Tihotapci identitete / I contrabbandieri dell'identità
Produzione: Društvo ŠKUC, per TV Slovenija, 2015
Regista: Marija Zidar
Sceneggiatore: Ervin Hladnik Milharčič, Marija Zidar
Direttore della fotografia: Latif Hasolli
durata: 53'
La striscia di venti chilometri lungo la Slovenia e l’Italia, un tempo zona di lasciapassare, è il territorio su cui convergono il mondo latino e quello slavo, la Mitteleuropa e il Mediterraneo. Qua non ci sono purosangue, solo bastardi. Qua vivono persone fantastiche, che già da tempo contrabbandano l’identità attraverso il confine.
Nel film, questo mondo è attraversato dalla jeep del giornalista Ervin Hladnik Milharčič di Nova Gorica. Alcuni luoghi li attraversa soltanto, in altri si ferma, i meandri del percorso lo portano da Predil (Predel) a Sicciole (Sečovlje).
Incontriamo parecchi volti noti, fra cui Donatella Ruttar, Antonella Bukovaz, Iztok Mlakar, Drago Mislej - Mef, Jožica Strgar, il gruppo Tminski madrigalisti… Visitiamo la messa della Resurrezione a Gorizia, le celebrazioni del primo maggio per il 70° anniversario della liberazione di Trieste col coro partigiano Pinko Tomažič, le alessandrine a Prevacina (Prvačina), il monumento al partigiano azerbaigiano a Sambasso (Šempas), la Lukčeva hiša a Kambreško, il museo Slovensko multimedialno okno SMO e altre meraviglie che sono nate dal contatto fra le due culture. Il mondo di confine appare come un infinito paesaggio a cielo e spirito aperto. Un film-mosaico per i ricordi e per l'anima.
È davvero necessario essere soltanto uno? No, non lo è. Devi ritrovarti su un territorio dove essere soltanto uno non è possibile. Gli incroci sono proprio così. Nemmeno la città non è tutt'una, ma sono due città, una di fianco all’altra. Con almeno due nomi, a volte anche tre. Tra le saline di Semedella, le due Gorizie e San Pietro al Natisone ci sono incroci così. Una stretta striscia di terra, dalla quale puoi volgere lo sguardo ad est e vedere gli slavi fino a Vladivostok. Questo è nostro. Ti volti dalla parte opposta e vedi i latini fino a Santiago del Cile. Anche questo è nostro. E in mezzo ci siamo noi, che siamo al contempo nostri e loro. Persone fantastiche. Il film è su di noi. - Ervin Hladnik Milharčič
Marija Zidar, in passato giornalista per il Delo, è originaria della Slovenia centrale, dove essere purosangue era un valore e si tendeva a non mescolarsi troppo. Ha trascorso gli ultimi due anni in Albania, dove sta creando il suo primo lungometraggio, il documentario Avenge/Vendetta di sangue, la prima coproduzione ufficiale di Slovenia e Kosovo. Prima di essere regista de I contrabbandieri dell’identità, nei quali chiede al suo ex redattore Ervin Hladnik Milharčič di accompagnarla nel proprio mondo, è stata anche sceneggiatrice di tre documentari prodotti da TV Slovenija: Infanzia (2009), Le teste parlanti (2010) e Affamati di ribellione (2013/14) (tutti con la regia di Dušan Moravec), che hanno avuto un gran numero di spettatori.
Ervin Hladnik Milharčič è un giornalista che ha scritto per Radio Študent, Mladina, Das Magazin, Delo, Al Ahram e attualmente scrive per il quotidiano Dnevnik. Originario di Nova Gorica, ha scritto da Jugoslavia, Europa, Africa, Australia, Vicino Oriente e America. È autore di alcuni libri. Il suo preferito è ambientanto ad Oriente, ed esplora il modo in cui noi sognamo gli arabi e i sogni che gli arabi fanno su di noi. Ama scrivere a cavallo dei confini, con una gamba di qua ed una di là.