Cvitkovič a esplorare sempre nuovi territori di immagine. A breve sono in uscita il film Šiška Deluxe e il corto Love on the top of the world che esordiranno nei più importanti festival di fine estate.



Michele Spanghero - Gorizia

Monologue
(7'02, in loop)

La video installazione Monologue mostra il processo di registrazione ambientale del Teatro Regio di Parma vuoto (uno dei più importanti teatri d'opera del mondo): la stratificazione dei suoni fanno risuonare la sala teatrale. Con il silenzio il teatro è nelle tenebre, ma, come il suono si stratifica, le luci lentamente crescono fino a rivelare il teatro ed, in controluce, l'artista da solo sul palco mentre ascolta con attenzione la voce del luogo, il “monologo” del teatro.

Michele Spanghero è un artista multimediale. Ha esibito le sue opere e suonato in diversi contesti, tra musei, gallerie, club e festival in Italia, Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Belgio, Danimarca, Olanda, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e gli Stati Uniti.
Dal 2007 frequenta come artista la Stazione di Topolò/ Postaja Topolove. Nel 2008 è stato ospite del progetto di residenza artistica MoKS-Mooste (Estonia) per un mese. I suoi dischi sono stati pubblicati dalle etichette headphonica, Palomar Records, Gruenrekorder e MiraLoop.